Sono partiti ieri i primi pagamenti dell’Assegno di Inclusione che riguarderanno 287mila famiglie. Sono molte meno delle oltre 760mila famiglie che il governo prevedeva di coprire con il sostegno che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza e che garantirà in media 650 euro a nucleo. La ministra del lavoro, Marina Calderone, aveva parlato di 450mila famiglie che da ieri avrebbero ricevuto il contributo, ma è stata smentita dall’Inps, che ha certificato la partenza al rilento. Sono infatti arrivate 446,256 domande. Ma contro il muro dei controlli, si sono abbattute circa il 26% delle richieste, ovvero una su quattro. Poi c’è un altro 7% che necessita di maggiori verifiche. La maggior parte delle istanze, fa sapere l’Inps, non soddisferebbe i requisiti patrimoniali richiesti. Ma quali beni si possono comprare con la nuova Carta di Inclusione? Vediamolo nel dettaglio.
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Quanto vale l’Assegno di Inclusione
L’importo dell’Assegno di inclusione è composto da una integrazione del reddito familiare fino a euro 6.000 annui, ovvero euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
A tale importo, può essere aggiunto un contributo per l’affitto dell’immobile dove risiede il nucleo per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione (ove regolarmente registrato) fino ad un massimo di euro 3.360 annui. Il beneficio economico non può essere, comunque, inferiore a euro 480 annui. Il beneficio è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo è sempre prevista la sospensione di un mese.
Il contributo economico è erogato attraverso uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile, denominato “Carta di inclusione” o “Carta Adi” con cui è possibile effettuare acquisti di beni e servizi nei pos degli esercizi commerciali in Italia convenzionati con il circuito Mastercard che rientrano nelle categorie di spesa previste dalla normativa di riferimento.
Carta di Inclusione, quali beni e servizi non si possono comprare
Attraverso la Carta Adi possono essere soddisfatte, oltre alle esigenze previste per la Social Card, tutte le altre esigenze dei beneficiari medesimi.
- giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
- acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo;
- giochi pirotecnici;
- prodotti alcolici;
- acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
- armi;
- materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
- servizi finanziari e creditizi;
- servizi di trasferimento di denaro;
- servizi assicurativi;
- articoli di gioielleria;
- articoli di pellicceria;
- acquisti presso gallerie d’arte e affini;
- acquisti in club privati.
Gli altri divieti
Tra gli altri divieti c’è quello, da parte del gestore, del servizio l’uso della Carta Adi in esercizi prevalentemente o significativamente adibiti alla vendita dei beni e servizi il cui acquisto è vietato (vedi sopra). I merchant category code (MCC) da disabilitare sono individuati con apposito atto aggiuntivo al contratto per la gestione del servizio integrato della Carta acquisti. È inoltre inibito da parte del gestore del servizio l’utilizzo della Carta Adi all’estero e per gli acquisti on-line o mediante servizi di direct-marketing.
Se è attribuita una unica carta per nucleo familiare, il limite mensile di prelievo di contante è poi «di massimo 100 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza». «Nel caso di attribuzione del beneficio ad integrazione del reddito familiare ai singoli maggiorenni del nucleo familiare che esercitano le responsabilità genitoriali o sono considerati nella scala di equivalenza», specifica ancora il decreto la Carta Adi permette di effettuare prelievi di contante nel limite mensile non superiore ad euro 100 per ciascuna Carta Adi individuale.
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Il pagamento del mutuo
La Carta Adi può essere utilizzata invece per pagare il mutuo. Il decreto infatti recita quanto segue: «I nuclei familiari, residenti in abitazione di proprietà, per il cui acquisto o per la cui costruzione è stato contratto un mutuo, possono, attraverso la Carta Adi, effettuare un bonifico mensile a favore dell’intermediario che ha concesso il mutuo». Si possono quindi pagare le utenze domestiche presso gli uffici postali (con bollettini o Mav postali). È infine possibile usufruire delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate.
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