Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   




Ultim’ora news 2 agosto ore 20


Nei mesi scorsi ci sono stati importanti cambiamenti al vertice di Intesa Sanpaolo. Uno di questi è stato l’arrivo di Maria Luisa Gota alla guida di Eurizon Capital nell’ambito di un’ampia riorganizzazione delle attività di wealth management e di protection dell’istituto.

Il riassetto ha voluto non solo creare sinergie tra le aree a più alto contributo commissionale ma anche evidenziare il valore strategico che oggi rivestono all’interno del gruppo guidato da Carlo Messina.

Domanda. Gota, che semestre ha archiviato Eurizon al 30 giugno?

Risposta. Abbiamo chiuso un semestre brillante dal punto di vista degli indicatori economici. Le commissioni nette sono cresciute anno su anno a 436 milioni di euro e si sono tradotte in un utile netto di 313 milioni, in aumento del 16,5% rispetto al primo semestre del 2023. Le masse sono rimaste costanti a circa 381 miliardi rispetto al dato di fine 2023 con una compensazione tra i flussi netti di raccolta ancora negativi (anche se meno dello scorso anno escludendo le duplicazioni) e un incremento per l’effetto mercati che comunque ha sostenuto le masse. Per quanto riguarda la dinamica commerciale, abbiamo avuto ottime soddisfazioni dalle reti di gruppo. In particolare la Banca dei Territori ha registrato importanti flussi netti positivi. Altrettanto bene sono andate le società dell’hub dell’Est Europa. Eurizon ha infatti tre società di gestione in Est Europa con market shares particolarmente rilevanti e ampi spazi di crescita dovuti alle prospettive di sviluppo di questi mercati. In miglioramento anche la raccolta sulle reti della divisione private banking favorita dall’avvicinamento della divisione private reso possibile dalla nuova struttura della Wealth Management Divisions.

D. Questa nuova struttura è stata annunciata nei mesi scorsi. Che effetti avrà sulla strategia di Eurizon?

R. Questa struttura raggruppa le tre divisioni nell’area del wealth management & protection, cioè il private banking, l’insurance e l’asset management. Il fatto di avere queste tre divisioni all’interno di un’unica area favorisce un avvicinamento alle reti del mondo private sicuramente positivo per la dinamica commerciale delle nostre fabbriche prodotto.

D. Abbiamo parlato delle reti captive, come sta andando invece la raccolta sulle reti extra-captive?

R. Per Eurizon la componente extra-captive è sempre stata importante e complessivamente cuba il 15% delle nostre masse. In Italia siamo il primo operatore per quanto riguarda fondi pensione e casse di previdenza, ma siamo presenti anche all’estero dove stiamo lavorando per sviluppare il nostro network. Dal punto di vista dimensionale voglio menzionare la nostra importante partecipata Penghua Fund Management che è la nona società del mercato cinese in termini di masse con 155 miliardi di euro a fine giugno. Sull’estero inoltre abbiamo appena comunicato l’accordo per una partnership strategica con Eurobank Asset Management, il primo asset manager greco collegato alla prima banca greca, Eurobank. Questa partnership porterà progressivamente Eurobank ed Eurobank Asset Management a collocare i prodotti di Eurizon, mentre dal nostro lato ci sarà una condivisione del modello di servizio nell’ottica di sviluppare il risparmio gestito in Grecia.

D. La crescita all’estero passerà principalmente attraverso partnership strategiche o potreste considerare anche operazioni in equity?

R. Stiamo guardando ad iniziative che potrebbero prendere la forma di partnership strategiche e commerciali, proprio come avvenuto in Grecia con Eurobank. Queste opportunità però non prevederanno un impegno di capitale come accade invece per le joint venture o le acquisizioni. Non possiamo escluderlo per il futuro, ma per ora non ne stiamo considerando.

