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Abbiamo già affrontato l’argomento mutuo giovani al 100% under 36 su queste pagine, come potete vedere anche dal nostro articolo qui linkato, ma oggi vogliamo raccogliere le esperienze di chi ha provato a richiedere un mutuo col Fondo Consap alle banche preposte e se lo è visto negare.

Come ricorderete il mutuo under 36 – di cui abbiamo letto anche sul sito della consap, su altroconsumo.it e su corriere.it – è un mutuo collegato ad un Fondo Giovani creato dallo Stato, ma esso è davvero vantaggioso per i giovani?

Vediamo insieme se l’idea del Fondo Consap è valida solo sulla carta o meno!

Cos’è il mutuo under 36 al 100%?

Il mutuo under 36 al 100% o il mutuo tramite Fondo Consap – come leggiamo su mutuoprimacasaonline.it –  è un progetto pensato per aiutare i molteplici giovani desiderosi di acquistare casa ma con lavori non considerati normalmente “stabili” dalle banche, ad ottenere il mutuo tanto sperato.

Questa tipologia di mutui agevolati permette di ottenere delle rate più basse rispetto a quelle canoniche e rimborsi flessibili in caso si trattasse di prima abitazione.

Viene definito un mutuo agevolato tramite Fondo Consap poiché fa perno su di un Fondo di Garanzia per  chi acquista la sua prima casa, il quale è stato approvato il 27 dicembre 2013 con la Legge numero 147.

Ma chi può affacciarsi al mutuo under 36? 

Questo mutuo è pensato principalmente per i giovani sotto contratto di lavoro atipico ma non solo, sono coinvolte anche coppie – di cui almeno uno dei due soggetti sia al di sotto dei 36 anninuclei familiari formati da un singolo genitore con un figlio minorenne a carico ma anche persone che vivano in alloggi agevolati popolari conosciuti come case popolari che abbiano bisogno di un mutuo per acquistare casa.

Il Fondo Consap prevede che lo Stato possa garantire fino all’80% dell’importo che verrà richiesto alle banche – valgono anche i mutui compresi di interventi di ristrutturazione o quelli con lavori che comprendano le migliorie energetiche – ovviamente il mutuo non dovrà essere superiore ad un importo di 250.000 euro totali.

Il Fondo Consap è ottenibile solo nel caso in cui, però, l’ISEE risulti inferiore a 40 mila euro annui, superata questa cifra, lo Stato potrà garantire solo un 50% e non un 80% dell’importo.

Ovviamente questa tipologia di fondo può essere preziosa per tutti i giovani che vogliano comperare casa ma non abbiano un garante che possa supportarli, poiché sarà lo Stato stesso a garantire per il giovane.

Questo Fondo può permettere agevolazioni di diverso tipo, come:

  • limiti finanziabili più alti
  • imposte ipotecarie, di registro e del mutuo a zero
  • tassi d’interesse del mutuo regolamentati e fissati ad un massimo dell’1,8% per i fissi e 2,2% per i tassi variabili

Quindi, ricapitolando, per poter ottenere un mutuo attraverso il Fondo Consap si dovrà:

  • Dimostrare un ISEE tramite DSU inferiore ai 40 mila euro annui per ottenere una garanzia statale fino all’80% dell’importo mutuato
  • Non essere proprietari di altri immobili che siano ad uso abitativo, né in Italia né all’estero – l’unica eccezione sono gli immobili ottenuti tramite eredità di successione e che vengono usufruiti a titolo gratuito da parenti come genitori o fratelli e sorelle
  • L’appartamento per cui si richiede il mutuo deve trovarsi in Italia e non deve appartenere alla categoria degli immobili di lusso come abitazioni signorili, ville, castelli, palazzi storici o di pregio artistico
  • Avere meno di 36 anni oppure essere una coppia coniugata da almeno due anni o ancora essere un genitore single o divorziato o vedovo che abbia un figlio minorenne a carico oppure vivere in una casa popolare
  • Affacciarsi ad una banca che aderisca al Fondo Consap

Quest’ultimo punto è essenziale, poiché se volete ottenere un mutuo under 36 al 100% – sempre che ve lo diano – dovrete rivolgervi solo alle banche che aderiscono all’iniziativa.

Quali sono?

