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Con 18 voti contrari (maggioranza) e 11 favorevoli, il  Consiglio Regionale della Liguria ha respinto la mozione 109 “Sfiducia nei confronti del presidente della giunta regionale” presentata da Luca Garibaldi, Ferruccio Sansa, Fabio Tosi, Giovanni Battista Pastorino, Roberto Arboscello, Enrico Ioculano, Davide Natale, Armando Sanna, Selena Candia, Roberto Centi, Paolo Ugolini.

Il documento esprimeva la sfiducia nei confronti del presidente Giovanni Toti che dal 7 maggio scorso, in seguito ad una inchiesta, si trova agli arresti domiciliari ed è sostituito ad interim dal vicepresidente Alessandro Piana.

Nel documento si rileva, oltre alle valutazioni di natura politica, che la situazione determinerebbe il blocco, nei fatti, dell’attività amministrativa ed istituzionale della Regione in quanto, in tale contesto e per la tutela dell’Ente, anche gli uffici regionali adotterebbero ulteriore prudenza nella valutazione delle singole procedure, con ritardi nell’ordinaria attività amministrativa e gestionale. Di qui la valutazione del necessario scioglimento del Consiglio regionale per arrivare a nuove elezioni.

Nel dibattito del pomeriggio è proseguita la discussione generale e cui sono seguite le dichiarazioni di voto. Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha innanzitutto dichiarato (in merito a critiche intervenute nella discussione del mattino su quanto avvenuto in Commissione Antimafia) di essere pronto a rimettere il suo mandato. Ha poi sostenuto la necessità di un codice di condotta sulla trasparenza dell’azione politica e di incentivare il due per mille per il finanziamento dei partiti e, infine, ha descritto una “feudalizzazione della politica” che porterebbe gli eletti a difendere un sistema di potere.

Veronica Russo (FdI) ha replicato a Centi precisando che il suo ruolo di presidente della Commissione Antimafia non è stato mai messo in discussione dalla maggioranza. Il consigliere ha poi respinto le accuse avanzate dalla minoranza sulla gestione della Regione, in particolare rispetto alla gestione della sanità, accusando l’opposizione di strumentalizzazione e ha rilevato l’assenza alla seduta del consigliere di minoranza Sergio Rossetti (assente per motivi personali, ndr).

Barbara Ratti (Cambiamo con Toti presidente) ha accusato l’opposizione di sottrarsi al dovere di mandare avanti le opere necessarie e di fomentare un clima di odio per fini elettorali. Secondo Ratti gli imprenditori hanno il diritto di finanziare la politica che lavora per lo sviluppo e l’interesse dell’intera comunità. Il consigliere ha chiesto ai colleghi chi si prenderebbe la responsabilità politica di aver costretto un presidente alle dimissioni, se in seguito venisse assolto, come già accaduto ad altri amministratori.

Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha ricordato che il presidente Toti dal 7 maggio si trova agli arresti domiciliari e ha sostenuto che questa vicenda ha scosso dalle fondamenta la Regione creando una situazione di instabilità e di sfiducia che impongono di non ignorare quanto è accaduto. Secondo il consigliere si sarebbe creata una immagine di degrado istituzionale gettando un’ombra sul sistema politico regionale. Ugolini ha poi ricordato la vicenda dell’ospedale Felettino, non ancora realizzato.

Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha precisato che la sfiducia non è solo nei confronti del presidente Toti, ma di tutto il centro destra in quanto non avrebbe tutelato gli interessi dei liguri e, a questo proposito, il consigliere ha citato le liste di attesa nella sanità, carenze nel servizio di trasporto pubblico, carenze di asili nido, una scarsa tutela del piccolo commercio rispetto alla grande distribuzione e dell’occupazione giovanile.

Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) ha stigmatizzato le reazioni degli hater sui social alla notizia, diffusa ieri dall’ufficio stampa del Galliera, sul ricovero del sindaco di Genova Bucci. Ha ricordato che Burlando non si dimise da ministro durante l’indagine che lo vide poi assolto. In merito alle critiche mosse alla giunta Toti su presunti favori ai privati in sanità, Brunetto ha citato pareri autorevoli sulla necessità di trovare, in sanità, il giusto equilibro tra pubblico e privato a vantaggio dei servizi da erogare ai cittadini.

Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente) ha criticato le precedenti politiche urbanistiche e commerciali delle giunte di centro sinistra, che non avrebbero ottenuto risultati positivi né da un punto di vista economico né di risanamento sociale, e che sarebbero state, a loro volta, ispirate dal mondo cooperativo e non dall’interesse dei cittadini. Il consigliere ha rilevato, inoltre, che i finanziamenti analizzati nell’inchiesta in corso sono leciti e tracciati. Daniela Menini (Cambiamo con Toti presidente) ha replicato alle critiche sulla sanità che, secondo il consigliere, hanno esasperato il dato attuale, dimenticando il buco finanziario lasciato dalle amministrazioni precedenti di centro sinistra. In particolare il consigliere ha sottolineato, fra l’altro, che la raccolta differenziata sotto l’amministrazione guidata dal presidente Giovanni Toti ha fatto grandi passi avanti e ha portato ad esempio il caso della Spezia.

Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha ribattuto alle accuse di odio da parte di alcuni consiglieri di maggioranza e ha sostenuto che il centro destra ligure non avrebbe più la maggioranza politica a livello nazionale, che non coincide con la maggioranza nell’Assemblea legislativa. Secondo il consigliere, dunque, la maggioranza di centro destra ligure dimostrerebbe una compattezza solo temporanea e prossima a infrangersi di fronte a futuri ostacoli.

Sonia Viale (Lega Liguria-Salvini) ha citato il caso del presidente della Regione Basilicata, che venne indagato e poi assolto, e ha ricordato che, in quel caso, il Pd respinse una mozione di sfiducia e la giunta, guidata dal vice ad interim, resse il governo della Regione per diversi mesi. Viale ha evidenziato, nel caso attuale ligure, la volontà comune di procedere da parte della maggioranza mentre ha espresso perplessità sull’unità effettiva dell’opposizione e ha citato alcune polemiche dei mesi scorsi.

Armando Sanna (Pd-Articolo Uno) ha spiegato che la mozione di sfiducia chiede di voltare pagina da un punto di vista politico, rispetto all’attuale gestione amministrativa, tornando al voto. Sanna ha ribattuto alle accuse di alcuni consiglieri di maggioranza rispetto a carenze da parte delle precedenti gestioni delle giunte di centro sinistra e ha elencato alcune delle opere infrastrutturali che l’attuale amministrazione non ha ancora portato a compimento.

Il vicepresidente della giunta e presidente ad interim Alessandro Piana è intervenuto nella discussione generale e ha replicato alle accuse della minoranza citando, settore per settore, i progetti avviati e quelli già attuati dalla giunta. Piana ha rilevato che, nonostante una condanna mediatica preventiva delle persone coinvolte nell’inchiesta, la Regione e gli altri enti coinvolti nell’indagine hanno saputo proseguire la propria attività senza sosta. Il vicepresidente ha sottolineato, in particolare, che venerdì scorso sono state portate in Giunta 34 delibere importanti per i cittadini, per le categorie economiche, ma soprattutto per la vita amministrativa dei Comuni. Piana ha, inoltre, rilevato il cambio di passo per la Liguria che ha determinato una crescita economica e sociale e del prodotto interno lordo, con ricadute positive anche sul resto del Paese.

Fra i settori in maggiore sviluppo il vicepresidente ha citato il turismo e la crescita dell’entroterra; ha ricordato il completamento della copertura del torrente Bisagno, a Genova, la lotta al dissesto idrogeologico e l’incremento delle risorse a sostegno delle imprese.

Il vicepresidente ha assicurato che la Regione procederà speditamente per non perdere gli investimenti programmati e mantenere il cambio di passo avviato e ha citato, infine, gli interventi previsti per incrementare l’offerta ospedaliera, le strutture scolastiche e l’accesso allo sport.

Hanno annunciato voto favorevole alla mozione Davide Natale (Pd-Articolo Uno), Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente), Fabio Tosi (Mov5Stelle), Gianni Pastorino (Linea Condivisa). Hanno annunciato voto contrario alla mozione Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente), Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini), Stefano Balleari (FdI), Claudio Muzio (FI), Stefano Anzalone (Gruppo misto-Progresso Ligure).



 

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