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Prendere la decisione di investire in un impianto fotovoltaico domestico, al fine di tagliare i costi in bolletta e, per esteso, la propria carbon footprint, comporta diverse scelte e accorgimenti da mettere in atto.

Ad oggi il mercato offre diverse possibilità anche per chi non può sfruttare il tetto della propria abitazione (per vincoli condominiali, perché si trova in affitto, o per altri motivi…) tramite i “mini impianti” fotovoltaici, ovvero il fotovoltaico da balcone, ovvero i kit “plug and play”, per i quali basta letteralmente un balcone.

Con questa guida intendiamo fornirvi le informazioni necessarie per una scelta oculata e un’installazione senza pensieri.

FOTOVOLTAICO DA BALCONE, POTENZA E INGOMBRO



Come accennato nell’introduzione, un altro modo per indicare il “fotovoltaico da balcone” è “mini impianto fotovoltaico”: questa definizione rende abbastanza chiara l’idea di impianti di piccole dimensioni, peso contenuto e potenza limitata, finalizzati all’autoconsumo piuttosto che all’immissione in rete dell’energia in eccedenza.

In termini concreti, per individuare il range di potenza di cui, mediamente, si parla ci viene in aiuto ARERA che fa rientrare sotto l’ombrello del fotovoltaico da balcone :

… I piccoli e piccolissimi impianti alimentati da fonti rinnovabili (soprattutto fotovoltaici) al di sotto degli 800 watt, compresi – quindi – i cosiddetti plug & play…. ovvero gli impianti con potenza attiva nominale inferiore o uguale a 350 W.

Parlando di dimensioni e peso, mediamente siamo in un range inferiore ai 2 metri di lunghezza e larghezza e a un peso gestibile da due persone.

A titolo di informativo, prendiamo a riferimento il kit Enel X Sun Plug & Play.


Enel X Sun Plug & Play

  • Potenza nominale: 370 Wp
  • Larghezza: 1.769 mm
  • Lunghezza: 1.052 mm
  • Spessore: 30 mm
  • Peso: 20,2 kg

L’INSTALLAZIONE E’ LIBERA O SOGGETTA A VINCOLI?



In linea di massima, il fovotoltaico da balcone non è soggetto ad alcun vincolo e non necessita di permessi particolari, rientrando nella categoria dell’edilizia libera.

Ci sono però delle comunicazione che è necessario fare prima e subito dopo l’installazione dei pannelli.

Partiamo dal nostro contesto abitativo, ovvero verosimilmente un appartamento in condominio; la comunicazione di un eventuale impianto deve essere inviata al proprietario dell’appartamento (se siamo in affitto) e successivamente all’amministratore di condominio e/o essere discussa in sede di assemblea condominiale.

E’ bene notare che si tratta di una comunicazione, non di una richiesta di permesso.

Se ci troviamo in un contesto particolare, come il centro storico, dobbiamo tassativamente avvisare anche il Comune.

Le direttive europee e la normativa italiana prevedono il sostegno alle installazioni domestiche per la produzione di energia rinnovabile; nel caso specifico della legislazione italiana, va’ fatto riferimento al decreto-legge del 1° marzo 2022, n. 17, coordinato con la legge di conversione 27 aprile 2022, n. 34, recante:

Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.

L’articolo, inserito nel Decreto Bollette, prevede sostanzialmente che le PA diano il pieno appoggio alle installazioni di impianti fotovoltaici domestici, che nel caso dei kit da balcone rientrano sotto l’ombrello dell’edilizia libera.

In altre parole, non servono permessi: la comunicazione al condominio e al Comune serve per evitare controversie e/o contestazioni future

Abbiamo accennato al centro storico perché in quel caso la PA è tenuta, nel caso di situazioni di particolare pregio storico-artistico, a cercare una soluzione assieme al privato che intenda installare il mini impianto fotovoltaico.