Lo vedremo di seguito nel paragrafo dedicato.

Ricordiamo, quindi, che il Fondo Consap dovrebbe agevolare le banche per l’ammissione di pratiche considerate anche a rischio, come quelle per i lavoratori a tempo determinato o i liberi professionisti.

Diciamo dovrebbe perché, come vedremo in seguito, questo è vero solo sulla carta.

Difatti, il Fondo Consap dichiara queste persone perfettamente abili a richiedere la garanzia da parte dello Stato e ribadisce che chiunque richieda il Fondo Consap e quindi ottenga come garante lo Stato stesso non dovrà per nessun motivo portare altro garante alle banche.

Il Fondo Consap difatti, funziona come un garante a tutti gli effetti, poiché appronterà la cifra spettante alla banca – nel caso in cui il mutuo non venisse saldato – e aprirà una pratica di risarcimento con il singolo cittadino per ottenere indietro la cifra approntata alla banca.

Questo, ovviamente, solo nel caso in cui non si pagasse il mutuo e la banca fosse costretta a richiedere i soldi in altro modo.

Lo Stato dovrebbe essere visto – ma non è così – come un garante forte dalle banche, le quali proprio per questo motivo danno tassi più vantaggiosi e tempistiche molto lunghe – anche in favore del fatto che questo mutuo viene finanziato per lo più a giovani under 36.

Ma vediamo cosa occorre per poter richiedere il mutuo agevolato al 100%.

Come richiedere il mutuo 100% under 36

Per richiedere un mutuo agevolato al 100% – come leggiamo su ilsole24ore.com –  bisognerà prima di tutto accertarsi che la banca che aderisce al Fondo Consap sia disposta ad erogare il 100%, difatti il più delle banche eroga solo la cifra che lo Stato è disposto a pagare, quindi fino all’80% del mutuo.

Il che, in realtà, lo renderebbe un mutuo uguale a tutti gli altri, che non differisce in nulla se non per il garante che lo richiede.

Il fondo Consap, però, lo ricordiamo permette di accedere ad un mutuo al 100%, perciò se troverete banche come Intesa San Paolo o Crèdit Agricole che sono solite erogare il 100%, potrete richiedere il mutuo agevolato giovani under 36 al 100% dell’importo.

Questo, solo se rientrerete in determinati prerequisiti, come:

  • avere un’età anagrafica inferiore ai 36 anni
  • o essere una coppia coniugata da almeno due anni e avere almeno uno dei due meno di trentasei anni di età
  • o essere un genitore solo, separato, divorziato o vedovo e avere a carico un figlio minorenne
  • o vivere in una casa popolare

Questi requisiti vi permetteranno di ottenere, se così si vuol dire, una sorta di pass prioritario che vi permetterà di accedere al Fondo Consap più velocemente, ma in realtà tutti possono richiedere un mutuo al 100% con Fondo Consap.

Ovviamente, come per qualsiasi altro mutuo, bisognerà poter dimostrare che la rata da pagare alla banca risulti inferiore ad un 30% degli introiti totali, cifra che dovrà essere al netto di altre rate di finanziamento come quello dell’auto.

Quali banche aderiscono al Fondo Consap?

Come anticipato nel trafiletto antecedente, non tutte le banche aderiscono al Fondo Consap e sono quindi disposte ad accettare come garante lo Stato, le banche più “blasonate” che notoriamente elargiscono questo tipo di mutuo sono:

  • Intesa San Paolo
  • Monte dei Paschi di Siena
  • Unicredit
  • Credit Agricole
  • Bper Banca

Ma queste non sono le uniche, potete trovare l’elenco completo in questo documento qui.

Ricordiamo che questa lista elenca chi aderisce al Fondo Consap non le banche che sono disposte ad elargire il 100% dell’importo mutuabile.

Per questo dovrete informarvi personalmente alla banca da voi scelta.

Perché il mutuo giovani al 100% è una truffa?

Arriviamo dunque al fulcro del discorso, perché molti giovani considerano il Fondo Consap o meglio, la pubblicità che le banche fanno in merito al Fondo Consap, ingannevole?

Ebbene, di seguito porteremo alcuni esempi all’attenzione del lettore perché possa meglio comprendere la frustrazione degli under 36 che hanno davvero provato ad ottenere il mutuo giovani al 100% da banche come Intesa San Paolo e Crèdit Agricole.

