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Prezzi che rallentano, compravendite che crollano: il riepilogo degli effetti dei mutui e dei tassi alle stelle sul mercato immobiliare è offerto da Istat, che nell’aggiornamento del quarto trimestre 2023 sui prezzi delle abitazioni sottolinea come nella media del 2023 (nonostante un’accelerazione nella seconda metà dell’anno) i prezzi delle case siano cresciuti dell’1,3%. L’anno prima l’aumento era stato del 3,8%.

Case, il crollo delle compravendite

Intanto l’Istat ricorda come siano crollate le compravendite citando l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate: -3,3% nel quarto trimestre 2023, secondo dopo il -10,5% dei tre mesi precedenti. La stessa agenzia delle entrate ha ricordato che lo scorso anno le case comprate con un finanziamento sono state quasi 100mila in meno: per la prima volta, la quota di compravendite con mutuo è al di sotto del 40%.

Un report recente di Enea, I-Com e Fiaip ha inoltre sottolineato come nel mercato immobiliare ci sia anche una dicotomia tra acquisti delle prime e delle seconde case: nel secondo caso nel 2023 i dati sono in crescita. Aumenta, insomma, la quota di chi acquista per investire.

L’accelerazione del quarto trimestre

Nel quarto trimestre del 2023, la dinamica dei prezzi delle abitazioni è salita a +1,8% (dal +1,7% del trimestre precedente) “consolidando così la fase di accelerazione iniziata nella seconda metà dell’anno, dopo quattro trimestri di progressivo rallentamento”, dice Istat.

L’istituto sottolinea come in realtà l’aumento sia dovuto principalmente alle case nuove (+5,6% i prezzi nel 2023). Fermi invece i prezzi delle abitazioni usate (+0,4%). Dati ancora più accentuati nel quarto trimestre, quando la variazione sul 2022 è stata rispettivamente dell’8,9% (in accelerazione rispetto al +7,9% del trimestre precedente) e del 0,3%. Addirittura rispetto al trimestre precedente l’usato segna un -0,8%.

Prezzi delle case, cosa succederà quest’anno

Quali sono le previsioni per quest’anno? Secondo Istat il tasso di variazione acquisito dell’IPAB (l’indice dei prezzi delle abitazioni) per il 2024 sarà dell’1,7%, con ancora una volta valori totalmente diversi tra nuovo e usato: +9,8% per le abitazioni nuove e variazione nulla per le abitazioni esistenti.

Rispetto alla media del 2010, nel 2023 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti dell’8,3% (+20,6% le abitazioni nuove e -16,8% le esistenti).

Naturalmente la politica della Bce sui tassi d’interesse potrebbe cambiare l’impatto dei mutui sul mercato: dalla presidente Christine Lagarde è arrivata una prudente apertura su un taglio dei tassi a giugno (già da tempo preventivato dagli analisti) per il quale comunque si attenderanno ulteriori dati.

Bce, tassi fermi per la quarta volta consecutiva. Giù l’inflazione, ma anche la crescita

Dove crescono di più i prezzi

Se si va a guardare il dato relativo alle singole città, la situazione diventa molto variabile: a Milano continuano a crescere i prezzi con un +4,1%, A Torino si registra un +2%, a Roma il dato è simile a quello nazionale. Ma nella Capitale sono crollate anche le compravendite, che nel 2023 per l’Agenzia delle entrate segnano un -11%.

Se si confronta il 2023 con il 2010, il dato delle due principali città italiane racconta come l’evoluzione delle abitazioni sia stata diametralmente opposta. A Roma i prezzi sono crollati del 22%. A Milano sono saliti del 23%.

I prezzi rallentano in tutta Italia, ma la crescita è più alta al Nord-Est (+2,1%) e più debole al Centro (+0,2%).

 

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