Si è tenuta ieri sera presso la Sala Azzurra della Camera di Commercio di Bari la tavola rotonda dedicata al tema ‘Zes Unica e Sviluppo del Meridione – Prospettive, opportunità e rischi della nuova organizzazione della Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno’. L’evento, organizzato da Cida (la Confederazione che rappresenta a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità di tutti i settori produttivi), ha raccolto le testimonianze e le osservazioni dei vari stakeholder sull’imminente istituzione della Zes Unica al fine di provare a comprendere come la nuova struttura di governance possa catalizzare lo sviluppo delle regioni del Sud Italia.
Dal primo gennaio 2024, infatti, verrà istituita la Zona economica speciale (Zes) unica per il sud Italia, che dovrà essere gestita da una cabina di regia con sede presso la Presidenza del Consiglio.
“I manager e le alte professionalità rappresentati da Cida sono pronti, come sempre, a dare il loro contributo nell’interesse del nostro Mezzogiorno. Occorre restituire alle Regioni del Sud fiducia nelle proprie capacità garantendogli, allo stesso tempo, una reale possibilità di crescita e un ruolo da protagonista nello scenario nazionale e internazionale – ha affermato Giuseppe Monti, Segretario Cida Puglia nell’apertura dei lavori – Il nostro auspicio è quello di avviare un confronto con tutti i soggetti presenti sui territori, mettendo a disposizione le nostre competenze e idee affinché si possa proseguire nel percorso intrapreso senza interruzioni”.
Sono interventi il Segretario generale della Cciaa di Bari, Angela Partipilo, il vicepresidente Cida, Antonello Giannelli, il Commissario Straordinario Zes Adriatica, Manlio Guadagnuolo e il Commissario Straordinario Zes Ionica Floriana Gallucci, Sergio Fontana (presidente Confindustria Puglia), Giuseppe Chiarelli (Direttore regionale Confcommercio), il sindaco del comune di Fasano Francesco Zaccaria (Anci Puglia), Ugo Patroni Griffi (Adspma), Sergio Prete (Adspmi) e Federico Pirro (Uniba) e il Coordinatore dell’Area Sud Cida Luigi Severini che ha chiuso i lavori.
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato il forte potenziale delle Zes quale motore di sviluppo a livello nazionale ed europeo. Molti i punti di forza messi in luce nel corso del confronto: le notevoli dimensioni (un’area di oltre 19 milioni di abitanti), la sua idoneità a ospitare e sviluppare numerose attività economiche, le eccellenze che contraddistinguono il Sud in tutta Europa, le alte competenze professionali che la pongono al centro di un nuovo modello di sviluppo, lo snellimento della burocrazia e i benefici fiscali. Parallelamente è stata posta l’attenzione su alcune criticità tra cui il rischio di una mancata corrispondenza tra ampliamento del territorio della zona economica speciale e un adeguato aumento delle risorse disponibili per il credito di imposta e la gestione dei rapporti tra futura Zes unica e le Zes attualmente presenti che richiede, ai fini di una buona riuscita, il coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli attori: realtà regionali, stakeholder e associazioni industriali e professionali.
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