Partiamo col primo esempio:

Su internet potrete trovare scritto che perfino un lavoratore precario, a tempo determinato o addirittura un disoccupato, potrebbe ottenere il mutuo grazie al Fondo Consap, purché attesti e dimostri di poter pagare la rata spettante alla banca.

Ebbene, ciò non è assolutamente vero.

Immaginiamo di avere una coppia formata da due individui entrambi sotto i trentasei anni di età, uno lavorante come libero professionista e l’altro avente un contratto a tempo indeterminato ma che per colpa della pandemia si ritrova attualmente sotto CIG – che ricordiamo non è una normale cassa integrazione pre licenziamento ma è una cassa integrazione extraordinaria – secondo le direttive del Fondo Consap, questa coppia – che ha un ISEE inferiore ai 40 mila euro – rientrerebbe a tutti gli effetti nel Fondo Consap, visto e considerato ciò che abbiamo precedentemente letto e appurato.

Le banche che aderiscono al Fondo Consap, invece, richiedono altri requisiti che non troverete scritti né sul sito web della banca stessa né sul sito del Fondo Consap – esterno a queste richieste.

Nel caso della Crèdit Agricole, ad esempio, verrà richiesto per il lavoratore autonomo un Unico di almeno 2 anni – non sono considerati validi i mini Unico o i “Bilancini” – e soprattutto verrà richiesto che l’altro partner con il contratto “forte” faccia da “garante aggiuntivo”.

Ma l’altro partner essendo in cassa integrazione a causa della pandemia mondiale dovuta al Covid-19 non potrà in nessun modo fare da garante aggiuntivo, poiché per le banche la cassa integrazione straordinaria ha la stessa valenza della cassa integrazione ordinaria e per il caso specifico della Credit Agricole, per poter ottenere il “lascia passare” per fare richiesta del mutuo con Fondo Consap, bisognerà prima di tutto uscire dalla CIG e in seguito portare un foglio firmato dal titolare dell’attività che dichiara di non essere intenzionato a utilizzare nuovamente la CIG per il dipendente in questione.

Ovviamente questo è un caso limite, ma sappiate che anche foste dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato già usciti dalla CIG potreste comunque non essere considerati idonei, poiché talune banche – Credit Agricole compresa – fanno ricerche per gli storici degli ultimi due anni della vita lavorativa del dipendente e quindi nel caso in cui il dipendente risultasse essere stato in cassa integrazione – anche straordinaria e sfido la maggior parte dei giovani ad affermare di non aver usufruito della Cassa Integrazione Straordinaria nemmeno una volta negli ultimi due anni –  ciò porterà la banca a fare dei controlli a tappeto sull’attività stessa per cui il dipendente lavora e a decidere arbitrariamente se essa possa essere considerata o meno idonea.

Ma passiamo ad un altro esempio:

Abbiamo visto l’ipotesi di una relazione di coppia in cui uno dei due rientra in una situazione economica “delicata” preposta dal Fondo Consap e l’altro invece rientra in una situazione che ha interessato tutto il mondo ma di cui le banche, a quanto pare, non tengono conto.

Ma cosa succede quando il richiedente non è in coppia ma richiede solo per sé stesso?

Nel primo caso abbiamo parlato di un lavoratore autonomo inteso come freelancer, quindi con degli introiti molto variabili e con un unico quindi “variabile”, ma portiamo un caso differente.

Immaginiamo il titolare di un’attività – un’attività neonata ma che nell’arco di pochi mesi abbia già fatturato ben oltre i 65 mila euro – a questa persona sempre under 36 sarebbe concesso un mutuo col Fondo Consap?

La risposta è no.

Se il mutuo da richiedere è quello al 100% dell’importo la risposta sarà sicuramente negativa.

Questo poiché anche in questo caso non verranno considerati né mini unici o bilancini né le fatture per poter richiedere il mutuo.

Eppure, il Fondo Consap serve proprio a questo ,quindi cosa resta del Fondo Consap se poi le banche non sono disposte ad elargirlo se non alle stesse persone che sarebbero idonee ad un mutuo canonico?

Ai giovani l’ardua sentenza!

 

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