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Niente anticipo TFS agevolato per gli statali, l’INPS delude nuovamente i pensionati. Qual è l’ultima (pessima) notizia.

Continuano le cattive notizie per i lavoratori e pensionati che vorrebbero avere tra le mani il Trattamento di Fine Servizio o l’anticipo della liquidità. L’INPS non concede i versamenti, cosa sta succedendo.

Stop all’anticipo TFS agevolato per i pensionati (Arabonormannaunesco.it)

La questione del TFS continua a rimanere spinosa. Non si riesce a superare la differenza tra TFS e TFR tra statali e dipendenti privati nonostante la Cassazione abbia stabilito l’incostituzionalità del ritardo nel pagamento della liquidità ai dipendenti pubblici. Gli statali pensavano di non poter subire altre beffe invece è arrivata l’ennesima delusione che ha come protagonista il Trattamento di Fine Servizio/Rapporto. Verrebbe proprio da dire che al peggio non c’è mai fine.

Un mese fa circa, infatti, il Consiglio di amministrazione dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha annunciato la sospensione per il 2024 dell’erogazione degli anticipi ordinari TFS/TFR per i dipendenti pubblici andati in pensione. I fondi annuali sono finiti in fretta, da qui la decisione dello stop che si presume sia temporaneo. D’altronde come avrebbe potuto un finanziamento di 300 milioni coprire un vuoto di arretrati pari a 14 miliardi di euro?

TFS, non c’è pace per i pensionati. Addio all’anticipo

L’anticipo TFS dell’INPS rappresentava l’unica alternativa possibile ai lunghi tempi di erogazione della liquidità prevista per gli statali. Parliamo di cinque se non sette anni di attesa, inconcepibile ritardo tanto da farlo dichiarare illegittimo (seppure con nessuna conseguenza all’atto pratico). I soldi mancano, di conseguenza i ritardi nei pagamenti continuano ad esserci e ora si è aggiunta l’impossibilità di chiedere un anticipo all’INPS.

Addio all’anticipo del TFS (Arabonormannaunesco.it)

Questo risultava più conveniente rispetto a quello delle banche. Un interesse dell’1% contro il 4/5% degli istituti di credito (e sì,i propri soldi accumulati in anni di carriera sono soggetti a tassi di interesse). Invece è arrivata la sospensione presumibilmente temporanea che ora è diventata definitiva con ennesimo shock da parte dei pensionati. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione INPS il 14 giugno 2024. Una votazione ha portato alla chiusura della fase sperimentale triennale iniziata nel 2022.

Chiusura definitiva, lo ribadiamo. L’Ente nazionale della previdenza sociale non ha alcuna intenzione di riprovarci in futuro considerando anche la situazione generale dell’Italia tra calo demografico, invecchiamento della popolazione e disavanzo che continuerà ad aumentare passando dai 23 miliardi del 2023 a 45 miliardi nel 2032 secondo le ultime previsioni. I pensionati devono, dunque accettare questa nuova realtà e dire addio all’anticipo TFS INPS.

 

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