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Organizzata dal Tribunale del Malato e dai gruppi consiliari locali, la manifestazione richiama l’attenzione sulle gravi carenze dell’Ospedale Spoke di Locri, chiedendo interventi urgenti per migliorare il servizio sanitario.

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Una manifestazione si è tenuta a Locri per denunciare le condizioni critiche dell’Ospedale Spoke, organizzata dal Tribunale del Malato e dai gruppi consiliari “Storia e Progresso” e “Consenso Civico”. L’evento ha messo in luce l’urgenza di un intervento strutturale e organizzativo per restituire dignità al servizio sanitario locale. Pino Mammoliti, presidente del Tribunale del Malato, ha dichiarato: “Questo è solo un primo passo per difendere il diritto alla salute dei cittadini di Locri, garantendo loro le stesse condizioni essenziali che spettano al resto d’Italia.”

La manifestazione ha visto una significativa partecipazione di cittadini e sindaci della costa ionica, tra cui il sindaco di Polistena, in segno di solidarietà con Locri, poiché entrambe le strutture sanitarie condividono problematiche simili. Mammoliti ha inoltre spiegato che l’obiettivo è avviare un dialogo costruttivo con i vertici ospedalieri e il commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, per risolvere i problemi che affliggono il sistema sanitario calabrese, cercando di “risollevare la speranza in una situazione ormai allo sfascio”.

Raffaele Sainato, consigliere comunale, ha descritto la manifestazione non solo come una denuncia delle carenze attuali, ma anche come un appello alla Regione Calabria e alla dirigenza dell’ASP per intraprendere azioni concrete. “Abbiamo già organizzato due giornate di solidarietà e proposta,” ha spiegato Sainato, “in cui i cittadini hanno avuto l’opportunità di donare il sangue come segnale di solidarietà, ma soprattutto abbiamo elaborato un documento di proposte da inviare al Ministro della Salute, al commissario Occhiuto, al direttore generale e ad altre figure istituzionali.”

L’iniziativa ha anche richiesto la creazione di un osservatorio sulla sanità locale, coinvolgendo cittadini, associazioni e altre realtà impegnate nel settore, con incontri periodici con la dirigenza dell’ASP. “Non si tratta di una battaglia politica, ma di un contributo collettivo senza distinzione di colore politico,” ha aggiunto Sainato.

Il sindaco di Polistena, Michele Tripodi, ha ricordato che la sanità pubblica appartiene a tutti e che le divisioni campanilistiche sono controproducenti. “Quando si lotta per la sanità pubblica, bisogna unire i territori,” ha detto. “Polistena e Locri condividono le stesse difficoltà: entrambe hanno bisogno di interventi strutturali urgenti per garantire servizi sanitari adeguati ai loro territori.”

I manifestanti hanno sottolineato come la sanità in Calabria, soprattutto negli ultimi anni, abbia negato diritti fondamentali, costringendo molti cittadini a cercare cure fuori regione. La manifestazione è stata un grido collettivo di protesta e solidarietà per il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione. “Non possiamo più restare in silenzio,” ha concluso Mammoliti, “continueremo a lottare fino a quando le nostre strutture sanitarie non saranno in grado di garantire cure adeguate e dignitose per tutti.”

 

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