LA MISURA
Come ricordato, a disposizione ci sono 16,4 milioni di euro, vale a dire l’importo residuo del fondo indigenti dello scorso anno, che valeva 24 milioni di euro e che non e stato sfruttato fino in fondo. La misura, vale la pena ripeterlo, è finalizzata a sostenere i nuclei con redditi più bassi in considerazione dello scalone che si è verificato a inizio 2024 con la discesa dell’aliquota del superbonus dal 110% o 90% (a seconda dei casi) al 70 per cento. Ricordiamo, infatti, che dal 1 gennaio 2023 il Superbonus passata dall’aliquota originaria del 110% a quella del 90%, e dal 1° gennaio 2024 a quella del 70%. In pratica, se prima era possibile avere addirittura un credito finale del 10%, oltre alla copertura totale delle spese, oggi chi vuole ristrutturare ed efficientare la propria dimora dovrà coprire dal 10% al 30% delle spese. In soldoni parliamo di spese dell’ordine di decine di migliaia di euro, se si considera che il massimale di spesa del Superbonus arriva a 96 mila euro. A conti fatti, si parla di dover anticipare dai 9.600 euro fino a 28.800 euro per le spese di ristrutturazione.
L’importo del fondo indigenti sarà determinato in base alle spese agevolabili sostenute da chi ne fa richiesta o a quelle che gli sono state imputate, in caso di interventi condominiali, entro un limite massimo, come detto, di 96 mila euro. Potranno accedere all’aiuto solo le spese per cui sono stati effettuati bonifici dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024. Ciascun soggetto interessato potrà presentare solo una richiesta di contributo in relazione alle spese sostenute per una sola unità immobiliare. La domanda che sarà comunque solo telematica potrà essere presentata anche attraverso un intermediario abilitato delegato al servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia. Spetterà poi alle Entrate la determinazione dell’importo del contributo da erogare a seconda del rapporto tra risorse disponibili e contributi richiesti.
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