ASCOLI – Frode e truffa nell’ambito del bonus facciate, con lavori mai realmente eseguiti: ci sono altri 8 indagati nella indagine scaturita dall’inchiesta “Makeover” della guardia di Finanza di Ascoli. Le accuse, a vario titolo, sono truffa aggravata per conseguire erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebite compensazioni, evasione imposte Iva e Ires
È quindi salito a 12 il numero delle persone indagate dalla Procura di Ascoli Piceno nell’ambito dell’inchiesta su fenomeni di frode nell’ambito delle agevolazioni fiscali (cosiddetto Bonus ristrutturazioni facciate e bonus 110%). A febbraio 2023 la Guardia di Finanza aveva eseguito due misure cautelari in carcere, una degli arresti domiciliari e una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione. Nei giorni scorsi la Procura ha inviato gli avvisi di conclusione delle indagini ed è emerso che altre otto persone sono state indagate per aver emesso fatture per forniture di attrezzature e prestazione d’opera mai eseguiti. Gli indagati risiedono e operano a cavallo tra le province di Ascoli Piceno e Teramo. La maggior parte dei cantieri fittizi ha riguardato condomini di San Benedetto del Tronto, Grottammare, Monsampolo del Tronto, Monteprandone e Martinsicuro (Teramo). In carcere a febbraio 2023 erano finiti un amministratore di condominio e un imprenditore edile; ai domiciliari un professionista che ha curato la progettazione e la direzione dei lavori.
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