Ma andiamo con ordine e illustriamo i diversi step.
Ricordiamo che il piano transizione 5.0 introduce incentivi a supporto della transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, a fronte di nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato (imprese di qualsiasi dimensione) ed effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025. Grazie al piano 5.0 l’impresa può beneficiare di un credito di imposta significativo grazie allo sviluppo di un modello energetico efficiente, sostenibile e rinnovabile.
Soggetto gestore – Diversamente dalla misura Industria 4.0, la richiesta per ottenere il contributo Transizione 5.0 andrà presentata direttamente dal portale Gse. Pertanto il Gse diventa il soggetto principale a cui le aziende dovranno rivolgersi.
Passaggi per accesso al credito d’imposta – L’impresa per potere accedere all’incentivo del credito d’imposta che arriva fino al 45%, dovrà farsi carico di una complessa serie di adempimenti, dettagliati nella bozza del decreto attuativo.
La procedura è la seguente:
- presentazione per via telematica al Gestore dei Servizi Energetici (Gse) della certificazione “tecnica” ex ante”, unitamente alla descrizione del progetto di investimento e il costo dello stesso che non potranno essere aumentati ma solo ridotti in fase ex post;
- il Gse verifica la completezza della documentazione e trasmette al MIMIT (Ministero delle imprese e del Made in Italy) i numeri degli investimenti agevolabili a cadenza mensile, prenotando di fatto l’importo del credito;
- entro 30 giorni dalla conferma della prenotazione da parte del Gse, le imprese dovranno comunicare l’effettuazione degli ordini accettati dal venditore, con pagamento di un acconto di almeno il 20%, sia per i beni strumentali trainanti sia i beni trainati. Pena la perdita del beneficio, le imprese avranno comunque tempo fino al 31 dicembre 2025 per la conclusione dell’investimento;
- le imprese dovranno inviare al Gse comunicazioni periodiche relative all’avanzamento dell’investimento ammesso all’agevolazione. Al termine dell’investimento l’impresa dovrà inviare al Gse una comunicazione di completamento dell’investimento e certificazione ex post;
- sarà inoltre necessaria un’apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti che attesti l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa.
Il recupero del credito potrà avvenire in un’unica quota e con le consuete modalità, cioè in compensazione tramite F24. Se l’impresa non ha capienza per fruire dell’intero credito, potrà riportarlo in avanti e utilizzare in cinque quote annuali di pari importo l’ammontare non ancora utilizzato.
Entità del credito d’imposta – Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:
- 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili, pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni.
La percentuale del credito d’imposta per ciascuna quota di investimento è rispettivamente aumentata:
- al 40%, 20% e 10%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%;
- aumentano tutte le fasce di un ulteriore 5 % (quindi 45%, 25% e 15%) se la riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, se la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.
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