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Ferrara «Sull’argine destro del Po ci sono diversi paesi del Basso Ferrarese che meritano di essere vissuti, per i loro paesaggi unici e per la dimensione a misura d’uomo. Purtroppo però il calo demografico sta impattando su queste comunità. Come Regione Emilia – Romagna abbiamo stanziato risorse per dare contributi alle giovani coppie che vogliono venire a vivere in questi bellissimi borghi», dopo la notizia anticipata nei giorni scorsi, Paolo Calvano, assessore regionale al Bilancio, illustra nel dettaglio il bando che si apre a ottobre e tutte le altre misure a sostegno delle aree interne e dei comuni limitrofi. Il nuovo bando Il nuovo bando destina a persone maggiorenni nate dopo il primo gennaio 1984, fino a 25 mila euro a fondo perduto per l’acquisto della piena titolarità di un alloggio come propria residenza abituale. Il finanziamento è limitato ad alloggi già esistenti alla data di approvazione del bando e situati nei comuni di Codigoro, Goro, Mesola, Copparo, Riva del Po, Tresignana, Jolanda di Savoia, Fiscaglia e Lagosanto. Tra i requisiti per partecipare al bando, che si apre l’1 ottobre e si chiude il 15, ci sono la residenza anagrafica o lo svolgimento di un’attività lavorativa esclusiva o principale in un comune dell’Emilia-Romagna, e l’attestato Isee del nucleo familiare non superiore a 40 mila euro. Il contributo sarà erogato in un’unica soluzione, a seguito della positiva istruttoria della domanda di liquidazione, con la quale si dichiarerà la spesa sostenuta.

Gli obiettivi

«Nel concepire questo bando – ha spiegato Calvano – abbiamo pensato a giovani coppie in cerca della prima casa, dove almeno uno dei due abbia meno di 40 anni, che vogliano venire, restare o tornare vivere nelle aree interne del Ferrarese. Avranno la priorità le persone sotto i 30 anni o quelle che già lavorano in uno di questi comuni. Tra questi ultimi ci sono tanti pendolari che potrebbero volersi avvicinare al luogo di lavoro, o altri che potrebbero decidere di venire a lavorare o investire in questi territori: con questa misura, oltre che ravvivare il tessuto sociale, cerchiamo anche di riattivare il mercato del lavoro, che da tempo è in sofferenza. Le risorse verranno assegnate entro l’anno, ed erogate a partire da quello successivo. Questa misura è una prima sperimentazione, che parte con 700 mila euro e può essere una misura pilota per il futuro e per la prossima legislatura della Regione». Questa misura è l’ultima in ordine di tempo di una serie che la Regione ha messo in campo per rafforzare i comuni più periferici, in termini di accesso ai servizi essenziali, come salute, istruzione e mobilitò, che in base agli indicatori socio economici rivelano maggiori problematiche. L’obiettivo è dunque quello di ridurre le differenze con territori più sviluppati, oltre a contrastare spopolamento e invecchiamento, a favore di nuove opportunità di sviluppo, rivitalizzazione e valorizzazione delle aree più fragili.

Le altre azioni

«Questa azione è stata preceduta da due che andavano nella medesima direzione. Una è l’azzeramento delle rette nei nidi per l’anno scolastico 2023/24, l’altra è l’abbonamento gratuito ai mezzi di trasporto pubblici per i minori che hanno un Isee famigliare inferiore ai 30 mila euro. Questo consente per esempio a uno studente di Codigoro di recarsi a studiare a Ferrara, senza pesare sul reddito della famiglia, nel caso in cui questa sia in difficoltà. In questo modo cerchiamo di accompagnare tutto il flusso della vita, dall’infanzia, all’adolescenza fino all’età adulta, per creare maggiore benessere delle persone e attrattività dei nosri territori. Dobbiamo dare alle persone il diritto di poter restare, ma anche di potersi insediare, per cercare un contesto di vita ricco di bellezza naturale, diverso da quello urbano fortemente antropizzato, questa è una delle cose su cui investire nei prossimi anni».

Le strategie

Questi interventi sono parte di più ampie strategie territoriali, le Stami (Strategie territoriali per le aree interne e montane) che attingono ai fondi europei per rafforzare i 9 comuni dal punto di vista delle infrastrutture sociali, del turismo sostenibile e dell’economia circolare. «Abbiamo finanziato i 9 comuni con 9 milioni 544 mila euro che verranno utilizzati per realizzare nuove infrastrutture, come ad esempio la riqualificazione dell’impianto sportivo a Migliaro, la rigenerazione urbana dell’ex zuccherificio di Codigoro, la ristrutturazione di edifici pubblici nel centro di Mesola, o ancora lo spazio per i giovani nel comune di Goro». Questa strategia è in continuità con quella analoga avviata nella legislatura precedente dall’allora assessore alle Politiche europee per lo sviluppo Patrizio Bianchi, che aveva fatto da apripista mettendo a disposizione 11 milioni di euro. Ora, oltre a concentrarsi sui 9 comuni delle aree interne i cui indicatori evidenziano necessità di supporto, la Regione ha valutato di ampliare lo sguardo anche alle realtà limitrofe, che pure necessitano di attenzione, come Argenta, Ostellato e Portomaggiore per i quali entro l’anno verrà aperto un bando per fare investimenti nel territorio. Il budget a disposizione è di 3 milioni e mezzo di euro, pari a una media di circa 250mila euro per ciascuno dei 14 Comuni dell’Emilia – Romagna interessati dal provvedimento. «Lo abbiamo voluto fare quest’anno in via sperimentale, per potergli poi dare continuità nei prossimi anni con le future programmazioni, per scongiurare il rischio che, concentrandosi sulle realtà più critiche, si trascurino le altre, che hanno equilibri altrettanto delicati».

 

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