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In questi ultimi giorni si fa molto parlare di tutte le agevolazioni introdotte con il DL Sostegni bis per i giovani che acquistano una prima casa.

Le agevolazioni sono molto vantaggiose, si va da una garanzia per il mutuo prima casa all’azzeramento delle imposte, ma sono privilegio esclusivo di chi ancora non abbia compiuto 36 anni. 

Ad ogni modo non c’è da disperare, perché forse molti scordano che un bonus prima casa senza ISEE e per tutti esiste già. Certo se anche non così vantaggioso come può essere il bonus per i giovani, le agevolazioni prima casa sono molte e delle più varie.

A cominciare con la possibilità di una detrazione Irpef del 19% con cui scaricare parte delle spese del mutuo, fino ad uno sconto sull’insieme delle tasse da pagare.

Come si è detto questo bonus prima casa non ha requisiti di età o di reddito, ma è fruibile da chiunque acquisti un “prima casa”. Vediamo meglio di cosa si tratta e soprattutto cosa definisce tecnicamente una “prima casa”.

Per chi ha poi già alle spalle un mutuo prima casa da pagare non scordiamo che il DL Sostegni bis ha anche approvato possibilità di richiedere per il 2021 la sospensione della rate, sempre se ci siano i requisiti che vedremo di seguito.

Un bonus prima casa senza ISEE e requisiti di età

I cittadini che hanno più di 36 anni e non possono usufruire del bonus prima casa giovani possono usare però le agevolazioni prima casa, attive da parecchio, e che non hanno requisiti che riguardano ISEE o età.

La prima opportunità offerta è quella di avere una detrazione Irpef del 19% delle spese del mutuo, inserendole nella dichiarazione dei redditi.

Si ha poi diritto ad uno sgravio fiscale cioè un vero e proprio sconto sulle imposte. Questo sgravio prevede modalità differenti se alla vendita dell’immobile si applica o meno l’IVA. Nel caso l’acquisto si soggetto a IVA questa sarà agevolata al 4%, rispetto al 10% standard, mentre per quanto riguarda le imposte di registro e quelle catastali e ipotecarie si pagherà 200 euro per ciascuna di esse.

Se invece non c’è l’IVA sul prezzo di vendita allora le imposte ipotecarie e catastali costeranno solo 50 euro, ma l’imposta di registro sarà pari al 2% del valore dell’abitazione, contro il classico 9% da pagare.

Quali sono i requisiti per avere le agevolazioni prima casa?

Dal punto di vista normativo perché le agevolazioni siano applicabili ci voglio delle condizioni, cioè l’immobile deve essere una “prima casa”.

Prima di tutto l’acquirente non deve possedere altre proprietà dove acquista il nuovo immobile e più in generale altre proprietà in Italia per cui usufruisce del bonus prima casa.

L’immobile da acquistare dovrà poi essere situato nella località dove il futuro proprietario lavora o svolge altro tipo di attività anche non lavorativa, come può essere studiare. Questo requisito ammette un’eccezione perché anche se non si è in grado di soddisfarlo, sarà possibile comunque acquistare l’immobile con le agevolazioni prima casa, ma a patto di trasferivi la proprio residenza nell’arco di 18 mesi.

Per i cinque anni successivi all’acquisto poi, non sarà possibile vendere l’abitazione o meglio lo si potrà fare solo se si acquista un altro immobile.

Infine, perché le agevolazioni risultino fruibili l’immobile deve essere nella categoria catastale A, con la possibilità di estenderle anche alle strutture in C/2, C/6 e C/7 che dipendono dalla stessa abitazione.

Mentre il bonus prima casa non sarà mai applicabile all’acquisto di abitazioni classificate come “di lusso”, ovvero nelle sottocategorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Come si stipula un mutuo prima casa?

Come si è detto chi acquista una prima casa ha la possibilità di scaricare il 19% delle spese del mutuo dalle tasse, con una detrazione dell’Irpef. Ma quello che più spesso si chiede chi non ha mai comprato un immobile è qual è la documentazione richiesta per stipulare un mutuo prima casa?

Cerchiamo di rispondere a questa domanda, partendo dal fatto che saranno richieste tre tipologie di documenti: quelli personali del richiedente, quelli volti ad accertare la situazione economica dello stesso e, in ultimo, le certificazioni relative all’immobile.

Quindi prima di tutto saranno necessari un documento di identità valido, il codice fiscale e gli atti di matrimonio, separazione o divorzio.

Poi, servirà la documentazione economica che differisce se a richiedere il mutuo è un lavoratore dipendente o autonomo.

Nel primo caso saranno richieste le ultime due buste paga e il modello 730, mentre gli autonomi dovranno presentare il modello Redditi PF e il modello F24.

A questo punto serviranno i documenti dell’immobile, ovvero:

  • preliminare o proposta d’acquisto;
  • planimetria catastale;
  • concessione edilizia, se si tratta di una nuova costruzione.

Il video YouTube di Marco Carpinella contiene una validissima guida su come si acquista una casa:

  

Chi può usufruire del provvedimento di sospensione delle rate del mutuo prima casa 2021?

Chi ha già stipulato un mutuo e sta pagando le rate può usufruire di un provvedimento introdotto dal solito DL Sostegni Bis, che prevede la possibilità in presenza di alcuni requisiti di richiedere la sospensione dal pagamento delle rate del mutuo prima casa 2021.

