Con l’inizio dell’estate si accende sempre di più il dibattito sull’overtourism e la necessità di promuovere quello che già qualcuno definisce un “equo turismo”. Dopo l’esponenziale crescita di visitatori degli ultimi anni, soprattutto post covid, sul ramo lecchese del Lake Como si cerca insomma un giusto equilibrio tra la positiva affluenza di turisti (anche per bar, ristoranti ed esercizi pubblici) la vivibilità dei residenti e la tutela del territorio. Sul tema interviene il consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini chiedendo di destagionalizzate e rivedere gli sconti ai biglietti integrati per i turisti. Favorendo invece i lecchesi.
I dati e gli itinerari integrati
“Sono tre gli itinerari delle Gite in treno di Trenord che raggiungono la Provincia di Lecco, proponendo servizi integrati treno/battello – ricorda Zamperini – Il Tour del Primo Bacino di Lecco, l’itinerario Il Viandante sul lago, disponibile anche in formula ‘due giorni’ ed infine, il biglietto Tesori del Lago di Como. Nel 2023 sarebbero stati venduti 29.500 biglietti di ‘Gite in treno’ verso i laghi, in crescita di quasi l’80% rispetto al 2022. Nel 2024, si sarebbe già registrato circa un + 65% sull’itinerario “Primo bacino di Lecco”, +142% con oltre 5000 biglietti integrati, per “Tesori del lago di Como”, mentre “Viandante sul lago”, aperto solo da pochi giorni avrebbe venduto circa un centinaio di biglietti”.
L’iniziativa, che avrebbe l’obiettivo di promuovere un turismo sostenibile senz’auto verso il territorio, secondo Zamperini in alta stagione sta producendo l’effetto opposto. “I dati parlano chiaro, è evidente come questi pacchetti promozionali facciano incrementare l’arrivo di turisti, spesso di quelli ‘mordi e fuggi’ – aggiunge il consigliere regionale – Questo, in alta stagione ed in determinati punti, crea una situazione sempre più problematica e soffocante sul nostro ramo del lago. Sappiamo che, invece, la vendita della formula su due giorni del “viandante sul lago”, sia ferma a zero. Incentivare la permanenza su più giorni è un’ottima cosa, ma se il prodotto non si vende, allora non serve. Bisogna parlare con i tour operator per chiedere di promuovere questa iniziativa”.
“Serve sinergia con i privati”
“La promozione del territorio fatta in alta stagione e concentrata sulle solite mete è un vero e proprio
‘harakiri’ – incalza Zamperini – servono buonsenso e sussidiarietà. Bisogna puntare anzitutto ad una destagionalizzazione del turismo ed alla distribuzione delle presenze sul territorio dato che Varenna è satura. Per una migliore gestione dei flussi turistici, è essenziale creare un rapporto sinergico e collaborativo con gli stakeholders e con i privati che fanno impresa, a partire dai tour operator e da chi fa servizi di trasporto sul territorio, sia su acqua che su gomma”.
“La prima cosa da fare è aumentare per i turisti il costo dei biglietti integrati in giornata, con itinerari saturi e solo durante l’alta stagione, cercando contestualmente di sgravare i lecchesi ed i residenti che giornalmente utilizzano il trasporto pubblico locale – incalza l’esponente di Fratelli d’Italia – Questo sarebbe un primo passo di facile realizzazione che servirebbe subito per disincentivare il turismo mordi e fuggi, il più dannoso per il nostro territorio. Ci si riempie spesso la bocca della parola ‘sostenibilità’, ma le presenze turistiche soffocanti ed il conseguente aumento del costo e della qualità della vita che devono subire i cittadini rivieraschi sono tutt’altro che sostenibili”.
Un contributo utile al dibattito quello di Zamperini, la cui proposta sui ticket si scontra però con le scelte della maggioranza (proprio di quel centrodestra sostenuto anche da Fratelli d’Italia) che in Provincia ha invece promosso con forza i biglietti integrati per i turisti, a partire dagli accordi con Trenord e con l’ente che si occupa della Navigazione del Lario.
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