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La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, una misura italiana da 2 miliardi di euro a sostegno di STMicroelectronics (ST) per la costruzione e il funzionamento di un impianto integrato di produzione di chip per dispositivi elettrici in carburo di silicio a Catania.

Per l’occasione la vicepresidente esecutiva della Commissione UE responsabile per la concorrenza, Margrethe Vestager, si è recata presso l’impianto di ST a Catania, insieme al ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso.

In una dichiarazione che accompagna la nota della Commissione UE sull’approvazione della misura, Vestager ha affermato che le risorse stanziate dall’Italia e approvate dalla Commissione rafforzeranno “la catena di approvvigionamento europea dei semiconduttori e garantirà il nostro accesso a una fonte affidabile di chip efficienti sotto il profilo energetico che potranno essere utilizzati, ad esempio, nei veicoli elettrici e nelle stazioni di ricarica”.

“Ciò sosterrà – ha aggiunto – le transizioni digitale e verde e contribuirà a creare posti di lavoro altamente qualificati, limitando nel contempo le possibili distorsioni della concorrenza”.

Parlando ai giornalisti durante la visita con la vicepresidente della Commissione europea a Catania, il ministro Urso ha sottolineato che quella concessa da Bruxelles, è la “principale autorizzazione mai realizzata nel campo della microelettronica”.

Cosa finanzierà la misura italiana

Secondo quanto riferisce una nota della Commissione UE, la misura rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e la sovranità digitale dell’Europa nelle tecnologie dei semiconduttori, in linea con gli obiettivi stabiliti nella comunicazione relativa a una normativa sui chip per l’Europa. La misura contribuirà inoltre a realizzare la transizione verde e digitale.

L’Italia ha notificato alla Commissione il suo piano di sostegno al progetto Catania Campus di ST per la costruzione e la gestione di un impianto integrato di produzione di chip per dispositivi elettrici in carburo di silicio.

Il carburo di silicio è un materiale composto utilizzato per fabbricare wafer che fungono da base per specifici microchip utilizzati in dispositivi ad alte prestazioni, come i veicoli elettrici, le stazioni di ricarica rapida, le energie rinnovabili e altre applicazioni industriali. L’impianto integrato coprirà tutte le fasi di fabbricazione, dalla materia prima ai dispositivi finiti, vale a dire transistori di potenza e moduli di potenza.

L’aiuto prenderà la forma di una sovvenzione diretta di circa 2 miliardi di euro a favore di ST a sostegno dell’investimento totale dell’impresa di 5 miliardi di euro. Il progetto consentirà lo sviluppo di un impianto di produzione su larga scala per chip in carburo di silicio ad alte prestazioni utilizzando wafer di 200 mm di diametro che saranno trasformati in moduli e altri dispositivi utilizzati, ad esempio, dall’industria automobilistica, in Europa e nel mondo. L’impianto dovrebbe funzionare a pieno regime nel 2032.

Nell’ambito della misura, ST ha convenuto di: garantire che il progetto abbia un chiaro impatto positivo con effetti di ricaduta sulla catena del valore dei semiconduttori dell’UE al di là di ST e dell’Italia; contribuire allo sviluppo della prossima generazione della tecnologia basata sul carburo di silicio da 200 mm, nonché a una tabella di marcia tecnologica per i moduli in carburo di silicio nell’UE; attuare ordini classificati come prioritari in caso di carenza di approvvigionamento in linea con la normativa sui chip per l’Europa e garantire che il progetto non sia soggetto all’applicazione extraterritoriale degli obblighi di servizio pubblico imposti da un paese terzo; sviluppare e attuare formazioni in materia di istruzione e competenze per aumentare il bacino di forza lavoro qualificata in possesso delle necessarie competenze.

Il progetto si basa su tecnologie che sono state e saranno sviluppate nell’ambito di importanti progetti di comune interesse europeo (“IPCEI”) per la ricerca e l’innovazione nel settore della microelettronica approvati dalla Commissione nel dicembre 2018 e nel giugno 2023.

Il 4 marzo 2024 ST ha chiesto il riconoscimento di Catania Campus come impianto di produzione integrata ai sensi della normativa sui chip per l’Europa. Tale procedura è indipendente dalla valutazione degli aiuti di Stato.

 La valutazione della Commissione UE

La Commissione ha valutato la misura dell’Italia alla luce delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (“TFUE”), che permette agli Stati membri di concedere aiuti per agevolare lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni, e dei principi enunciati nella comunicazione relativa a una normativa sui chip per l’Europa.

La Commissione ha rilevato quanto segue: la misura facilita lo sviluppo di talune attività economiche, consentendo la creazione di un nuovo impianto di produzione di massa per tecnologie e semiconduttori innovativi in Europa; l’impianto è il primo nel suo genere in Europa, in quanto attualmente non esiste un impianto comparabile di produzione di massa. In particolare, il progetto del Catania Campus rappresenta il primo impianto integrato di produzione di carbonio di silicio in Europa che copra tutte le fasi di produzione, dal materiale in polvere ai dispositivi finiti, compresa la fabbricazione di moduli in carbonio di silicio.

Catania Campus utilizzerà anche un processo di fabbricazione basato su wafer di 200 mm di diametro per il silicio di carbonio che apporterà miglioramenti significativi in termini di efficienza grazie alla stretta integrazione della fabbricazione all’interno del Campus.

L’aiuto, secondo la Commissione, produce anche un effetto di incentivazione, in quanto, senza il sostegno pubblico, il beneficiario non realizzerebbe l’investimento. Sempre per Bruxelles, la misura ha un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi all’interno dell’UE.

Per la Commissione UE, la misura sarebbe “necessaria e opportuna al fine di garantire la resilienza della catena di approvvigionamento dei semiconduttori in Europa”.

Inoltre, secondo l’esecutivo UE, l’aiuto è proporzionato e limitato al minimo necessario basato su un comprovato deficit di finanziamento (vale a dire l’importo di aiuto necessario per attrarre l’investimenti che altrimenti non avrebbe luogo).

La Commissione ricorda inoltre che ST ha convenuto di condividere con lo Stato italiano gli eventuali utili che vanno oltre le attuali aspettative.

 

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