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Il 74 per cento delle lavoratrici che ne avevano diritto ha richiesto il bonus mamme, lo sgravio contributivo introdotto dalla Manovra 2024. L’agevolazione spetta alle madri con 2 o più figli ma le adesioni sono ancora troppo poche e restano i dubbi sul prossimo anno

Una partenza con luci e ombre quella del bonus mamme 2024.

Come annunciato dalla Ministra per la famiglia, natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, il 74 per cento delle lavoratrici aventi diritto ha fatto domanda per l’esonero contributivo fino a 3.000 euro.

Resta però qualche dubbio sull’applicazione della misura, che beneficia per lo più donne con contratti stabili e stipendi già elevati, escludendo lavoratrici madri con contratto a tempo determinato, autonome e lavorati domestiche.

La misura dedicata alla madri con 2 figli, inoltre, è in scadenza a fine anno.

Bonus mamme 2024: esonero richiesto dal 74 per cento delle lavoratrici

Il bonus mamme 2024 è partito con più di qualche incertezza nonostante fosse una delle misure di punta della Legge di Bilancio, considerando i lunghi tempi per l’applicazione e le critiche legate al fatto che sia solo una misura transitoria, dedicata a una platea ristretta di beneficiarie, ottenibile solo su domanda delle dirette interessate (a differenza degli altri sgravi contributivi in vigore, erogati automaticamente) e che potrebbe comportare la riduzione di altre misure di sostegno come l’assegno unico.

Ricordiamo, infatti, che l’agevolazione consiste in un esonero contributivo del 100 per cento, nel limite di 3.000 euro annui, che spetta fino al 31 dicembre 2026 in favore delle lavoratrici madri di tre o più figli, fino al compimento dei 18 anni del più piccolo e, solo per il 2024, a quelle con due figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni.

Sono escluse le lavoratrici con contratti di lavoro diverso da quello a tempo indeterminato, le lavoratrici autonome e le collaboratrici domestiche.

Nei giorni scorsi sono stati segnalati i dati INPS, non pubblicati sul sito istituzionale, che per i primi 5 mesi dell’anno mostravano come il 40 per cento delle aventi diritto non avesse fatto domanda.

A fare chiarezza è stata la Ministra per la famiglia, natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, che intervenuta oggi nella serie di interrogazioni a risposta immediata alla Camera ha evidenziato come in realtà:

“gli ultimi dati INPS segnalano una incoraggiante e crescente adesione. Nei primi 5 mesi l’accesso alla misura è stato richiesto da oltre il 74 per cento delle aventi diritto: cioè da 3 donne su 4.”

Un’adesione dunque superiore rispetto ai dati segnalati negli scorsi giorni ma comunque non ottimale, considerato l’obiettivo del Governo di sostenere famiglie e maternità.

La Ministra Roccella sottolinea come anche l’assegno unico per i figli a carico sia partito a rilento per il primo anno di operatività, ma è anche vero che il bonus mamme non rappresenta una misura strutturale (scade nel 2026) e che tra pochi mesi, a meno di ulteriori novità, verrà meno il sostegno per le madri con 2 figli, introdotto solo per quest’anno.

Bonus mamme 2024: ancora possibile fare domanda per l’agevolazione

Ad ogni modo, c’è ancora tempo per ottenere l’esonero contributivo. Le lavoratrici madri con almeno due figli e in possesso dei requisiti richiesti possono fare domanda in ogni momento.

Tutti i dettagli sulla procedura sono stati comunicati dall’INPS nella circolare n. 27 dello scorso gennaio.

Le lavoratici, come anticipato, non devono inviare la domanda all’INPS ma devono richiedere l’agevolazione direttamente al datore di lavoro, comunicando il numero dei figli e i codici fiscali degli stessi.

Comunicazione che può essere inviata anche tramite l’apposita funzionalità online sul sito INPS, rilasciata a maggio.

I datori di lavoro, poi, potranno esporre nelle denunce retributive l’esonero spettante.

Il bonus mamme cesserà i suoi effetti:

  • nel mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, qualora tale evento si realizzi prima della scadenza prevista del 31 dicembre 2026;
  • nel mese di compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, qualora tale evento si realizzi prima della scadenza prevista del 31 dicembre 2024.

Si ricorda, inoltre, che l’agevolazione è alternativa al taglio del cuneo contributivo previsto per la generalità dei dipendenti.

 

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