D. Su quali innovazioni di prodotto avete lavorato maggiormente nei mesi scorsi?

R. Per quanto riguarda l’innovazione di prodotto, dietro al risultato commerciale molto positivo registrato dalle nostre reti c’è la creazione di fondi buy & watch che oggi sono molto coerenti con il contesto di mercato, il livello dei tassi di interesse e le preferenze delle reti e dei clienti. Uno dei punti di forza della nostra SGR è il time to market, ossia la capacità di rispondere velocemente alle esigenze dei clienti: impieghiamo circa un mese e mezzo tra l’ideazione e il collocamento di questi prodotti. Nella prima metà del 2024 abbiamo raccolto circa otto miliardi sui fondi buy&watch rispetto ai sei miliardi dell’intero 2023. Una seconda tipologia è quella dei prodotti protetti, anche questi resi possibili dal contesto di mercato attuale. In questo caso c’è stato un significativo passo avanti nell’innovazione perché siamo riusciti a lanciare un prodotto con la protezione nel continuo che ha avuto molto successo nella prima parte di quest’anno. Abbiamo poi lavorato su fondi destinati alla gestione della liquidità per differenti segmenti di clientela. Inoltre, abbiamo recentemente ristrutturato il team che si occupa delle strategie per il credito perché vediamo molto valore in questo ambito. Da ultimo stiamo lavorando a prodotti tematici focalizzati su longevity e machine learning e ci troviamo in fase avanzata di progettazione.

D. È stato raggiunto il closing del fondo di private debt di Intesa Sanpaolo istituito dalla vostra piattaforma dedicata ai mercati privati, Eurizon Capital Real Assets. Come è stato strutturato?

R. Questa iniziativa è per Eurizon uno dei fiori all’occhiello di questa fase ed è realizzata attraverso una collaborazione sinergica con le Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking. Abbiamo raccolto 156 milioni di euro, una cifra molto al di sopra dell’obiettivo che ci eravamo fissati e non lontana dal livello massimo previsto. Si tratta di un’iniziativa innovativa per il mercato italiano: Eurizon Capital Real Assets (Ecra) si è dotata di una macchina di valutazione del credito autonoma per poter analizzare le imprese target nelle quali andare a investire. Saranno per circa la metà clienti di Banca dei Territori in co-lending, su operazioni strutturate con il supporto della divisione IMI corporate & investment banking.

D. Come funzionerà il fondo?

R. Ecra Private Debt è un fondo di investimento alternativo riservato a clienti professionali che opera attraverso l’erogazione di finanziamenti diretti, sottoscrivendo obbligazioni emesse sia da imprese italiane (per almeno l’80%) sia da imprese estere. Il fondo si focalizza principalmente su emittenti con un fatturato sino a 300 milioni di euro e mira a sostenere progetti di innovazione, internazionalizzazione, ricambio generazionale e transizione green. Da ultimo il fondo si concentra principalmente su operazioni senior secured. La parte non in co-lending con Banca dei Territori sarà invece costruita lavorando insieme ai principali investitori italiani, europei e globali facendo ricorso anche allo strumento dei co-investimenti. Sono stati già deliberati i primi due investimenti di questo fondo. La prima operazione riguarda il finanziamento di un gruppo italiano attivo nella progettazione, produzione e vendita di componenti speciali per il settore dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’automazione. La seconda operazione supporterà invece un gruppo leader a livello internazionale nella produzione di sistemi di dosaggio per il settore del trattamento delle acque, dell’impiantistica e della detergenza.

D. Quali sono invece le principali innovazioni di processo su cui state lavorando in questa fase?

R. Un ambito su cui ci stiamo molto focalizzando è quello dei digital asset. Siamo in una fase molto avanzata di sperimentazione sulla tokenizzazione di quote di fondi comuni di investimento. Questa categoria di fondi, nella definizione Assogestioni fondi italiani DLT, utilizza la blockchain. In Eurizon abbiamo fatto una sperimentazione, ormai quasi del tutto conclusa, che ci ha permesso di toccare con mano i benefici di questa tecnologia. In particolare abbiamo notato un accorciamento di due giorni sia in fase di sottoscrizione, sia in fase di rimborso delle quote, oltre che un maggiore allineamento di tutti gli attori che partecipano al processo di sottoscrizione di un fondo. Tutto questo comporta maggiore efficienze e minori rischi operativi.

