C’è un messaggio antico che attraversa i quadri della storica infiorata di Gallicano nel Lazio, che si fonde con la modernità degli autori dei formidabili quadri che percorrono le vie della splendida cittadina dei Monti Prenestini.
Tradizione antica, che affonda le sue origini alla fine del XIX secolo e resta patrimonio condiviso capace di unire, capace di dare risalto alla cultura che da sempre rappresenta.
Oltre 400 persone, un tappeto di 289 metri di lunghezza, 23 quadri, 42 colorazioni differenti: questi i numeri dell’evento, ma che poi si trasformano in un lungo manto di materiale riciclato e riciclabile. Sì, avete letto bene, non i soliti fiori, ma qualsiasi materiale che poi può tornare ad essere utile con un occhio attento alla salvaguardia ambientale, tema strettamente attuale.
“Un lavoro – scrivono il gruppo dei volontari capitanato da Remo Tagliacozzo e Carlo Gabrielli – che negli anni è diventato sempre più tecnico, attento e ricercato, grazie anche al ricambio generazionale che apporta sempre più linfa vitale, energie e nuove idee”.
Ogni anno un tema spirituale selezionato, nelle riunioni preparatorie, con il parroco di Gallicano nel Lazio, don Luigi Proietto, che poi diventano il cuore pulsante dei quadri che compongono questo spettacolo d’arte e di spiritualità.
Perché la caratteristica prima di questo piccolo ed immenso capolavoro risiede nella Veglia di Preghiera che accompagna i volontari intenti nella realizzazione.
Ma è tutta Gallicano nel Lazio che partecipa attivamente alla realizzazione: chi porta materiali, chi un caffè ai volontari, chi aiuta magari nel trasporto stesso degli strumenti necessari: una vera famiglia pronta alla Festa per onorare al meglio il Corpus Domini, quel cibo di vita eterna che percorre festoso le vie della città.
Nel leggere la lettera che i volontari hanno inviato a S.E. Il vescovo Mauro Parmegiani si comprende il senso vero di questa comunità, “un crescendo di partecipazione, sia di coloro che gratuitamente concorrono alla realizzazione dell’opera, sia degli stessi abitanti, che hanno assistito sempre con grande rispetto e in molti casi con piccoli gesti di condivisione, come offrire acqua o caffè ai volontari, semplicemente con un sorriso di incoraggiamento, dando vita ad una spontanea e fraterna veglia del Corpus Domini”.
La realizzazione dell’opera si protrae fino alle prime luce del mattino della domenica perché, come recita il salmo, “le cose si destano dal buio com’era al principio del mondo”.
IN USCITA UN DOCUFILM
Nei prossimi giorni a cura dell’Associazione che si occupa della realizzazione della Infiorata di Gallicano nel Lazio uscirà sui principali canali web il docufilm che racconta questa Processione del Corpus Domini del 2024.
Il tema di quest’anno, in preparazione al Giubileo del 2025, è la Preghiera perché, come scrive il beato Bartolo Longo, “L’uomo nel rivolgersi a Dio non ha che una forza sola: la Preghiera”.
Un tappeto iniziale, diviso in 5 settori: un corpo centrale su dieci quadri su Via Roma, l’arteria principale della città, realizzato dai maestri infioratori, in arte bizantina, con un richiamo agli evangelisti, un successivo corpo diviso in due quadri, in piazza della Rocca, realizzato con il contributo di tre artisti contemporanei (nomi da inserire), un ulteriore quadro realizzato da due associazioni di volontariato su Via Maestra, un corpo a più quadri, richiamante il rosario, opera dei catechisti e dei loro allievi, ed infine il calice all’uscita della Chiesa Parrocchiale.
Un’emozione forte, capace di raccontare la famiglia di Gallicano nel Lazio, che si apre al mondo con lo stesso cuore di Gesù Cristo, Corpus Domini.
Un lavoro reso possibile grazie alla fattiva collaborazione del comune di Gallicano, che ha patrocinato l’evento nella persona del Sindaco prof. Fabio Bertoldo, dell’assessore alla Cultura, Elena Gabbanella, di Carlo Gabrielli, referente del gruppo dei volontari dell’infiorata di Gallicano nel Lazio, il parroco don Luigi Proietto. Degli sponsor rappresentati dall’ Onorevole Angelo Rossi, presidente del Consorzio Castello della Sapienza, della dottoressa Maria Elena Tagliacozzo, vicepresidente della Nuova Sair Coop a r.l. e del dottor Mario Coppotelli, presidente dell’Associazione Aurea Phoenix a.p.s. realizzatrice del docufilm.
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