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Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI

Spello, 19 agosto 2024 – Svelato lo stendardo 2024 di Hispellum.  Sarà consegnato al vincitore della disfida delle bighe. A contendere la bellissima opera del maestro Paolo Grimaldi saranno i comuni di Spello, Scheggia, Tuoro sul Trasimeno e Sassoferrato.

Paolo Grimaldi a dx illustra gli elementi dello stendardo, sotto gli occhi compiaciuti del sindaco Landrini

“Si tratta di un’opera da sogno”, ha commentato Corrado Fratini, professore di storia medioevale. In realtà, Grimaldi è considerato il maestro dei sogni per il suo stile inconfondibile che si riflette anche sui Borghi Onirici, dove tutte le aperture, dagli archi alle torri, sono per l’artista spazi metafisici che lasciamo presagire il mistero cosmico.

A sx il Presidente di Hispellum, Sandro Vitali, con il sindaco vicino allo stendardo

 

Anche la festa  di Hispellum è un’esperienza sognante, anzi intrigante e affascinante al tempo stesso, ricca di contrasti,  che si distingue nettamente dalle revocazioni dell’Umbria in costume che guardano solo al medioevo. A Spello invece il volto aspro e fiero dei legionari romani, con le loro barbe selvagge e sguardi decisi, crea un sorprendente gioco di opposizioni con la delicata eleganza dei merletti che adornano le dame dei castelli, le cui vesti fluttuano leggere nel vento. Ma è anche questa la bellezza dell’antica colonia Julia.

Ieri, nella magnifica cornice del palazzo comunale, è stata presentata anche “Umbria in piazza” le guide di Repubblica. Era presente fra gli ospiti, Giuseppe Cerasa nella foto, giornalista, direttore delle guide, il quale ha sottolineato che nei 91 comuni umbri ci sono ben 63 rivocazioni storiche. E  non solo sagre, come qualcuno le ha chiamate, perché  ripropongono vicende e situazioni di epoche passate.

“Riti intramontabili – ha affermato Cerasa – che  danno forza al mantenimento di una identità e tenacia, capace di resistere nel tempo e festeggiare con rinnovato vigore sempre, ogni anno, con spirito non scalfibile anche se le manifestazioni restano immutabilmente uguali a se stesse da centinaia di anni”.

In sala, ad applaudire il grande giornalista, sempre al servizio del lettore, c’era anche Sergio Casagrande, il direttore del Corriere dell’Umbria.

A portare la buona novella del pomeriggio, però, ci ha pensato Carlo Paolocci, presidente Aurs – Associazione Umbra Rievocazioni Storiche – il quale ha annunciato che, fra le 1500 domande presentate al Ministero delle Cultura da altrettante rievocazioni storiche, solo 250 hanno ottenuto contributi. Hispellum è tra questi beneficiari.

“Il contributo – ha detto il presidente di Hspellum,  Sandro Vitali con gli occhi che gli brillavano dalla gioia –  servirà a valorizzare, il patrimonio della festa anche e soprattutto in un’ottica di promozione turistica”.

Ieri è stata inaugurata nell’Atrio del Palazzo Comunale anche l’interessante mostra fotografica “Le Fontane storiche di Spello” a cura di Ennio Angelucci. Resterà aperta al pubblico fino al 25 agosto. E’ dedicata all’acqua, anzi alle fontane di Spello, molte delle quali non ci sono più.

“La testimonianza più tangibile – ha commentato Corrado Fratini –  è costituita dalla fontana eretta nel 1902 sulla piazza del paese, un monumento che doveva segnare il raggiungimento di uno scopo fondamentale: la razionalizzazione e modernizzazione del principale sistema idrico locale, l’acquedotto di Fontecanale. Un’opera di origine romana, risalente forse alla fine del I secolo a.C.”

Intanto, tra cene patrizie e taverna vinaria, si vive l’attesa per  giovedì 22 agosto, quando assisteremo (intorno alle ore 22),  al rito della potenza divina dei membri della casa imperiale, con le Flaminacae e il Praefectus Germanici.

Vedremo sfilare le Gentes Hispellates con matrone, pater familias e figli. Assisteremo al rito sacro del fuoco con il Sacerdote che, ai tempi della Roma imperiale, garantiva agli Dei la porzione di devozione a loro dovuta, rappresentando l’intera comunità davanti al divino.

Sfileranno anche le allegorie di Venere, Diana, Cerere e Bacco. Poi il momento clou della serata: il delegato dell’Imperatore, l’oratore Massimo Pergolesi, giunto da Roma, leggerà alle gentes il Rescritto di Costantino del 336 d. C.

Come è stato spiegato ieri pomeriggio in Comune, il documento testimonia la transizione dal paganesimo al cristianesimo per volontà dell’imperatore Costantino e dedicato al culto imperiale della Gens Flavia.

Il testo è contenuto in un’iscrizione marmorea rinvenuta il 12 marzo del 1733 vicino alle rovine del teatro di Spello e oggi conservata nel palazzo comunale. Nel documento (intorno al quale è nata e s sviluppa la rievocazione storiva) l’imperatore Costantino – o forse i suoi figli Costantino II, Costanzo II e Costante – aveva concesso agli Umbri, in risposta a una petizione presentata con la mediazione della colonia di Hispellum, di poter celebrare nel proprio territorio e attraverso un proprio sacerdote le annuali cerimonie religiose e ludiche previste dalle consuetudini, senza più doversi recare nell’antico centro etrusco di Volsinii (da identificare con Volsinii Novi, ossia Bolsena) al quale erano legati da tempo immemore.

Il Rescritto ha aiutato in modo significativo la comprensione della città antica, del paesaggio urbano antico e della società cittadina nel tardo impero romano, perché dagli scavi sono venuti fuori elementi di continuità tra il mondo pagano classico e il mondo romano paleocristiano, spesso offuscati o cancellati dalle narrazioni storiche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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