D. Un tema verso il quale il mondo del risparmio gestito è sempre più attento è quello dell’Esg. Come vi state muovendo in questo ambito?

R. Come Eurizon siamo stati pionieri della sostenibilità nel risparmio gestito in italia. Oggi vantiamo numeri che ritengo significativi. A titolo di esempio, abbiamo il 76% di asset under management di fondi che sono articolo 8 e articolo 9 ai sensi del regolamento SFDR. Un altro dato importante è questo: il 68% delle emissioni in cui abbiamo investito è stato oggetto di attività di engagement. Il nostro obiettivo al 2030 è salire al 90% e siamo perfettamente in linea con la tabella di marcia. Consideriamo prioritari engagement e azionariato attivo perché la nostra responsabilità è quella di fare leva sulla nostra posizione di leadership per stimolare e accompagnare gli emittenti in un percorso di decarbonizzazione. Lo facciamo partecipando attivamente alle assemblee e votando sui temi relativi alla sostenibilità e alla governance. Nel primo semestre di quest’anno abbiamo votato complessivamente a oltre 4.500 assemblee.

D. Che valutazione dà della nuova disciplina dei fondi di investimento europei a lungo termine, Eltif 2.0?

R. Eurizon è stata la prima sgr a lanciare un eltif in Italia nel 2019. Sono strumenti nei quali crediamo visto che rappresentano il raccordo ideale tra il risparmio paziente e i bisogni di finanziamento dell’economia reale. La versione 2.0 che è stata rilasciata qualche mese fa ha superato alcuni dei limiti che erano stati rilevati in precedenza. Riteniamo quindi che oggi lo strumento funzioni per quelli che sono i suoi scopi. Ci crediamo e lo promuoviamo, come dimostra il fatto che oggi abbiamo all’attivo tre eltif.

D. L’anno scorso il btp è stato un concorrente agguerrito per l’industria del risparmio. Come è cambiato il vostro approccio con questa asset class?

R. L’affetto dei consumatori verso i btp è comprensibile. L’industria del gestito e noi come parte importante di questa industria siamo stati veloci a ristrutturare l’offerta in modo che avesse caratteristiche comparabili a quelle dei btp. Un esempio di questa risposta sono stati quei fondi buy & watch di cui abbiamo parlato prima. È insomma importante da parte nostra cogliere questa preferenza dei consumatori e tradurla in un’offerta che possa essere altrettanto attraente.

D. Che segnali vi arrivano dal mercato e che seconda metà del 2024 vi aspettate?

R. La nostra opinione è che il 2024 finora abbia riservato più conferme che sorprese. Sono state finora confermate le ipotesi sulla prosecuzione del ciclo economico globale in un contesto di ritrovata stabilità dell’inflazione. Il nostro scenario prevede la prosecuzione di questo ciclo anche nel 2025 e nel 2026, con un mix di crescita e inflazione finalmente stabilizzato. L’impatto dei temi geopolitici è stato sinora contenuto e non ha avuto effetti sostanziali sulla crescita globale. Riteniamo ancora oggi che ci sia valore nei mercati finanziari. Vediamo valore nel segmento obbligazionario, specie in quello di breve e medio termine che ha un rendimento ben al di sopra dell’inflazione e nelle obbligazioni a spread. I mercati azionari hanno corso tanto ed è verosimile che registrino un po’ di volatilità nel breve periodo. Se però guardiamo alla crescita prevista degli utili per il 2025 e per il 2026, crediamo che ci sia ancora spazio di crescita per i listini.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui