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Il Decreto Sostegni bis, convertito in legge il 23 luglio 2021, contiene un gran quantità di aiuti e incentivi per i cittadini in procinto di comprare per la prima volta un immobile. Le agevolazioni sono molteplici e vanno dalla cancellazione totale delle imposte da pagare sulla vendita, fino ad una garanzia statale per stipulare il mutuo, con lo Stato a garante dell’80% del prezzo di listino dell’abitazione.

Tuttavia, lo svantaggio di questo incentivo è che per usufruirne è richiesto un requisito di età ferrero e cioè il non aver ancora compiuto 36 anni di età.

Ma questo non vuol dire che non ci siano comunque incentivi a disposizione degli over 36 che acquistano una cosiddetta prima casa.

Da tempo infatti esiste il bonus prima casa, ovvero una quantità di agevolazioni che sono aperte a tutti, poiché questo incentivo non richiede requisiti d’età ed è un bonus senza ISEE, cioè anche senza requisiti di reddito. Si tratta di molteplici agevolazioni che comprendono uno sconto sulle imposte di registro, catastali e ipotecarie, oltre alla possibilità di avere una detrazione fiscale per il 19% delle spese del mutuo.

Inoltre, sempre grazie al DL Sostegni bis, chi ha già stipulato un mutuo prima casa, ma ha problemi a pagare le rate 2021, per il verificarsi di un peggioramento delle situazioni economiche, può richiedere per l’anno in corso la sospensione dei pagamenti.

Vediamo quindi in che cosa consiste questo bonus prima casa senza ISEE e senza alcun requisito d’età!

Bonus prima casa senza ISEE: detrazione Irpef e sconto sulle tasse

Se dunque siete tra i cittadini che voglio acquistare un immobile per la prima volta, ma non possono usare le agevolazioni pensate per gli under 36, c’è sempre il bonus prima casa.

La prima agevolazione che fa parte di questo bonus consiste nella possibilità di avere una detrazione Irpef pari al 19% dei costi del mutuo, cioè le spese saranno scaricate mediante uno sconto sulle tasse da pagare.

Vi sono poi una serie di sgravi fiscali cioè di veri è proprio sconti sulle tasse da pagare.

Le agevolazioni si applicano in modo diverso se l’abitazione, che deve essere per forza una prima casa, è acquistata da un’impresa tenuta all’applicazione dell’IVA o meno. 

Nel primo caso, cioè se al prezzo sarà necessario applicare l’IVA, questa, che normalmente ha un’aliquota del 10%, sarà invece calcolata solo al 4% del prezzo di listino. Sempre in questo scenario le imposte di registro, catastali e ipotecarie avranno un costo fisso di 200 euro ciascuna.

In caso invece alla vendita non si applichi l’IVA, allora l’imposta di registro che normalmente è il 9% del valore dell’immobile, si pagherà solo al 2% e le altre imposte costeranno un prezzo fisso di 50 euro l’una.

Requisiti e condizioni per usufruire del bonus prima casa

Sia nel caso vogliate usufruire delle agevolazioni prima casa giovani, sia del bonus prima casa senza ISEE e senza requisiti di età, perché gli incentivi siano applicabili l’immobile da acquistare deve per forza essere una “prima casa”.

Vediamo perciò quali sono le condizioni normative che determinano una “prima casa”.

Per fruire del bonus prima casa il primo requisito è che il futuro proprietario non abbia altri immobili nella zona o anche nel resto d’Italia, se per questi usufruisce già delle agevolazioni sulla prima casa.

Ancora, l’immobile deve essere acquistato nella zona dove il proprietario svolge un’attività lavorativa o simile, quale può esse ad esempio studiare in una determinata città. In caso contrario si potrà comunque richiedere il bonus prima casa impegnandosi a spostare nell’immobile che si acquista la propria residenza, passaggio che deve avvenire non oltre i 18 mesi dopo l’acquisto.

Ancora, quando si acquista un’abitazione e si richiedono le agevolazioni prima casa si è vincolati a non vendere l’immobile per cinque anni, oppure a venderlo acquistandone subito un altro.

Infine, l’immobile per il quale si usa l’agevolazione deve per forza essere nella categoria catastale A, ma non può essere una cosiddetta “dimora di lusso, per farla breve non può essere nelle sotto-categorie catastali A/9, A/8 e A/1. 

Diversamente le agevolazioni sono applicabili a costruzioni nelle categorie C/7, C/6 e C/2, ma solo se queste sono a dipendenza dell’immobile principale che usufruisce del bonus prima casa.

Le condizioni per usufruire delle agevolazioni prima casa o sono spiegate anche nel video YouTube di La Meridiana Immobiliare Vedelago:

  

Documenti e certificazioni necessarie per stipulare un mutuo prima casa

Dunque, risolti i problemi legati ai requisiti per il bonus prima casa, quello che resta da chiarire quando si acquista un immobile è come si fa stipulare un mutuo con la banca e quale documentazione allegare alla richiesta.

Prima di tutto saranno necessari una serie di documenti relativi al richiedente del mutuo, sia certificazioni personali come atti di matrimonio, separazione o divorzio, che i classici codice fiscale e documento d’identità valido. Inoltre, saranno richiesti una serie di documenti relativi all’attività lavorativa, al fine di verificare la situazione economica del richiedente.

Se a chiedere il mutuo è un lavoratore dipendente, saranno necessari per la domanda l’ultimo modello 730 e le due ultime buste paga ricevute.

