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Prosegue il nostro viaggio nel mondo delle Finanziarie delle Regioni. Realtà sconosciute ai più, ma che hanno un ruolo strategico nello sviluppo e nella crescita dei territori.

Finpiemonte svolge attività strumentali alle funzioni della Regione Piemonte e in particolare attività per il sostegno, lo sviluppo, l’ammodernamento e il finanziamento di imprese pubbliche e private, enti pubblici e persone che abbiano iniziative economiche nell’ambito del territorio regionale. Agisce prevalentemente come organismo intermedio per la gestione delle agevolazioni regionali, ma ha anche un ruolo importante come investitore istituzionale, utilizzando le risorse del proprio patrimonio a beneficio del territorio.

Il ruolo delle finanziarie regionali nella gestione dei fondi pubblici

Le finanziarie regionali hanno un ruolo centrale nella gestione delle risorse pubbliche messe a disposizione dalle Regioni, soprattutto quando si parla di strumenti finanziari che consentono di attivare anche risorse private, attraverso meccanismi di cofinanziamento e/o di garanzia, permettendo quindi di aumentare il volume delle risorse a disposizione, facilitando al contempo l’accesso al credito anche su iniziative più innovative e riducendo i costi per i beneficiari.

Tra gli strumenti più interessanti nel panorama della nuova programmazione PR FESR 21/27 vi sono i co-finanziamenti del bando Digitalizzazione ed Efficientamento, con quasi 20 milioni già concessi a oltre 30 aziende, per l’innovazione dei processi produttivi, dalla digitalizzazione all’efficientamento produttivo ed energetico, e del bando Energia con 37 milioni già concessi a oltre 80 aziende, per l’efficientamento energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per entrambi i bandi la quota bancaria si attesta in media tra il 30 e il 40%.

Un altro meccanismo efficace per attivare un effetto leva rispetto alle risorse pubbliche è quello, già sperimentato nella passata programmazione comunitaria, del bando per sostenere la capitalizzazione delle startup. Il contributo pubblico destinato all’aumento di capitale viene concesso solo a fronte di un intervento di pari importo da parte di investitori privati, siano essi soci o investitori professionali. Sulla programmazione 14/20 sono state supportate 43 startup, con un contributo pubblico pari a 14 milioni di euro, a fronte di un apporto di risorse private pari a 26 milioni.

Sulla nuova programmazione saranno aperti nelle prossime settimane due bandi, uno per le startup più consolidate, che dovranno necessariamente avere un finanziamento da parte di un investitore professionale, l’altro per le startup ancora in fase di primo sviluppo, che potranno accedere al contributo anche solo a fronte di un investimento da parte dei soci.

Semplificazione e supporto ai beneficiari

L’obiettivo generale nella gestione delle nuove misure europee è quello di velocizzare e facilitare i processi e le modalità di messa a terra delle risorse.

In questa prospettiva è importante innanzitutto cogliere le opportunità di semplificazione fornite dai nuovi regolamenti europei, ad esempio in fase di verifica della spesa, con l’utilizzo di costi standard e controlli più mirati in funzione del rischio. Finpiemonte sta sviluppando, in collaborazione con il Politecnico di Torino, un algoritmo di campionamento che, attraverso modelli di machine-learning, consentirà di selezionare i casi da sottoporre a controllo, garantendo una significativa riduzione dei tempi di istruttoria e al contempo maggiore efficacia del controllo.

Un elemento che sicuramente contribuirà a rispondere meglio alle esigenze delle imprese è la programmazione delle tempistiche di avvio delle agevolazioni in un quadro di medio-lungo periodo. Ciò consentirà alle aziende di strutturarsi al meglio per rispondere ai bandi e a Finpiemonte di organizzare il proprio lavoro in modo più efficiente.

Altro aspetto importante per accelerare i tempi è il supporto ai beneficiari. Finpiemonte offre un servizio di assistenza per tutte le aziende che intendano presentare una domanda di agevolazione o che l’abbiano già presentata e ha rinnovato il sito internet per renderlo più fruibile, facilitando l’accesso alle informazioni sui bandi e sullo stati di avanzamento delle pratiche. Al tempo stesso viene svolta un’intensa attività per promuovere gli strumenti a disposizione e facilitarne la comprensione e quindi l’utilizzo da parte delle aziende.

L’attività di promozione e comunicazione viene svolta anche grazie alla collaborazione e al supporto di molti soggetti, quali il sistema camerale, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, Confindustria Piemonte e l’istituto per il Credito Sportivo.

