Almeno fino al 30 settembre prossimo, i giovani potranno continuare a contare sugli incentivi previsti dallo Stato per gli under 36. È quanto emerge da una nota della Consap. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le condizioni d’accesso.
I numeri delle richieste per la garanzia sull’80%
“Durante l’anno 2022, Consap, gestore del Fondo, ha ricevuto oltre 120 mila richieste di accesso. Inoltre, dalla sua entrata in vigore (il 26 maggio 2021) al 15 giugno scorso, i mutui erogati con garanzia all’80% sono stati oltre il 40% dei finanziamenti erogati nello stesso periodo, evidenziando un ampio ricorso a questa tipologia di garanzia”. Così la nota diffusa dall’amministratore delegato della Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, Vincenzo Sanasi d’Arpe. “Il Fondo Prima Casa si è dimostrato indubbiamente un ottimo strumento per l’accesso al credito delle famiglie italiane. Si ricorda, infatti, che l’intera misura prevede anche una garanzia al 50% accessibile a tutti i cittadini che non siano proprietari di altri immobili a uso abitativo”.
Le condizioni per accedere alle agevolazioni
L’agevolazione, introdotta con il governo Draghi e poi rimodulata nel corso dell’ultimo anno per tenere conto del rialzo dei tassi che aveva reso complicato l’accesso da parte di molti richiedenti, punta a facilitare l’acquisto dell’abitazione da parte dei giovani. Possono farne richiesta coloro che hanno meno di 36 anni e presentano un Isee (indicatore della situazione economica familiare) non superiore a 40mila euro. L’acquisto con mutuo deve essere destinato alla prima casa, comprensiva di eventuali pertinenze, quindi occorre non essere proprietari di altri immobili per poter accedere al fondo. L’immobile acquistato non deve appartenere a categorie catastali di lusso e comportare una spesa fino a un massimo di 250mila euro.
La garanzia pubblica all’80% è stata introdotta per spingere le banche – e sono molte coloro che hanno seguito questa strada – a proporre mutui fino al 100% del valore.
Giovani in difficoltà con la casa
In Italia tra il 2015 ed il 2022 l’età media degli acquirenti è aumentata di 1,1 anni, arrivando a una media di 42,7 anni alla fine dello scorso anno. È quanto rilevato dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa sulle compravendite effettuate attraverso le agenzie attive sul territorio nazionale. L’età media più alta si è registrata nel 2019 (43,6 anni), mentre l’età media più bassa coincide con il 2015 (41,6 anni). Pesano la crescente precarietà del lavoro e la difficoltà per gli stipendi di tenere il passo dell’inflazione, tornata su ritmi elevati nel corso dell’ultimo biennio.
Di positivo c’è, dall’avvio delle misure per gli under 36, il trend si è invertito. Il 2022 ha registrato un leggero calo, evidenziano gli analisti, e resta da capire se la proroga dell’agevolazioni rafforzerà questa tendenza o se – all’opposto – sarà più forte la prudenza a fronte di tassi in crescita.
Analizzando la distribuzione delle compravendite per le diverse fasce di età si può notare come le percentuali di acquisto da parte degli under 35 siano costantemente aumentate passando dal 27,1% del 2019 al 31,2% del 2022, segnala lo studio. Questo a conferma che sono proprio i più giovani a determinare il generico ribasso dell’età media degli acquirenti.
Per quanto riguarda i venditori l’età media nel 2022 è di 56 anni, in costante crescita a partire dal 2015 quando si attestava a 52,9 anni. Un terzo di chi ha venduto un immobile lo scorso anno aveva un’età superiore ai 65 anni, mentre un quarto aveva un’età compresa tra 55 e 64 anni. Da questi dati si comprende come a vendere siano soprattutto over 50.
Quanto alla procedura da seguire, la richiesta per usufruire della garanzia statale va presentata alla banca che erogherà il finanziamento, con quest’ultima che provvederà a inoltrare il modulo a Consap per le verifiche del caso e l’eventuale via libera.
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