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Il piano incentivi «non ha corrisposto all’aumento che noi ci aspettavamo, che avevamo concordato, della produzione in Italia». Lo ha detto, secondo quanto appreso, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il tavolo automotive in corso a Palazzo Piacentini. «Con il nuovo Ecobonus ci eravamo posti 5 obiettivi prioritari: supportare la transizione energetica, rinnovare il parco auto circolante troppo obsoleto, supportare soprattutto le persone fisiche, sostenere le fasce le meno abbienti e incrementare i volumi produttivi degli stabilimenti italiani. I primi quattro aspetti sono molto soddisfacenti, non il quinto che riguarda l’aumento della produzione», ha aggiunto Urso, rendendo noti i dati sulle prenotazioni degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti a distanza di 2 mesi dall’apertura della piattaforma dedicata, avvenuta il 3 giugno. In questo quadro, l’ultimo obiettivo, riguardante l’incremento dei volumi produttivi degli stabilimenti italiani, in particolare della Panda a Pomigliano e della 500 elettrica prodotta a Mirafiori «che ci siamo posti insieme alle aziende, produttore e componentistica, non sembrerebbe essere stato raggiunto. Per quanto il mercato abbia avuto un impulso positivo dall’introduzione dell’ecobonus, non si è verificato quell’incremento atteso di produzione in Italia. Al contrario, purtroppo, Stellantis esattamente un mese fa ha annunciato lo stop delle carrozzerie a Mirafiori dal 15 luglio fino al 25 agosto, con il ricorso a nuova cassa integrazione (fino al 4 agosto), così come 5 giornate di Cassa tra agosto e settembre sono state annunciate anche a Pomigliano per carenza di ordinativi».


In particolare, «le significative risorse messe a disposizione delle auto elettriche – quasi 230 milioni di euro – si sono rapidamente esaurite e hanno portato a oltre 25.000 prenotazioni, obiettivo raggiunto, per quanto possibile con le risorse messe in campo», ha spiegato Urso. Riguardo il rinnovo del parco auto circolante, il ministro avrebbe sottolineato che «l’83% delle prenotazioni prevede una contestuale rottamazione, di cui il 42% modelli fino a Euro 3, quindi particolarmente inquinanti». Inoltre, «il 77% delle risorse prenotate riguarda le persone fisiche (72% nel caso delle auto elettriche) e un quarto delle risorse prenotate è relativo a persone con Isee inferiore a 30.000 euro». Nello specifico, in merito alle auto elettriche, «il 41% delle prenotazioni inserite da persone fisiche interessa persone a basso Isee, per un valore pari al 49% delle risorse disponibili».


Bonus maggiore per le auto a più basse emissioni, incentivi a chi rottama veicoli vecchi e inquinanti e ancora bonus sempre più orientato a sostegno delle classi meno abbienti. Son queste – secondo quanto sui apprende – le priorità indicate nel nuovo piano pluriennale sugli ecobonus che il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, sta illustrando a sindacarti ed aziende del settore automotive. Tra gli altri obiettivi indicati gli incentivi dovranno servire a sostenere «la componentistica locale». 


A fronte del mancato aumento della produzione in Italia nel settore automotive “è nostra intenzione cambiare il piano incentivi per i prossimi anni e di questo vorremo discuterne con voi in questa sede e durante riunioni tecniche successive per meglio modellare il piano». E’ quanto avrebbe affermato, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il tavolo automotive, in corso al Mimit. «Avevamo detto che se non avessimo raggiunto l’obiettivo di aumentare la produzione Italia con questo piano incentivi, avremmo spostato le risorse, o parte di esse, direttamente sul fronte dell’offerta perché, evidentemente, si deve agire più sul fronte dell’offerta che su quello della domanda per quanto riguarda dei livelli produttivi del nostro paese», avrebbe affermato Urso. «E’ nostra intenzione realizzare anche una programmazione pluriennale delle risorse. Le riflessioni che stiamo facendo oggi dovranno tener conto anche di quello che la nuova Commissione europea intende realizzare quando avrà presentato il suo programma. Questo è un fattore fondamentale per poter sviluppare una politica industriale pluriennale sull’auto», avrebbe aggiunto Urso.

 

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