COMUNICAZIONI IMPORTANTI: LA RICHIESTA AL DISTRIBUTORE



Prima di installare l’impianto, dobbiamo informare il nostro Gestore della rete elettrica (attenzione, non al Fornitore!) a riguardo, predisponendo la documentazione che ci verrà richiesta, che cambia a seconda della potenza del nostro fovoltaico da balcone.

Per sapere quale società gestisce la rete della nostra zona, basta controllare in bolletta oppure accedere al portale di ARERA > Area operatori > Ricerca operatori e inserire i dati richiesti per avviare la ricerca.


L’Autorità, tramite la delibera 315/2020/R/eel, ha modificato il Testo Integrato Connessioni Attive (TICA), introducendo nuove modalità di connessione semplificate per questi tipologia di impianti, stabilendo che, in considerazione della loro limitata potenza e del loro utilizzo (quasi unicamente all’autoconsumo) è sufficiente inviare al distributore la Comunicazione Unica, senza versare alcun corrispettivo.

Considerando le dimensioni ridotte, l’utilizzo sostanzialmente diretto all’autoconsumo e le eventuali trascurabili immissioni nella rete nazionale, il richiedente non dovrà sottoscrivere alcun contratto di dispacciamento. Nel caso di produzione eccedente l’autoconsumo potrà immettere energia elettrica in rete, purché nei limiti massimi di 800 W e rinunciando a qualsiasi remunerazione per l’energia eventualmente immessa.

Nel caso la produzione ecceda i 350 Wp, pur restando sotto gli 800 Wp (per esempio installando due pannelli fotovoltaici da 310 Wp l’uno) non si potrà usare l’iter super-semplificato, ovvero inviare solo la Comunicazione Unica, ma saranno necessari altri documenti.

Andando sul sito ufficiale della società che si occupa della gestione della rete della vostra zona, sarà possibile accedere al Portale Produttori (che a tutti gli effetti siete, visto che disponete di un impianto fotovoltaico) e controllare la documentazione che vi verrà richiesta al fine di registrare correttamente il vostro mini-impianto fotovoltaico.

A titolo esemplificativo, questa è la schermata dedicata ai possessori di impianti fotovoltaici presente sul sito della società SET; come evidenziato, se si decide di percorrere l’iter semplificato, con l’invio della Comunicazione Unica, si rinuncia a ricevere una remunerazione per l’eventuale energia ceduta alla rete.


Attenzione! Come anticipato questo passaggio è da farsi prima (almeno 5 giorni lavorativi) dell’installazione dell’impianto, in modo che il vostro Gestore possa correttamente registrare la vostra produzione di energia, inviando i dati anche al portale GAUDI’ (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione) di Terna.

IL GIUSTO CONTATORE



Prima di mettervi alla ricerca del kit fotovoltaico perfetto per il vostro balcone, fate un salto a vedere che tipo di contatore avete, se tradizionale o bidirezionale, identificabile dalla presenza di due frecce – indicanti i lati opposti – precedenti la sigla CE.

Il contatore bidirezionale permette di monitorare e registrare il flusso di elettroni sia quando l’energia viene prelevata dalla rete, sia quando viene ceduta.

Un contatore tradizionale, al contrario, non è in grado di “capire” in che direzione stanno andando gli elettroni, e calcola ogni passaggio come un prelievo, ovvero come un consumo di energia e non come una produzione.

In altre parole, se installate un impianto fotovoltaico e parte dell’energia prodotta dovesse finire in rete, il vostro contatore ve la conterà come energia consumata, facendola finire nella vostra bolletta.

L’installazione di un contatore bidirezionale, lo ricordiamo, è gratuita e generalmente non richiede più di 30 giorni di attesa; meglio farla!

DETRAZIONI FISCALI, COME ACCEDERVI



Come abbiamo spiegato nell’introduzione, un fotovoltaico da balcone (che sia del tipo plug&play o più potente, ma sempre sotto gli 800 Wp) è in tutto e per tutto pari a un impianto da tetto; è quindi soggetto agli incentivi previsti, nella forma di detrazioni fiscali al 50% sul costo sostenuto.

Accedere alle detrazioni (che risulteranno nelle dichiarazioni dei redditi presentata l’anno successivo a quello dell’installazione) è semplice, ma non automatico.

