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Il Centro Interdipartimentale Giacomo Ciamician su energia, ambiente, trasporti dell’Università di Trieste ha pubblicato, in collaborazione con il WWF Italia, il rapporto intitolato “Il Settore dell’Acciaio in Italia: Criticità ed Opportunità”: lo studio innovativo esplora le prospettive di sostenibilità del settore siderurgico italiano, evidenziando le sfide in corso e i possibili scenari futuri.

Il contributo scientifico propone una visione sistemica del settore industriale dell’acciaio, suddivisa in diverse sezioni che analizzano la produzione mondiale, europea e italiana di acciaio, le emissioni di gas serra associate e le opportunità di decarbonizzazione legate non solo all’aspetto ambientale, ma anche a quelli economico e sociale.

Il lavoro è rivolto principalmente alle imprese e alle istituzioni che guidano la transizione verso gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050, considerando gli interessi della società civile organizzata e dei sindacati.

Tra gli elementi innovativi dello studio si evidenziano l’analisi quantitativa e qualitativa della produzione di acciaio, con un focus sui diversi processi produttivi, inclusi il forno ad arco elettrico (EAF), il ciclo integrale (BF-BOF) e gli impianti a riduzione diretta (DRI), le strategie di decarbonizzazione a breve e lungo termine, con un’attenzione particolare alle tecnologie emergenti e alle energie rinnovabili e le valutazioni economiche e occupazionali degli scenari di transizione verso una produzione più sostenibile.

Il gruppo di ricerca dell’Università di Trieste include Andrea Mio del Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA), Romeo Danielis del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche “Bruno de Finetti” (DEAMS) e Giovanni Carrosio del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DiSPeS). 

Il team UniTS ha lavorato in stretta collaborazione con il WWF Italia per sviluppare un’analisi dettagliata e multidisciplinare del settore. La supervisione del progetto è stata curata da Mariagrazia Midulla del WWF Italia, garantendo che le raccomandazioni fossero allineate con le migliori pratiche ambientali.

“Questo rapporto – sostiene Andrea Mio, che ha coordinato scientificamente lo studio – rappresenta un passo importante verso una maggiore sostenibilità del settore dell’acciaio in Italia. Le strategie proposte mirano a ridurre le emissioni di CO₂ e a promuovere l’uso di energie rinnovabili, contribuendo così agli obiettivi climatici nazionali ed europei.”

Lo studio delinea tre scenari di decarbonizzazione (Conservativo, Prospettico e Auspicabile), ciascuno con diverse implicazioni ambientali, economiche e occupazionali. Gli scenari offrono un quadro completo delle possibili evoluzioni, evidenziando i benefici di una transizione verso tecnologie a basso impatto ambientale.

La valutazione complessiva degli scenari di decarbonizzazione presentata dai ricercatori evidenzia alcune considerazioni chiave. Dal punto di vista ambientale la riduzione delle emissioni di CO2 deve essere uno degli obiettivi principali. Fra i diversi scenari delineati, quello Auspicabile prevede una significativa diminuzione delle emissioni attraverso l’adozione di tecnologie innovative e l’impiego di energie rinnovabili.

Dal punto di vista economico gli investimenti necessari per la transizione verso una produzione più sostenibile sono considerevoli, ma i benefici a lungo termine, inclusi risparmi sui costi energetici e miglioramenti nella competitività del settore, sono significativi.

Per quanto riguarda le ricadute occupazionali, la transizione verso una produzione di acciaio più sostenibile porterà a dei cambiamenti sostanziali, con una probabile crescita nei settori legati alla produzione di energia rinnovabile e alla manutenzione degli impianti innovativi.

Alcuni dettagli tecnici dei tre scenari

  • Scenario Conservativo: è uno scenario legato all’immobilismo e prevede azioni correttive piuttosto limitate, legate principalmente alla cattura e il riuso della CO₂ prodotta tramite tecnologie esistenti (BF-BOF e EAF). La riduzione complessiva delle emissioni al 2050 sarà di -10,02 MtonCO₂ (-53,37% rispetto al 2022). Gli investimenti annuali saranno di 1,478 miliardi di euro, con un LCOP stimato a 612,76 €/ton e un livello occupazione di 42.600 addetti nel settore siderurgico e circa 4.000 nel settore delle rinnovabili.
  • Scenario Prospettico: in questo caso è introdotta la tecnologia DRI (Direct Reduced Iron) utilizzando gas naturale e biometano con cattura della CO₂. Lariduzione delle emissioni sarà di -12,735 MtonCO₂ (-67,85% rispetto al 2022). Come nello scenario precedente, la cattura della CO2 risulta necessaria alla decarbonizzazione. Tuttavia, la sua implementazione richiede delle condizioni molto stringenti per essere condotta in maniera sostenibile, condizioni che vengono presentate all’interno del report. Gli investimenti annuali saranno di 1,845 miliardi di euro, con un LCOP stimato a 607,28 €/ton e un livello di occupazione di 39.400 unità nel settore siderurgico e circa 5.000 nel settore delle rinnovabili.
  • Scenario Auspicabile: questo prospetto prevede l’utilizzo della tecnologia DRI basata sull’idrogeno verde e fonti rinnovabili accoppiate al mix energetico nazionale. La riduzione delle emissioni complessive sarà di -12,735 MtonCO₂ (-67,84% rispetto al 2022), senza introdurre la cattura della CO2 e con una potenziale riduzione ulteriore legata alla progressiva decarbonizzazione del settore energetico nazionale. Gli investimenti annuali saranno di 1,386 miliardi di euro, con un LCOP stimato a 621,61 €/ton e un livello di occupazione di 39.400 addetti nel settore siderurgico e più di 12.000 nel settore delle rinnovabili.

Il ricordo

Gli autori hanno voluto, inoltre, onorare la memoria Maurizio Fermeglia, professore ordinario di Principi di Ingegneria Chimica e già Rettore dell’Università di Trieste, appassionato dei temi della sostenibilità ambientale, collaboratore del WWF e delegato dell’associazione in Friuli Venezia Giulia. 

“Maurizio ha contribuito allo sviluppo iniziale del lavoro e ci ha aiutato a coniugare in questo rapporto il rigore scientifico con la visione climatica e ambientale. Manca tantissimo a tutti noi e vogliamo testimoniarlo e ricordarlo anche in questa occasione”, si legge nella dedica del rapporto.

 

Il report completo è disponibile sul sito del WWF Italia

 



 

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