Joshua Zirkzee ha continuato ad avere un posto speciale nei pensieri ambiziosi di Thiago Motta, apparentemente scomparso dai radar dopo il viaggio in moto con la moglie Angela e l’annuncio social della firma con la Juve. Eppure Thiago, secondo i rumors localizzato ancora nella villa di Cascais a picco sull’oceano, continua a tessere la complicata tela del mercato insieme al sarto Giuntoli, con il quale c’è condivisione totale su piani e progetti. E così, oltre alle trattative già avviate (il terzino Wendell, gli esterni Greenwood e Luis Henrique), a un passo dall’essere chiuse (Douglas Luiz) oppure già blindate (Di Gregorio), ne resta una rimasta fin qui sotto traccia, però sempre viva: quella per il pupillo Zirkzee, che nei giorni scorsi ha chiuso le valigie e salutato le vacanze per rispondere alla convocazione in extremis dell’Olanda. Il terzo occhio di Joshua, quello che in campo gli permette di vedere autostrade dove altri forse intuiscono sentieri, è rimasto però vigile sul mercato.
La richiesta per Zirkzee
Dopo un anno di apprendistato, nella seconda stagione insieme al Bologna, Thiago ha letteralmente modellato il talento dell’attaccante scuola Bayern, rendendolo un profilo più unico che raro nel panorama europeo. Un centravanti con il senso del gol (anche se quota 11 è uno score sicuramente migliorabile) e i piedi da trequartista, capace di giocare anche a 30-40 metri dalla porta per liberare lo spazio ai centrocampisti-incursori. «È un ragazzo per bene che vuole vincere, non posso paragonarlo ad altri: è speciale ed è diventato un leader» è stato solo uno dei tanti apprezzamenti dell’allenatore nel corso della stagione. Motta spinge per avere Zirkzee anche alla Juve; nel suo piano tattico Joshua agirebbe sulla trequarti alle spalle di Vlahovic, potendo anche sostituire Dusan nell’ottica delle rotazioni necessarie in una stagione con cinque diverse competizioni che rischia di superare le 70 partite. Il nodo del serbo, al momento, risulta complesso da sciogliere: lo stipendio di Vlahovic salirà a 12 milioni netti e questo rende difficile una sua cessione, ma nell’ottica di Motta un problema societario potrebbe anche trasformarsi in un vantaggio tecnico. I costi dell’operazione Zirkzee, come sappiamo, sono alti. «Non vorremmo cedere nessuno, ma l’unico che ha facoltà di decidere il suo futuro è proprio Joshua» ha ripetuto più volte l’ad del Bologna, Fenucci. L’olandese, che accetta uno stipendio da 4 milioni più bonus, ha infatti una clausola da 40 milioni che rappresenta una sorta di passepartout per chiunque volesse investire sul 23enne.
Zirkzee e l’intreccio con il Milan
Il Milan, che sembrava in pole per chiudere l’operazione, in queste ore sta frenando per almeno due motivi. Il primo: il nuovo allenatore Fonseca avrebbe chiesto a Ibrahimovic un altro tipo di centravanti, più rapace d’area, quindi in stile Giroud, anche perché a differenza della Juve i rossoneri non avrebbero poi un altro profilo da affiancare a Zirkzee. Il secondo: l’agente del calciatore, Kia Joorabchian, continua a non fare sconti rispetto a una commissione da 15 milioni e il club di via Aldo Rossi non intende spendere tutti questi soldi. Il Bologna, nel frattempo, resta in attesa dei vari incastri. E gongola all’idea che se nessuno dovesse scendere a compromessi con il procuratore di Zirkzee – le richieste potrebbero ammorbidirsi con il passare delle settimane – si presenterebbe sui palcoscenici della nuova SuperChampions con l’attaccante dei desideri, sul quale per primo ha investito e creduto.
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