Dal momento che questi kit possono essere installati autonomamente, senza il coinvolgimento di una ditta esterna che si faccia carico di tutte le pratiche annesse, sarà compito del proprietario effettuare le dovute comunicazioni (o delegarle a una persona di fiducia).

La procedura è molto semplice e prevede l’immissione dei dati richiesti sul portale ENEA, nella sezione Bonus Casa.

Importante è verificare la correttezza di ogni dato; dal momento che potete accedere al portale tramite SPID, assicuratevi di segnalare se siete il beneficiario diretto o un delegato.


Attenzione! Senza la corretta segnalazione ad ENEA e senza aver effettuato l’acquisto dei pannelli tramite pagamenti elettronici tracciabili (bancomat, carta di credito, carta prepagata, bonifico bancario, ecc) non sarà possibile accedere alle detrazioni!

FOTOVOLTAICO DA BALCONE, COME INSTALLARLO AL MEGLIO



Similmente a quanto avviene per gli impianti “da tetto” anche il fotovoltaico da balcone prevede condizioni e accorgimenti adeguati per massimizzare la resa.

Avendone la possibilità, la scelta migliore è la facciata orientata a sud (con varianti sud-est e sud-ovest) e non ombreggiata da alberi e/o altri appartamenti (quantomeno nelle ore centrali della giornata).

Se per questi due aspetti si deve fare di necessità virtù, l’ultimo è invece interamente gestibile con una corretta installazione, precisamente con la giusta regolazione delle strutture di fissaggio.

Parliamo dell’inclinazione dei pannelli, che generalmente deve essere compresa in un range fra i 30° e i 35° (secondo il GSE).


E’ utile anche cercare di sistemarli in modo da poterli facilmente controllare e pulire, evitando che l’accumulo di polvere e sporcizia possa limitarne l’efficienza, o di non accorgersi in tempo di eventuali danni.

SEMPLICITÀ DI INSTALLAZIONE E FACILITÀ D’USO



I kit “Play and Plug” indicano già nel nome la loro semplicità di installazione e connessione alla nostra rete domestica; il pacchetto è completo di tutto quello che serve, ovvero pannelli, sistemi di montaggio, inverter con spina dedicata, cioè una spina schuko che dovrà essere obbligatoriamente allocata in una presa diretta alla rete domestica, quindi non ciabatte o altro.

Più precisamente, il fotovoltaico da balcone può essere connesso solo sul lato dell’alimentazione elettrica rispetto a tutti i dispositivi di protezione, come specificato nella Norma CEI 64-8 (VII edizione 2012) e nella sua variante V3 2017-03 all’Articolo 551.7 .2.

La normativa parla di “presa elettrica dedicata”, intendendo una presa che arriva direttamente dal quadro elettrico principale senza alcuna diramazione e che sia opportunamente segnalata a prima vista.

Questo aspetto è obbligatorio ed è l’unica cosa che non è possibile fare in maniera autonoma; se non si possiede una presa dedicata, salvo che non si lavori come elettricisti, è necessario chiedere l’intervento di personale qualificato

Una volta installato l’impianto e collegato l’inverter, il nostro fotovoltaico inizierà a produrre energia, senza bisogno di ulteriori interventi da parte nostra.

Tramite l’app dedicata dell’inverter, potremo monitorare costantemente la produzione elettrica del nostro fotovoltaico da balcone.


POSSO ALIMENTARE UNA BATTERIA PER L’ACCUMULO?



Un impianto fotovoltaico da balcone è del tutto assimilabile a un impianto fotovoltaico da tetto, solo in scala ridotta.

L’unico vero ostacolo all’affiancare a un kit di questo tipo una batteria è il costo di quest’ultima e il fatto che, considerando la potenza limitata dei pannelli, difficilmente si verificheranno giornate di produzione talmente alta da rendere necessario un accumulo domestico.

Ad ogni buon conto, sul mercato sono disponibili kit dotati, oltre che di tutte le componenti menzionate prima, anche di batterie; vale però la pena di calcolare correttamente i propri consumi (per quanto possibile) e di investire nel modo migliore.

