Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   


Le recenti tensioni nel sistema bancario Usa si stanno riversando anche sulle banche di piccole e medie dimensioni, a cui generalmente si rivolgono le piccole aziende per richiedere prestiti.

Il legame tra le imprese e le banche piccole

Le piccole imprese, realtà aziendali in cui lavorano meno di 100 dipendenti, rappresentano il 25% della produzione lorda e impiegano il 35% della forza lavoro del settore privato. Secondo i dati dell’indagine annuale sulle imprese realizzata dal Census Bureau, questo tessuto imprenditoriale svolge un ruolo altamente strategico nel comparto delle costruzioni e dei servizi statunitensi, impiegando oltre la metà della forza lavoro del settore.

Per finanziare le loro attività, «le piccole imprese si affidano in misura sproporzionata alle piccole banche», affermano gli analisti di Goldman Sachs. In particolare, dai dati della Federal Deposit Insurance Corporation emerge che le banche con un attivo inferiore ai 10 miliardi di dollari elargiscono il 30% dei prestiti bancari commerciali e industriali alle piccole aziende, e solo il 10% alle grandi; mentre le banche con oltre 250 miliardi di dollari di attivo concedono più della metà dei loro prestiti di natura commerciale e industriale alle grandi imprese, ma solo un terzo alle piccole.

Una questione anche geografica

Negli ultimi anni il processo di consolidamento delle banche e la riduzione del numero delle filiali, unito ai progressi tecnologici come l’avvento dell’online banking, hanno fatto crescere la distanza geografica tra prestatori e mutuatari. Per evidenziare tale tendenza gli analisti di Goldman Sachs hanno utilizzato i dati del Community Reinvestment Act (CRA) e hanno abbinato il luogo in cui viene richiesto un prestito alla filiale della banca ad esso più vicina. Da questo lavoro è emerso che negli ultimi due decenni la distanza geografica è passata da poco meno di 150 miglia a quasi 250 miglia. Il 60% dei prestiti alle piccole imprese viene erogato da istituti bancari che si trovano nel raggio di 10 miglia dal mutuatario e circa il 75% da istituti bancari che si trovano nel raggio di 25 miglia dal mutuatario.

Il tasso di crescita dei prestiti in discesa del 2-6%

Il 90% dei prestiti alle piccole imprese viene erogato da banche più piccole in oltre la metà degli Stati Usa che rappresentano circa un quarto del pil nazionale; mentre almeno il 70% viene erogato da istituti bancari minori nel 95% dei Paesi, che pensano per l’82% del pil nazionale. «Abbiamo stimato che il recente stress delle banche potrebbe ridurre il tasso di crescita dei prestiti di 2-6 punti percentuali», indicano a Goldman Sachs, aggiungendo che «dato che è probabile che le banche di piccole dimensioni predispongano una stretta sul credito più aggressiva e dato che finora le piccole imprese hanno ricevuto da loro finanziamenti in prestito in misura sproporzionata, saranno proprio queste aziende a subire i contraccolpi peggiori in tale contesto».

Quale ruolo possono avere le grandi banche

Ma le banche di maggiori dimensioni possono colmare tale mancanza di finanziamenti? Per gli analisti di Goldman Sachs, la risposta dipende essenzialmente dalla volontà e dalla capacità di tali istituti di erogare prestiti. Essi potrebbero essere più riluttanti a concederli a piccole aziende che si trovano in aree geografiche distanti e in cui non operano, e su cui avrebbero più difficoltà a reperire le informazioni utili a valutare il loro livello di rischiosità. Secondo l’indagine di Goldman Sachs sono le stesse piccole imprese a riconoscere di trovarsi in una condizione finanziaria precaria al punto che, dati alla mano, una quota sostanziale di prestiti commerciali e industriali richiesti da loro stessi risulta scaduta da 90 o più giorni.

Gli Stati più rurali e di orientamento repubblicano tendono ad avere un minor numero di filiali di grandi istituti di credito e, di conseguenza, la quantità dei prestiti elargiti è inferiore: sette sui dieci Paesi membri (Mississippi, West Virginia, Kansas, Kentucky, Oklahoma, Iowa, Arkansas) con il più basso numero di filiali di grandi banche ponderato per il pil sono filo repubblicani, e solo due, il Vermont e il Maine, filo democratici.

A chi altro poter chiedere un prestito

Da Goldman Sachs segnalano che le piccole imprese ricorrono pochissime volte ai canali di finanziamento non bancari. Allo stesso tempo, però, negli ultimi decenni le imprese Usa sono diventate molto meno dipendenti dai finanziamenti delle banche: circa il 40% dei prestiti dell’ultimo trimestre dello scorso anno erano di origine bancaria, in discesa rispetto alla performance del 1983 quando tale percentuale era del 70%. Resta il fatto che gli ostacoli e le esitazioni delle aziende di piccole dimensioni rendono difficile per loro optare per altre fonti di finanziamento in modo rapido e senza costi. Secondo la Small Business Credit Survey della Fed il 56% delle piccole imprese ha rapporti con banche che hanno più di 10 miliardi di dollari di attivo, e il 47% con banche con un attivo inferiore a 10 miliardi di dollari. Solo il 27% delle piccole aziende ricorre a società di servizi finanziari per le imprese, il 13% a cooperative di credito e il 10% a istituti di credito online.

Infine, si evidenzia come negli ultimi mesi l’accesso al credito da parte delle piccole imprese sia diventato più difficile, ma non quanto generalmente accade durante le recessioni.

(riproduzione riservata)




Orario di pubblicazione: 16/04/2023 02:52
Ultimo aggiornamento: 16/04/2023 02:52

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui