“Dal Teatro Pubblico 70mila euro. Bufera sul concerto di Clementino”. A lanciare la notizia è il Corriere del Mezzogiorno in un focus curato da Davide Grittani. Riflettori accesi sul concerto di Ferragosto a Foggia con il noto rapper napoletano in piazza Cavour. “Dalla festa del galluccio alla magistratura contabile il passo potrebbe essere breve”, si legge nell’articolo. Ci sarebbero almeno due esposti partiti dall’opposizione in direzione Corte dei Conti.
L’evento sarebbe costato complessivamente 79mila euro, 9mila dal Comune e ben 70mila dal Teatro Pubblico Pugliese. Stando al Corriere, gli esposti avrebbero evidenziato le opacità sulla congruità dello stanziamento e la coerenza con la mission statutaria del Teatro Pubblico Pugliese di cui Foggia è socia.
Si legge di un contributo ritenuto fin troppo consistente per una festa di piazza, attività che – riporta sempre il Corriere – non rientrerebbe tra le prerogative dell’organo attraverso cui la Regione Puglia dovrebbe impegnarsi a favorire una nuova percezione della cultura. “Il TPP ha l’obiettivo della promozione e della formazione del pubblico”, lo scopo dell’ente.
Il quotidiano ricorda la mission del Teatro Pubblico Pugliese, non proprio in linea con la goliardia della “festa del galluccio”. “Il consorzio di 70 Comuni programma e promuove in tutta la Puglia teatro, danza, teatro ragazzi, circo contemporaneo e musica. Con 79 stagioni, oltre 100 venue e spazi attivati, 731 spettacoli, oltre 180mila spettatori, il TPP è tra i primi circuiti multidisciplinari regionali in Italia”. Insomma, nulla sembra giustificare i 70mila euro al galluccio foggiano.
Il Corriere ha sentito Sante Levante, direttore del TPP: “Il Comune di Foggia aveva la possibilità di spalmare quel contributo su più eventi, hanno scelto di concentrarlo su uno solo, il concerto di Ferragosto. Scelta che rispettiamo, avendo partecipato anche al bando dell’amministrazione per il cartellone estivo. Se sono troppi non sta a me giudicarlo, così come la polemica sulla coerenza della spesa con la nostra mission mi sembra strumentale dal momento che fare musica è tra le nostre azioni. Molti comuni hanno fatto la stessa scelta, non solo Foggia”.
Infine, dagli esposti, una bordata delle opposizioni: “Questi appuntamenti fanno demagogia e non politiche culturali, sfruttando legami politici di cui chiederemo conto”. Per il Corriere sarebbe un riferimento a Peppino D’Urso, ex presidente del TPP, padrino politico dell’assessora alla Cultura, Alice Amatore, già al centro delle polemiche per il caso “Parcocittà”.
“Quanti altri capoluoghi provinciali hanno ricevuto una cifra così consistente per Ferragosto? Non saprei – ha concluso Levante -, nessun altro credo. Abbiamo ricevuto un impulso dalla Regione a concertare quei fondi per quell’attività. L’abbiamo rispettato”.
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