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20 Dicembre 2023



11:06

La manovra del governo Meloni contiene numerosi interventi sulla casa: da un aumento della cedolare secca a una possibile terza rata aggiuntiva dell’Imu, ma anche un nuovo bonus mutui per famiglie numerose. Ecco gli interventi più importanti.

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Nella prossima manovra di bilancio del governo Meloni, ci sono varie misure che hanno a che fare con la casa. Nuove norme sulla cedolare secca per gli affitti brevi, un possibile aumento per l’Imu in duecento comuni, ma anche un nuovo bonus mutui per le famiglie numerose. Nessuna speranza, invece, per una proroga del superbonus 110% con la legge di bilancio, mentre nel 2024 resterà in vigore il bonus mobili. La manovra 2024 attualmente è ancora in commissione Bilancio al Senato, dove si stanno discutendo tutti gli emendamenti. La previsione è che venga approvata dal Senato il 22 dicembre, per completare l’iter alla Camera tra Natale e Capodanno.

Come cambia la cedolare secca per gli affitti brevi

Tra le novità più discusse nella nuova legge di bilancio c’è un aumento della cedolare secca, ma solo per le case in affitto breve, cioè per un mese al massimo, e solo per chi mette in affitto più di un immobile. Infatti, per la prima casa che viene data in affitto la cedolare resterà al 21%. Sulle successive (affittate nello stesso anno) l’imposta salirà al 26%. La norma è più leggera di come era stata presentata inizialmente, dato che Forza Italia ha insistito per tutelare chi affitta e lasciare la cedolare secca al 21% sul primo immobile.

Novità sull’Imu, chi deve pagare la terza rata

C’è una novità anche sull’Imu. In alcuni Comuni, infatti, potrebbe essere necessario versare una terza rata all’inizio dell’anno prossimo in aggiunta alle due già pagate. Il motivo è che le amministrazioni comunali che non avevano ancora rivisto le aliquote Imu ricevono una proroga, potranno pubblicare le aliquote aggiornate entro il 15 gennaio 2024. Nel caso in cui risultasse che l’Imu da pagare (alla luce delle nuove aliquote) è più alta di quella che si è già versata, sarà necessario pagare il saldo entro il 29 febbraio 2024. Si tratta di una novità che ha portato diversi malumori tra i proprietari di più case, anche se riguarda un numero relativamente limitato di Comuni: sono 211 in tutto. Si parla comunque di aliquote che erano già state approvate con un’apposita delibera comunale entro il 30 novembre e che erano semplicemente in ritardo con la procedura.

Sempre per quanto riguarda l’Imu, la manovra specifica anche che gli enti non commerciali (tra cui la Chiesa cattolica, ad esempio) devono versarla solo per gli immobili che vengono utilizzati per svolgere attività commerciali. Per tutte le altre attività, come quelle sanitarie, didattiche, culturali, previdenziali, di assistenza o anche ricettive, l’Imu non è dovuta. L’ulteriore condizione, però, è che queste attività non generino un profitto economico.

Bonus mutui per famiglie numerose

Il governo ha inserito nella manovra una nuova misura per agevolare le famiglie numerose. Chi ha più di tre figli e richiede un mutuo per comprare la prima casa potrà avere una garanzia da parte dello Stato pari all’80% del prestito, a patto che la somma presa in prestito sia almeno l’80% del valore della casa. La percentuale salirà all’85% per chi ha quattro figli e al 90% per chi ne ha cinque o più. Il requisito Isee sarà fissato a 40mila euro per chi ha tre figli, 45mila euro per chi ne ha quattro e 50mila euro per chi ne ha cinque o più. Saranno considerati solo i figli a carico di età inferiore ai 21 anni. L’importo massimo della garanzia sarà di 250mila euro, e per chi ne è beneficiario le banche non potranno chiedere altre garanzie personali.

Per il 2024 è stato confermato solo in parte il bonus mutui per under 36 che vogliono comprare la loro prima casa. La garanzia è dell’80% del prestito, e il tetto massimo è fissato a 250mila euro. Può ottenere la garanzia chi ha un Isee al di sotto dei 40mila euro. Tuttavia, nel 2024 saranno sospese le altre agevolazioni fiscali collegate al bonus mutui: bisognerà pagare l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e quella catastale.

Quali bonus edilizi restano nel 2024

L’anno prossimo vari bonus edilizi resteranno in vigore: il Sismabonus per gli edifici nelle zone sismiche che vengono messi in sicurezza (con una detrazione del 50% delle spese fino a 96mila euro); il bonus barriere architettoniche (75% della spesa fino a 30-50mila euro, a seconda del tipo di intervento); l’Ecobonus, che rimborsa tra il 50% e il 65% con un tetto di spesa massima a 40mila euro. Sarà rinnovato in forma ridotta, invece, il bonus mobili. L’agevolazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici – acquistati nel contesto di lavori di ristrutturazione della casa – verrà quasi dimezzata. Il tetto massimo per le detrazione del 50% sarà abbassato da 8mila a 5mila euro.

Cosa succede al Superbonus 110%

Capitolo a parte per il superbonus edilizio. La proroga del 110% è stata esclusa dalla manovra, anche se resta una possibilità dibattuta all’interno della maggioranza, magari da inserire in un altro provvedimento e solo per chi ha già lavori molto avanzati nei condomini. Ciò che è certo è che, al momento, per tutti quanti dall’anno prossimo il superbonus scenderà al 70%. Si tratta di un abbassamento già previsto e progressivo, che porterà l’aliquota dal 90% del 2023 al 70% del 2024, e infine al 65% nel 2025. Dopodiché, la misura dovrebbe avere fine.



 

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