ANCONA – I finanziamenti dall’Ue non mancano e tra il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e il Fondo Sociale Europeo Plus (Fse+), le Marche stanno ricevendo una dotazione di oltre 900 milioni. E i bandi sono tanti. Ma capita (non di rado) che i bandi restino a lungo bandi, cioè parole scritte. Le domande arrivano e sono tante ma i fondi di Bruxelles spesso restano (in parte) sul tavolo, senza alimentare in tempi rapidi l’economia reale e le opportunità di lavoro. Un caso emblematico è quello del bando sul sostegno alle micro e piccole imprese artigiane.
Progetti di sviluppo
Era il 13 giugno 2023, quando la Regione ha approvato un bando finanziato con fondi arrivati dall’Ue, tramite il Programma Fesr 2021-2027, con un budget di 9,6 milioni di euro. I beneficiari sono le mpi artigiane. L’obiettivo è quello di realizzare progetti di sviluppo aziendale consistenti in investimenti di innovazione e ammodernamento degli impianti e siti produttivi (misura A) oppure di incentivare la creazione di nuove realtà artigiane (misura B). La gara va avanti, le domande arrivano e la data di chiusura – fissata inizialmente al 13 ottobre 2023 – viene posticipata a novembre. E le domande (per la misura A) sono circa 650, che ambiscono a ottenere un contributo minimo di 40mila euro per ogni progetto ammesso. Ma a distanza di quasi nove mesi sono ancora in istruttoria e non hanno visto ancora il preliminare decreto di ammissibilità. E non basta ancora, perché i termini sono stati ulteriormente prolungati.
La promessa
Un ritardo che è costretto ad ammettere anche Andrea Maria Antonini, l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Marche. «Gli uffici purtroppo non hanno molti funzionari in questo periodo e vista la mole di domande che abbiamo ricevuto occorrerà aspettare ancora un po’ per la graduatoria, ma mancano pochi giorni ed uscirà a breve».
A breve, ma quando? Sono già due i decreti emessi per un “aggravio del procedimento amministrativo” con i quali – si legge nel sito della Regione – si sono auto-prorogati i tempi istruttori che, secondo il bando, erano quantificati in 120 giorni dalla scadenza (fissata al marzo scorso). E ora occorrerà aspettare il 3 novembre prossimo.
Intanto una graduatoria è stata approvata, lo scorso maggio, ma riguarda la “misura B” del bando, quella per favorire la nascita di nuove imprese (con una dotazione di un milione), dove si contano poco meno di 50 domande, 16 delle quali risultano ammesse al finanziamento, con un contributo minimo di 20mila euro a impresa.
Il timore di ricorsi
Ma gli altri 8,6 milioni (quota riservata alla misura A), per il momento, restano sul tavolo. E Antonini lo sa e punta il dito contro gli uffici. «Bisogna essere sinceri e lo dico chiaramente: gli uffici avrebbero potuto impegnarsi di più». Ma poi frena: «In loro difesa, tengo a precisare che il numero di dipendenti non è ampio e tale da avere la forza e la capacità di gestire un gran numero di domande». «Questi ritardi non devono accadere – aggiunge alla fine – perché si può fare assolutamente meglio, ma le domande sono state davvero tante e su ognuna occorre lavorare e verificare bene, i ricorsi potrebbero essere dietro l’angolo».
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