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Infuria la polemica sulla paternità del finanziamento della Piattaforma Logistica in Valle Ufita. Al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che nei giorni scorsi aveva attaccato frontalmente il Governo nazionale per essersi assunto i meriti dell’operazione («I 120 milioni di finanziamento sono fondi Fesr della Campania», aveva detto), risponde in maniera decisa il parlamentare irpino della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi, che in premessa richiama tutti al buonsenso dicendo basta «a questa gara di appalto per aggiudicarsi il merito».

Per Rotondi «il Presidente della Regione dice delle inesattezze che richiedono una pronta correzione». Innanzitutto, chiarisce, i fondi FESR sono fondi europei. «I dettagli dell’assegnazione e del futuro utilizzo di tali fondi – afferma – sono stabiliti negli accordi di partenariato, definiti tra la Commissione e ciascuno Stato membro sulle modalità di utilizzo dei fondi, e creati con l’aiuto delle parti regionali e sociali».
I finanziamenti in questione, aggiunge, «erano già stati assegnati alla Regione Campania ma, a fronte di confronti con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è addivenuti a una rimodulazione, concordata con la Regione, per dare priorità al Polo Logistico di Valle Ufita, riconoscendola come opera prioritaria».

Il Ministero, evidenzia Rotondi, «attraverso la struttura tecnica di missione ha programmato gli interventi principali e le opere connesse in una strategia complessiva di sviluppo di Valle Ufita, che sarà comunque oggetto di verifica anche con la Regione».
L’iniziativa della rimodulazione, prosegue, «è stata del MIT» per cui spiega: «In sede di tavolo è stato proposto dal MIT alla Regione negli FSC e la Regione ha controproposto in FESR perché temeva che i fondi FSC (pari a circa 3 miliardi di euro) altrimenti avrebbero potuto non bastare per le opere programmate».

Insomma, giungendo alla sintesi del ragionamento, «la definitiva approvazione del progetto .- dichiara l’ex ministro irpino – è avvenuta nell’ambito di un più generale negoziato tra Governo e Regione per addivenire al formale accordo sull’utilizzo di fondi strutturali europei». Senza l’iniziativa del MIT, in sostanza, «la rimodulazione dell’utilizzo dei fondi FESR per ricomprendere il progetto Valle Ufita non ci sarebbe mai stata perché la Regione – conclude – aveva dedicato quei fondi ad altri progetti».
Se il chiarimento offerto da Rotondi potrà bastare per archiviare una volta per tutte la polemica in atto è decisamente presto per stabilirlo. D’altro canto, in direzione della Piattaforma Logistica, considerato l’impatto che avrà sul territorio sia in termini economici che sociali, sono puntati i riflettori di tutti: politici, rappresentanti istituzionali, imprenditori, sindacati e, in generale, portatori d’interesse.

Non è un caso che la notizia della sua realizzazione, grazie ad un finanziamento di 120 milioni di euro, al netto della dialettica politica che si è sviluppata, sia stata salutata con larghissimo favore; senza dimenticare che negli ultimi tempi si erano nutriti fortissimi dubbi sull’effettiva possibilità di raggiungere il risultato. A tal proposito, tra i mesi di aprile e maggio si erano tenute anche diverse manifestazioni di protesta che avevano raccolto adesioni principalmente in Valle Ufita, ma anche nel resto della provincia di Avellino.

L’infrastruttura, i cui lavori, stando a quanto annunciato dal Governo, dovrebbero avere inizio nel 2026, sarà strategica per il territorio irpino e sorgerà a ridosso della stazione Hirpinia dell’Alta Velocità – Alta Capacità lungo l’asse Napoli – Bari. In tal senso, avrà un impatto notevole sul sistema produttivo provinciale e in termini economici farà sentire il proprio peso ben oltre l’Irpinia. Insomma, si tratta di un’opera davvero vitale per una provincia come quella di Avellino che al pari di tante altre realtà delle aree interne dello Stivale si ritrova ad affrontare problemi estremamente gravi, a partire proprio dalla carenza di servizi e infrastrutture che provocano, tra le altre cose, un devastante spopolamento.
 



 

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