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Il Bonus Mamma 2024, introdotto come misura di sostegno economico per le lavoratrici con figli, ha avuto un avvio più lento del previsto. Secondo i dati dell’INPS, nei primi sei mesi dell’anno sono state presentate 484.730 richieste, su una platea di circa 800.000 potenziali beneficiarie. Questo dato rappresenta poco più della metà delle lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato che potrebbero usufruire dell’esonero al 100% dalla quota di contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS).

Dettagli sulle richieste

L’INPS ha comunicato che tra le richiedenti, 362.726 sono madri di due figli, mentre 122.004 sono madri di tre figli. La misura prevede uno sgravio massimo di 3.000 euro l’anno, pari a circa 250 euro al mese, e resterà in vigore fino a dicembre 2026. Tuttavia, uno dei fattori che sembra influire negativamente sulle richieste è il divieto di cumulare il bonus con il taglio del cuneo fiscale.

Cosa prevede il bonus mamma

Il governo Meloni ha introdotto il Bonus Mamma come un sostegno economico per aiutare le lavoratrici con figli a coniugare meglio occupazione e maternità. Il bonus prevede un esonero al 100% dalla quota di contributi per IVS, riservato alle lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato che abbiano almeno due figli.

I requisiti per accedere al bonus

Le lavoratrici che possono beneficiare del Bonus Mamma devono avere un contratto a tempo indeterminato e almeno due figli. La durata dello sgravio dipende dalla composizione del nucleo familiare: per le madri con tre figli, lo sgravio è valido fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo; per le madri con due figli, l’età massima del figlio più piccolo si abbassa a 10 anni. Il bonus è disponibile sia per le dipendenti pubbliche che private, incluso il settore agricolo, sia full-time che part-time, e per chi sta svolgendo un apprendistato.

Esclusioni dalla misura

Sono escluse dal Bonus Mamma le madri di un solo figlio (anche se disabile), le lavoratrici domestiche, le pensionate, le lavoratrici a tempo determinato, le libere professioniste, le disoccupate e le collaboratrici occasionali.

La durata del bonus

La durata del bonus varia in base al numero di figli. Per le madri con almeno tre figli, il bonus è valido dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026. Per le madri con due figli, la misura è sperimentale e copre il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, salvo eventuali proroghe.

Gli importi previsti

Indipendentemente dal numero di figli, il Bonus Mamma prevede uno sgravio massimo in busta paga di 3.000 euro all’anno, equivalenti a 250 euro al mese. Questo sgravio rappresenta un sostegno economico significativo per le lavoratrici con figli.

Il taglio del cuneo fiscale

Il momentaneo insuccesso della misura potrebbe essere legato anche al taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo non superiore a 35.000 euro. La legge prevede che il taglio non sia cumulabile con lo sconto del Bonus Mamma, e questa incompatibilità potrebbe aver contribuito a ridurre il numero di richieste.

Gli arretrati

Il pagamento degli arretrati relativi al periodo compreso tra gennaio e aprile di quest’anno è stato effettuato con un’emissione urgente lo scorso maggio. Questo ha permesso alle beneficiarie di ricevere quanto dovuto per i mesi iniziali del 2024.

Come aderire al bonus

Le lavoratrici che vogliono aderire al Bonus Mamma possono comunicarlo al proprio datore di lavoro, indicando il numero di figli e il codice fiscale, anche attraverso autocertificazione. Questa procedura semplificata facilita l’accesso al bonus per le potenziali beneficiarie.

Altre misure per la natalità

In tema di incentivi all’occupazione femminile e alla natalità, l’ultima Legge di Bilancio ha confermato il congedo parentale all’80% nel primo mese e ha introdotto un secondo congedo retribuito al 60%, utilizzabile entro i primi sei anni di vita del bambino. Inoltre, il fondo per gli asili nido è stato incrementato di 240 milioni di euro per il 2024.

Misure a rischio

Con la prossima Manovra, la conferma di alcune misure appare incerta. L’Italia, con il suo alto debito pubblico, è sotto osservazione speciale dell’Europa, e qualche rinuncia potrebbe essere necessaria. Su una spesa prevista di circa 30 miliardi, oltre la metà sarebbe destinata alla proroga degli sgravi attuali, come il taglio dei contributi ai dipendenti, che da solo richiede circa 11 miliardi. Tra le misure a rischio figurano la conferma del Bonus Mamma per le lavoratrici con due figli, la Carta acquisti “Dedicata a te” e la riduzione del Canone Rai da 90 a 70 euro.

 

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