KIT FOTOVOLTAICI, L’OFFERTA DEL MERCATO



Ad oggi sono diverse la aziende che propongono impianti fotovoltaici Plug & Play, studiati e realizzati per essere correttamente installati anche da non addetti a lavori in totale sicurezza.

Oltre al kit di EnelX Sun Plug&Play, cui abbiamo dedicato una recensione dopo un periodo di prova, anche Leroy Merlin ha iniziato ad offrire al pubblico impianti fotovoltaici da balone.

Persino la catena di supermercati Lidl ha messo in vendita dei piccoli kit solari (in questo caso solo nei negozi tedeschi).

Diversi e-commerce, come Amazon, offrono a loro volta pannelli, strutture di montaggio e micro-inverter; in questo caso, dal momento che non è possibile verificare la qualità dei materiali prima dell’acquisto, è fondamentale informarsi riguardo le politiche di reso e di rimborso per la spesa sostenuta.

DOMANDE & RISPOSTE



Voglio iniziare a produrre energia pulita con un impianto Plug&Play, cosa devo fare?

La prima cosa da fare è collegarsi al portale della società che gestisce la rete della tua zona e cerca la sezione Produttori per informarti per tempo sulla documentazione necessaria e i tempi di comunicazione della futura installazione dell’impianto (a prescindere dalla sua potenza).

Anche il modulo della Comunicazione Unica, predisposto da ARERA, si trova nella pagina del tuo Gestore, e verrà compilato automaticamente dal sistema una volta inseriti i tuoi dati. A quel punto dovrai unicamente stamparlo, controllarlo, firmarlo e caricarlo nuovamente sul portale.

Ho deciso di acquistare un fotovoltaico da balcone, come lo scelgo?

Come per un fotovoltaico da tetto, per ottimizzare al massimo l’investimento bisogna scegliere il sistema più adatto ai propri consumi, valutando se correttamente fra un impianto Plug&Play di potenza molto ridotta (≤ 350 Wp) oppure per un mini-fotovoltaico (< 800 Wp).

Posso affiancare una batteria di accumulo a un impianto da balcone?

Certo, ma non sempre ci sarà effettiva convenienza ad effettuare anche quella spesa, considerando la potenza di questo tipo di impianti, che nascono col fine di coprire parte dei consumi domestici, alleggerendo la bolletta, non di produrre in eccesso.

Vorrei acquistare un mini impianto fotovoltaico, quali documenti mi servono?

Dipende dal tipo di impianto che scegliamo: nel caso di un P&P da massimo 350 Wp basterà inviare la Comunicazione Unica al nostro distributore di energia. Se invece il nostro impianto è più potente (generalmente perché disponiamo di più pannelli) ma non supera gli 800 Wp bisognerà produrre qualche ulteriore documento.

Visita la sezione Produttori del tuo Gestore di rete per avere tutte le informazioni necessarie per una corretta comunicazione e ricordati che questa operazione deve essere fatta prima dell’installazione del fotovoltaico.

Si possono detrarre le spese di acquisto e installazione di un mini impianto fotovoltaico?

Certamente; come nel caso di un impianto fotovoltaico da tetto, anche quelli da balcone rientrano di diritto negli investimenti orientati alla produzione di energia pulita, e godono delle detrazioni fiscali previste, ovvero al rimborso del 50% della spesa sostenuta.

Se acquisto un kit da balcone devo rifare l’impianto elettrico?

No, ma è necessario e obbligatorio avere una linea dedicata, ovvero un collegamento diretto dalla presa a muro in cui allocheremo la spina schuko al contatore.

Meglio un kit preso su un e-commerce, o uno venduto da un’azienda specializzata?

Premesso che tutti i prodotti presenti sul mercato devono essere omologati e a norma, considerando il prezzo dei pannelli e degli inverter, è meglio optare per prodotti proposti da ditte specializzate, che dispongano di una capillare e affidabile rete post-vendita.

 

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