MESTRE – Un gesto inspiegabile per un uomo di 53 anni che nella vita professionale aveva collezionato molti successi. È un giallo nel mondo dell’alta finanza quello che si è consumato nel pomeriggio di martedì. Stefano Bontempelli, originario di Mestre, dove tornava spesso nella casa di famiglia nonostante la vita e gli affari lo avessero portato a vivere a Milano, si è tolto la vita lanciandosi dal quinto piano dell’abitazione mestrina in via Filiasi appartenuta alla madre scomparsa anni fa. Una notizia che ha lasciato attoniti e sconvolti i suoi colleghi di lavoro, alla milanese Neuberger Berman dove rivestiva il ruolo di Managing Director e alla Nb Renaissance, dove era Co-founder e Senior Partner. Bontempelli lascia la moglie Patrizia Pol e due figlie giovani.
LE REAZIONI
La notizia della morte di Stefano Bontempelli e delle circostanze della sua scomparsa arriva come un fulmine a ciel sereno negli uffici milanesi di Nb Renaissance: i colleghi non riescono a spiegarsi il gesto di Bontempelli. Da quanto trapela dagli uffici milanesi, il top manager non stava bene ed era qualche tempo che non si presentava in ufficio. I colleghi, perciò, non sapevano nemmeno se si trovasse nella sua casa milanese o nella sua città d’origine, Mestre. ma nulla lasciava pensare a ciò che è poi successo. I compagni di lavoro lo descrivono come un grandissimo professionista, un uomo di successo che non aveva, apparentemente, alcun motivo per togliersi la vita. L’azienda, al momento, non ha rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale: sono tutti sconvolti, fanno sapere, e hanno bisogno di tempo per elaborare una notizia arrivata all’improvviso, a cui nessuno era preparato e che appare del tutto «inspiegabile».
LA CARRIERA
Laureato con lode in Economia Aziendale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Stefano Bontempelli aveva scalato i vertici della finanza, arrivando, a “soli” 53 anni, a poter vantare una carriera trentennale nel settore, di cui 15 anni trascorsi con Neuberger Berman. Bontempelli era co-fondatore e senior partner di Nb Renaissance, la sociertà di investimenti gruppo che gestiva insieme a due altri noti esponenti della finanza milanese, Fabio Canè e Marco Cerrina Feroni, sedendo anche nel cda. Uno degli ultimi successi professionali di Bontempelli, condiviso da lui stesso su Linkedin due mesi fa, era stato il lancio di una super piattaforma made in Italy per gli investimenti privati, con la cessione da parte dell’operatore americano Neuberger Berman della maggioranza e del controllo di Nb Renaissance ai soci italiani e la nascita di un gruppo di investimento da 5 miliardi a trazione italiana.
Nb Renaissance era attiva anche a Nordest. Tre anni fa in partciolare aveva contribuito a fermare l’avanzata dei colossi cinesi nel settore conciario vicentino, che avevano messo gli occhi sul gruppo Sicit. Il principale azionista, Intesa holding, aveva infatti bocciato l’offerta di Syngenta (società svizzera controllata da ChemChina), scegliendo di sostenere l’offerta pubblica di acquisto promossa da Nb Renaissance. Lo scorso febbraio Bontempelli, intervistato in merito al finanziamento da 155 milioni a Bending Spoons, azienda italiana sviluppatrice di applicazioni per dispositivi mobili, definiva l’anno appena trascorso «molto attivo, sia come nuovi investimenti che come exit; il mercato è dinamico e interessante, almeno negli ambiti che seguiamo noi. Abbiamo molte belle storie di aziende da raccontare ai nostri investitori e siamo pertanto ottimisti». Martedì invece la tragica scelta.
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