Il ruolo di investitore istituzionale

Il tema della collaborazione efficace tra pubblico e privato è assolutamente centrale perché solo così si può pensare di attivare un livello di risorse sufficiente. “In questa prospettiva – dichiara il Presidente Michele Vietti – le finanziarie regionali sono centrali, in quanto soggetti ‘intermedi’ tra il settore pubblico e privato, in grado di conciliare le finalità del policy maker con quelle degli investitori di mercato, e svolgono un ruolo essenziale nel ‘mettere a leva’ le risorse regionali e comunitarie disponibili, potenziandone e moltiplicandone l’impatto sul territorio con l’apporto di capitali privati e, in molti casi, anche con fondi propri”.

Le operazioni che Finpiemonte ha attivato con risorse del proprio capitale vanno in questa direzione. Ne sono un esempio le operazioni come Alpgip e PiemonteNext, sul venture capital, ma anche il Fondo Rilancio, nel segmento delle aziende più mature.

Su Alpgip, fondo di fondi attivo dal 2017 e finanziato al 50% dal FEI e al 50% da alcune regioni del Nord Italia, direttamente o attraverso le rispettive finanziarie (oltre al Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta), Finpiemonte ha investito 10 milioni di euro con una ricaduta complessiva in Piemonte di circa 30 milioni di euro, investiti in 7 imprese del territorio.

Anche il Fondo PiemonteNext, fondo regionale di co-investimento con i veicoli nazionali di CDP Ventures per supportare in startup e scale up piemontesi, ha cominciato a generare i primi risultati, con 1,5 milioni di euro già investiti in nuove realtà imprenditoriali.

Nei prossimi mesi, sempre con la prospettiva di integrare il ruolo di Finpiemonte come investitore istituzionale rispetto agli obiettivi di sviluppo regionale, utilizzando i propri fondi come leva per attivare quelli privati, si cercherà di implementare nuove operazioni, ad esempio nell’ambito della finanza obbligazionaria. In molte regioni sono state realizzate con successo, negli scorsi anni, emissioni di minibond, anche con l’utilizzo di fondi regionali a garanzia di parte del portafoglio. Finpiemonte ha avviato un confronto con Elite Borsa italiana per una prima operazione pilota per sottoscrivere con risorse del proprio capitale quote del portafoglio emesso.

La cooperazione transnazionale

Finpiemonte agisce anche nell’ambito dei progetti europei di cooperazione transnazionale, con il principale obiettivo di sviluppare nuove competenze e nuovi strumenti/modelli di tipo finanziario, da poter poi applicare sul territorio con le risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte.

Tra le esperienze più interessanti vi sono alcuni progetti nell’ambito della finanza d’impatto, tesi a sviluppare un modello di social outcome contract (contratto a impatto sociale) che consente di modificare in modo significativo le modalità e l’approccio che hanno finora regolato l’intervento delle Pubbliche Amministrazioni in ambito sociale, incluso quello più strettamente sanitario.

Il SOC è un modello contrattuale attraverso cui la PA acquista un risultato, misurabile in termini di impatto sociale, più che remunerare una prestazione resa da uno o più operatori. Al tempo stesso il SOC è uno strumento finanziario a tutti gli effetti, progettato in linea con le metodologie e le regole del mercato finanziario. Finpiemonte sta valutando la possibilità di applicare il modello sia in ambito educativo, con interventi finalizzati a ridurre la dispersione scolastica, sia in ambito sanitario, come fatto già qualche anno fa in Israele per la riduzione dell’insorgenza del diabete.

“In un contesto come quello attuale di rischio di tenuta del sistema sanitario pubblico e di sfida per gestirne la sua sostenibilità – ha evidenziato il direttore generale Mario Alparone – il modello dei SOC può rappresentare uno strumento efficace se applicato alla prevenzione delle patologie croniche ed alla stabilizzazione delle condizioni di salute per la popolazione cronica che rappresenta il 70% della spesa sanitaria corrente. Se non si investe in prevenzione la domanda di salute diventerà e già lo è non sostenibile. Con il SOC le istituzioni finanziarie possono affiancare le istituzioni nella. predisposizione di piani a lungo termine di prevenzione con un ritorno finanziario dato dai risparmi che si generano sulla domanda futura”.

Un altro tema interessante sviluppato in ambito europeo è quello dei servizi ecosistemici e dei modelli economico-finanziari per renderli sostenibili. Finpiemonte è leader del progetto Forest EcoValue che vede coinvolti 10 partner provenienti da 5 paesi europei e ha l’obiettivo di sostenere i servizi ecosistemici delle foreste alpine, attraverso modelli di mercato pubblico-privato e il potenziamento di catene del valore green e circolari. A breve prenderanno il via le attività di un living lab in Valle Tanaro.

Le altre puntate della serie

Fondi Europei, perché puntare sul ruolo delle Finanziarie regionali

Finanziarie regionali, pro e contro. Parliamo di Lazio Innova

Abruzzo (Fira)

Umbria (Sviluppumbria)

Finanziarie Regionali e fondi europei: nasce il modello Centro Italia 

Sviluppo Campania e la forza delle sinergie

 

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