Se il richiedente lavora come autonomo, serviranno il modello F24 e il modello Redditi PF.

Ma non è finita qui, perché ci sono anche da consegnare gli altri documenti che riguardano l’immobile, cioè: la proposta di acquisto o il preliminare e la planimetria catastale, mentre se si tratta di abitazioni di nuova costruzione a questo elenco si dovrà aggiungere anche la concessione edilizia.

Sospensione del mutuo prima casa, quali sono i requisiti per averla

E veniamo alla novità che riguarda chi sta già acquistando un’abitazione con un mutuo prima casa, perché il DL Sostegni bis ha stanziato nuove somme per il Fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui prima casa Consap. 

Con questi nuovi fondi sarà possibile come provvedimento di emergenza avviare una sospensione della rate del mutuo prima casa se per il titolare sussistono i seguenti requisiti:

  • c’è stata la cessazione del rapporto lavorativo;
  • si è verificata una una sospensione dell’attività lavorativa di almeno 30 giorni;
  • si è verificata una una riduzione dell’attività lavorativa di almeno 30 giorni;
  • si è verificata un’invalidità pari almeno all’80%;
  • se il richiedente è un lavoratore autonomo deve dimostrare di aver avuto perdite di fatturato.

All’agevolazione hanno diritto anche quanti hanno già utilizzato le precedenti sospensioni del mutuo prima casa, ma solo se nel frattempo hanno versato almeno tre rate mensili.

Sul sito della Consap le ultime disposizioni aggiornate informano anche che per la richiesta di sospensione non sarà più necessario allegare la certificazione relativa all’ISEE. Inoltre con le ultime manovre il valore massimo del mutuo per cui si può richiedere la sospensione delle rate è elevato a 400.000 euro, mentre prima era solo di 250.000 euro.

Se si richiede la sospensione per un mutuo cointestato, uno solo dei titolari deve possedere i requisiti. In caso di decesso invece, chi eredita il mutuo eredita anche il provvedimento di sospensione solo se anche lui possiede i requisiti.

La sospensione delle rate del mutuo è poi applicabile esclusivamente ai mutui stipulati per l’acquisto di una prima casa, ma non ad un eventuale mutuo che riguarda ristrutturazione o costruzione di un edificio, né per un mutuo che usufruisce di un finanziamento pubblico.

Prima di concludere è bene ricordare che la sospensione si applica alle rate del mutuo ma non agli interessi, anche se si potrà avere un rimborso compensativo del 50% degli importi relativi ai mesi in cui la sospensione è attiva.

Come richiedere e la sospensione del mutuo prima casa e tempistiche 

È bene fare attenzione perché anche se il titolare del mutuo prima casa possiede i requisiti per la sospensione, questo non è un provvedimento che si attiva in automatico, ma sarà necessario fare richiesta.

Per la procedura dovrà essere scaricato e compilato un modulo, da consegnare alla banca presso cui si stanno pagando le rate del mutuo, da questo momento se la richiesta viene accettata la sospensione sarà attiva in circa due mesi.

Poiché una volta che la banca avrà ricevuto i moduli, dovrà inviarli alla Consap, che si occuperà di valutare e approvare o meno la richiesta, tutto ciò avverrà nell’arco di una ventina di giorni. Dopodiché la Consap darà comunicazione della decisione presa alla banca, che potrà informare il richiedente dell’esito della richiesta, specificando, qualora non fosse accolta, quali sono state le motivazioni che hanno spinto al rifiuto. 

Dopo di questo ci vorrà altro tempo tecnico perché la sospensione sia realmente attiva ed è ben calcolare così un due mesi di tempo, per la concreta attivazione della sospensione del mutuo prima casa.

Bonus prima casa giovani, con sgravi fiscali maggiorati per gli under 36

E perché la panoramica sia completa veniamo anche alle novità dedicate ai giovani, cioè il cosiddetto bonus prima casa giovani, una misura pensata con il DL Sostegni bis.

Prima di tutto i cittadini che non hanno ancora compiuto 36 anni possono godere di uno sgravio fiscale maggiorato rispetto al bonus prima casa aperto a tutti. Per il quale l’imposta di registro e quelle catastali e ipotecarie sono eliminate del tutto e lo stesso vale per l’IVA. 

Anche in questo caso l’immobile per godere delle agevolazioni deve rispettare tutte le condizione che si addicono ad un “prima casa” e che abbiamo elencato in precedenza.

Questa parte del bonus prima casa giovani a differenza dell’agevolazione per il mutuo non richiede requisiti ISEE ed è aperta a tutti i cittadini under 36.

Bonus mutuo prima casa giovani e arriva lo Stato a fare da garante 

Altra parte del pacchetto di aiuti ai giovani è stato concretizzato mediante l’assegnazione di nuovi finanziamenti al Fondo per i mutui prima casa Consap, con cui istituire un bonus mutuo prima casa giovani.

Cioè la possibilità di avere dietro le proprie spalle lo Stato come garante dell’80% del valore dell’immobile, quando si stipula un mutuo, fino comunque al massimo di 250.000 euro.

Per avera questa agevolazione sono richiesti due requisiti in contemporanea, uno di carattere anagrafico e uno reddituale:

  • essere sotto i 36 anni di età;
  • avere un ISEE corrente che non ecceda i 40.000 euro.

 

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