Il decreto ha infatti rifinanziato il Fondo di solidarietà Consap per la sospensione dei mutui prima casa.

La sospensione non è rivolta a tutti e richiede alcuni requisiti, la Consap fa comunque sapere che come misura di emergenza, non sarà più necessario allegare alla domanda la certificazione ISEE per chiedere la sospensione e che l’importo massimo del mutuo è stato innalzato da 250.000 euro a 400.000 euro. Il provvedimento sarà inoltre aperto a quanti hanno già usufruito della sospensione, se però hanno versato per almeno tre mesi le rate dovute.

La sospensione del mutuo è aperta a tutti i soggetti: 

  • che hanno avuto una sospensione dell’attività lavorativa per almeno 30 giorni.
  • che hanno subito per almeno 30 giorni una riduzione dell’attività lavorativa;
  • che sono rimasti senza lavoro per la cessazione di un contratto a tempo determinato o indeterminato;
  • che siano deceduti o abbiano avuto una invalidità pari almeno all’80%;
  • che hanno avuto una perdita di fatturato se autonomi o liberi professionisti.

I suddetti eventi devono essersi verificati almeno nel triennio precedente a quando si fa richiesta di sospensione.

Nel caso di mutuo cointestato è sufficiente che uno solo dei titolari abbia i requisiti per la sospensione. Mentre in caso di decesso del titolare la normativa specifica che gli eredi devono essere in possesso anche loro dei requisiti per la sospensione, se vogliono richiedere o mantenere attivo il provvedimento.

È bene inoltre tener presente che il provvedimento sospende l’importo delle rate ma allunga gli interessi nel tempo, benché la Consap faccia sapere che ci sarà il 50% di rimborso compensativo sugli interessi maturati durante il periodo di sospensione.

Inoltre, come stabilisce la Legge 244/2007 (art. 2, comma 476), la sospensione può essere richiesta solo se il mutuo è stipulato per l’acquisto di una prima casa. Quindi non si potrà beneficiare dell’agevolazione per i mutui che riguardano esclusivamente la costruzione o la ristrutturazione.

La stessa normativa stabilisce anche che non si possa richiedere la sospensione per mutui che usufruiscono già di agevolazioni pubbliche.

Come si richiede la sospensione del mutuo prima casa 

La sospensione del mutuo, anche in possesso dei requisiti dovuti, avverrà solo se si presenta domanda, cosa che dovrà avvenire scaricando e consegnando un modulo Consap alla propria banca, quella dove si è stipulato il mutuo.

Per quanto riguarda la tempistica in linea generale si possono calcolare due mesi di tempo da quando si invia richiesta a quando il provvedimento è effettivamente attivo. Questo perché una volta consegnati i moduli alla banca questa deve girarli alla Consap, che entro 20 giorni comunicherà se la richiesta di sospensione è stata accettata o meno. Dopo di che la banca ne invierà notifica al richiedente e ci vorrà altro tempo perché la sospensione venga attivata e resa effettiva. Si arriva così ad un totale di circa 60 giorni.

Nel caso in cui la richiesta sia respinta la banca dovrà comunque chiarire al richiedente quali sono le motivazioni che hanno portato a tale decisione. 

Un bonus mutuo prima casa per giovani under 36

Ma in fatto di mutuo prima casa il DL Sostegni bis contiene tantissime novità, ad esempio una ulteriore erogazione di finanziamenti a favore Fondo per i mutui prima casa Consap, con cui è stato possibile istituire un bonus mutuo prima casa giovani.

L’incentivo consiste in un garanzia statale per il mutuo pari all’80% del prezzo di listino dell’immobile che si vuole acquistare. Per accedere al beneficio servono alcuni requisiti:

  • un’età inferiore ai 36 anni;
  • un ISEE corrente massimo di 40.000 euro;
  • l’importo del mutuo non deve superare i 250.000 euro.

In origine il DL Sostegni Bis aveva pensato ad un mega bonus prima casa giovani, con una garanzia del 100%, così che i beneficiari fossero esentati dal versamento dell’anticipo.

La normativa è stata cambiata in fase di approvazione del Decreto, per mancanza di fondi disponibili. 

Bonus prima casa giovani e niente tasse da pagare 

Il bonus prima casa giovani oltre che una garanzia parziale per il mutuo offre anche degli enormi benefici fiscali, tutti i provvedimenti in merito sono descritti nell’articolo 28 del già citato DL Sostegni bis.

Queste agevolazioni sono destinate a chiunque sotto i 36 anni di età acquisti una prima casa e a differenza del bonus mutuo non è richiesto un limite di ISEE, cioè gli sgravi sono applicabili a prescindere dal reddito del richiedente.

L’immobile ovviamente deva aderire ai requisiti di una “prima casa” e fare parte della categoria catastale A. Come per le agevolazioni aperte a tutti anche in questo caso i benefici non sono applicabili alle dimore di lusso in A/1, A/8 e A/9.

Questo insieme di agevolazione consiste in un azzeramento totale delle imposte di registro, catastali e ipotecarie. Inoltre se alla vendita si applica l’IVA anche questa sarà azzerata.

 

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