AURONZO – Si è conclusa con la costituzione di un comitato per il mantenimento del liceo linguistico “Cadore” con sede in Piazza Vigo di Auronzo l’assemblea d’istituto alla quale erano presenti il suo presidente Francesco Marengon, il preside Michele Sardo, il personale di segreteria ed insegnante, rappresentati della Cooperativa Cadore che gestisce la scuola, oltre ai genitori e studenti. L’eventuale malaugurata chiusura è stata dunque rimandata alla ricerca di uno sbocco che possa porre riparo alla crisi in cui si trova la scuola superiore a causa principalmente della scarsità delle iscrizioni (quando in passato erano un centinaio) dovuta alla concomitanza di vari fattori.
LE CAUSE
In testa è il calo demografico che caratterizza quasi tutta l’area cadorina, seguito dal richiamo di altri istituti soprattutto collocati nel vicino Alto Adige che offrono numerose agevolazioni, dallo studentato, ai buoni libri ed ai trasporti oltre alla possibilità di praticare gli sport. Il calo di iscrizioni ovviamente ha comportato per la gestione della Cooperativa Cadore maggiori oneri, pur cercando di contenere al massimo le rette. Poi nel 2019 oltre ai problemi indotti dalla pandemia del Covid 19, si è aggiunto il cambiamento della normativa per cui il Comune non è stato più in grado di erogare l’indispensabile tradizionale sostegno economico, mantenendo a suo carico solamente la messa a disposizione dell’edificio e del suo funzionamento.
LA CONCORRENZA
Altro elemento è la concorrenza delle altre scuole superiori pubbliche che comportano magari minori costi per le famiglie alle prese con l’attuale congiuntura economica. «Di fronte a tale aggravamento – è stato sottolineato – la dirigenza si è rivolta cappello in mano ai vari Comuni del comprensorio cadorino, alle Unioni Montane senza tuttavia avere alcun riscontro, nonostante un documento dell’istituto scolastico regionale evidenziasse come nelle Terre Alte, Cadore compreso, si manifesti una pesante carenza formativa. Si è pure cercato nelle strategie incentivanti di proporre l’articolazione degli studi in un quadriennio con l’aggiunta di uno di studi all’estero. Ma per quest’anno il Ministero non ci ha dato l’assenso».
L’ALTERNATIVA
È stato poi posto in risalto come il liceo linguistico cadorino abbia rappresentato, come lo è tutt’ora, un’alternativa, un’opportunità di accoglienza di quegli studenti che, per i più svariati motivi, intendano cambiare il corso degli studi superiori, essendo la porta delle iscrizioni sempre aperta contrariamente a quelli statali. Per il preside Michele Sardo chiudere una scuola significa produrre un grave danno a livello sociale, impoverire il territorio di un importante presidio sotto l’aspetto culturale, togliere l’opportunità ai ragazzi di rimanere sul proprio territorio. Sull’argomento è intervenuta solidale anche la minoranza consigliare di “Insieme per Auronzo” che in una nota esprime il proprio rammarico per la notizia della possibile imminente chiusura della scuola. «Certo le difficoltà di tipo giuridico e amministrativo le abbiamo avute anche noi, ma mai eravamo giunti al punto di annunciare la chiusura dell’istituto, che sarebbe una perdita gravissima e irrimediabile non solo per Auronzo ma per l’intero alto Bellunese». Il riferimento è a quando nel 2019, anno della nuova normativa, era sindaco Tatiana Pais Becher, e di conseguenza sospeso il finanziamento. «In passato – viene ricordato – l’istituto ha vissuto momenti di difficoltà, ma le istituzioni, in primis il Comune di Auronzo, gli insegnanti e i genitori hanno sempre collaborato riuscendo a trovare una soluzione che ne evitasse la chiusura e ne permettesse il rilancio». In conclusione viene chiesto quali iniziative il Comune intenda adottare per evitarne la chiusura.
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