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Rinnovo cessione del quinto nel 2019: come fare




Rinnovo cessione del quinto nel 2019: come fare



Rinnovo cessione del quinto nel 2019: come fare


La cessione del quinto è un tipo di prestito sempre più richiesto perché presenta diversi vantaggi: innanzitutto può essere richiesta in poco tempo e la possono ottenere anche coloro che hanno avuto dei problemi di affidabilità creditizia. In pratica, è un prestito personale con tasso fisso (e con durata non superiore ai 120 mesi) che prevede che il rimborso delle varie rate del prestito avvenga semplicemente trattenendo dalla busta paga o dalla pensione un importo che non sia superiore al quinto dello stipendio mensile netto. Inoltre, ad aggiungersi ai vantaggi c’è il fatto che si tratta di un tipo di finanziamento non finalizzato, quindi non è necessario specificare alcun motivo per cui è stato richiesto.

Requisiti e documenti per richiedere la cessione del quinto

Per saperne di più su questo argomento è possibile consultare la guida al rinnovo della cessione del quinto di Prestitimag, progetto gestito da enima e Marco Germanò per chiunque volesse tenersi aggiornato sul mondo dei prestiti personali e della cessione del quinto. I soggetti che possono richiedere la cessione del quinto sono:

  • i dipendenti pubblici e privati (che abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato);
  • i lavoratori con contratto a tempo determinato o a progetto (purché il loro debito venga estinto entro la scadenza del proprio contratto di lavoro);
  • i pensionati;
  • i datori di lavoro (purché dimostrino solidità economica e un numero minimo di dipendenti di almeno 16).

Per presentare la richiesta di questo tipo di prestito, occorre una specifica documentazione che attesti la situazione anagrafica e personale del soggetto richiedente, ma anche la sua posizione lavorativa e la condizione del reddito.

Nello specifico, per i pensionati è sufficiente il cedolino della pensione, mentre per i dipendenti pubblici e privati servono:

  • la busta paga (l’ultima);
  • il certificato di stipendio che attesti la data in cui si è stati assunti;
  • informazioni sulla retribuzione mensile e annua (lorda e netta);
  • l’importo del TFR maturato fino a quel momento;
  • eventuali trattenute presenti nella busta paga.

In pratica, il lavoratore firma una delega con cui autorizza il datore di lavoro a pagare ogni mese la rata del prestito attraverso la trattenuta dallo stipendio. La banca, l’istituto di credito o la finanziaria, richiedono che il datore di lavoro, invece, si impegni a versare le rate ogni mese.

Il contratto di cessione del quinto

Ci sono delle voci che non possono mancare nel contratto di cessione del quinto: l’importo del prestito, il numero di rate e il loro importo, il tasso di interesse, il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che comprende le spese accessorie e le commissioni bancarie, la copertura assicurativa (infatti, è richiesta un’assicurazione obbligatoria che tuteli in caso di morte o di perdita del lavoro per il finanziamento che eccede il TFR che è stato maturato), eventuali interessi di mora (in caso di pagamento in ritardo), eventuali garanzie.

A proposito delle garanzie, in questo tipo di prestito non sono necessariamente richieste poiché una garanzia del finanziamento è proprio il TFR maturato (per i dipendenti) e la pensione (per i pensionati).

Come fare il rinnovo della cessione del quinto

Si può richiedere il rinnovo della cessione del quinto, rinegoziando i termini del contratto (infatti si dice anche rinegoziare la cessione del quinto). In pratica si può richiedere di estendere la durata del rimborso ma mantenere la stessa rata.

Tuttavia, secondo la Legge 180 del 1950 (art. 39) il rinnovo si può richiedere solo se sia trascorso il 40% del piano di rimborso, tranne quando si tratti di finanziamenti che abbiano una durata uguale o minore a 60 mesi (in questo caso, infatti, si può richiedere il rinnovo prima che sia trascorso il 40% del piano di rimborso, ma è necessario che il nuovo prestito duri 10 anni).

Il rinnovo della cessione del quinto viene fatta per avere nuova liquidità: il soggetto richiede una nuova cessione del quinto così che una parte di questo importo sia utilizzata per estinguere il precedente prestito, mentre l’importo rimanente è liquidità aggiuntiva.

L’operazione di rinegoziazione della cessione del quinto può essere richiesta da tutti i soggetti che abbiano in corso questo tipo di prestito e dunque i dipendenti pubblici e privati e i pensionati INPS e INPDAP.

Ad ogni modo, ci sono dei limiti per cui alcuni soggetti non possono richiedere il rinnovo della cessione del quinto:

  • per i pensionati c’è il limite di età, per cui i soggetti che hanno più di 80 anni avranno più difficoltà ad ottenere il rinnovo della cessione del quinto;
  • per i lavoratori dipendenti che stanno per andare in pensione, è necessario che vadano in pensione prima di poter richiedere il rinnovo.

I vantaggi del rinnovo della cessione del quinto

È conveniente procedere al rinnovo della cessione del quinto perché alcuni costi del prestito non rientrano nel conteggio estintivo (cioè nell’importo totale che è ancora dovuto per la cessione del quinto in corso).

Fra questi costi ci sono, ad esempio, gli interessi, le spese di istruttoria o di intermediazione: in genere, di questi, si riesce a recuperare solo la parte degli interessi non goduta, mentre tutti gli altri costi rimangono a carico del cliente.

Con il rinnovo si può addirittura richiedere anche il rimborso del premio assicurativo non goduto. Come regola generale, quando si rinegozia il contratto di cessione del quinto, si deve aspirare a due principali cambiamenti:

  1. un tasso di interesse più basso rispetto a quello della cessione del quinto in corso (ovviamente, questo dipenderà anche dal periodo in cui verrà effettuata la richiesta perché i tassi di interesse variano in base al periodo storico e all’andamento dell’economia in genere);
  2. avere maggiore liquidità, però, senza che ci sia un aumento del proprio indebitamento (e quindi un aumento delle rate da pagare).



 

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