La Puglia è una delle mete preferite dai vacanzieri italiani e no, ma c’è chi tra un tuffo in mare e momenti di relax ha scelto di denunciare le condizioni di lavoro di alcuni braccianti. Come la giornalista Valentina Furlanetto che su X ha pubblicato un post in cui si vedono delle persone a lavoro mentre raccolgono delle verdure, a trenta metri dal mare, alle spalle della strada sp213 nella zona Capitolo a Monopoli: “Magari avevano un contratto, diritti, ferie – scrive Valentina Furlanetto – Magari no. Di sicuro erano 40 gradi, era mezzogiorno, erano solo neri. Di sicuro sul bagnasciuga poco più in là eravamo solo bianchi. La zona di interesse dietro l’angolo”.
Una presa di posizione decisa, quella di Furlanetto, che non si è voltata dall’altra parte ma piuttosto ha segnalato pubblicamente la scena in modo da favorire un eventuale intervento e controlli da parte delle autorità preposte. I migranti sono in fila indiana, uno dietro l’altro, chinati verso il terreno e con solo il cappellino a ripararli dall’afa. Sul lavoro ‘duro’ e con temperature estive, il governatore Michele Emiliano dallo scorso giugno aveva firmato l’ordinanza che, con efficacia immediata, vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, ovvero dalle ore 12.30 alle 16.00 fino al 31 agosto 2024, nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo.
Difficile però controllare l’intero territorio, mentre alcuni proprietari terrieri hanno la necessità della raccolta in modo rapido e per sfuggire al caldo torrido che rischia di danneggiare frutta e verdura. Quella dei braccianti stagionali a rischio sfruttamento è una storia che si ripete in Puglia come in altre zone d’Italia.
Arrivano per lavorare alcuni mesi, spesso in cambio di una paga molto bassa, pochi euro all’ora, senza diritti e tutele. In alcuni casi sono costretti a soggiornare in strutture fatiscenti, come a Borgo Mezzanone, l’accampamento a circa dieci di chilometri da Foggia, dove vivono oltre un migliaio di migranti. Oppure nell’area di Turi, per la raccolta delle ciliegie, dove la Regione nel 2022 aveva stabilito un contributo straordinario di 158 mila euro, finalizzato alla realizzazione di una foresteria temporanea. E nel lungo elenco degli incidenti sul lavoro, l’ultimo riguarda Laterza (in provincia di Taranto), dove Rajwinder Sidhu Singh, indiano di 38 anni, deceduto il 26 maggio scorso nelle campagne alla periferia del paese. Una vicenda che richiama inevitabilmente la storia di un altro bracciante: quella di Rajwinder Sidhu, di origini indiane anche lui morto a Latina e per il quale è stato arrestato il datore di lavoro.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui