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Le PMI rivestono un ruolo fondamentale nell’economia industriale italiana ed europea, contribuendo all’occupazione, all’innovazione e alla crescita. Per consentirne lo sviluppo, l’apertura di nuovi mercati internazionali e la digitalizzazione, non bastano gli sforzi finanziari propri e il genio imprenditoriale, servono incentivi, finanziamenti e quindi anche bandi pubblici.

L’Unione Europea gioca un ruolo importante su questo aspetto. Per sostenere la digitalizzazione e la competitività delle PMI, infatti, offre una serie di opportunità di finanziamento attraverso bandi pubblici e fondi diretti e indiretti. Troppo spesso però le PMI non conoscono gli strumenti e le opportunità a disposizione.

Le fonti di finanziamento per le PMI

Tra le fonti di finanziamento abbiamo:

  • i fondi diretti che la Commissione Europea gestisce direttamente, tra cui grants, programmi comunitari e strumenti destinati alle imprese. Questi finanziamenti coprono una vasta gamma di settori, tra cui innovazione, ricerca, sviluppo tecnologico e digitalizzazione. Per accedere a questi fondi, le PMI devono spesso creare partenariati transnazionali e dimostrare la loro capacità di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’UE.
  • i programmi Operativi Nazionali (PON) e Regionali (POR), si tratta difondi indiretti, erogati dalla Commissione Europea e gestiti dagli stati o dalle regioni. Questi programmi mirano a soddisfare le esigenze specifiche dei diversi territori. Le PMI possono partecipare a bandi pubblici per progetti di digitalizzazione, innovazione e sviluppo sostenibile.
  • Horizon Europe 2021-2027, il programma di ricerca e innovazione dell’UE con una dotazione finanziaria di 95,5 miliardi di euro. Si concentra su tre pilastri: eccellenza scientifica, sfide globali e competitività industriale europea, infine, Europa dell’innovazione. Le PMI possono collaborare con ricercatori di altri paesi e beneficiare di opportunità di mobilità e formazione.

Le agevolazioni

Tra le forme di agevolazione sono presenti:

  • i contributi a fondo perduto, si tratta di incentivi economici che non richiedono restituzione e sono erogati direttamente alle imprese. Tra le criticità notiamo che spesso sono vincolati alla richiesta di finanziamenti bancari.
  • i finanziamenti agevolati, offrono tassi di interesse calmierati e possono essere utilizzati per investimenti specifici, come la digitalizzazione. Non tutte le aziende necessitano di finanziamenti bancari, ma questa opzione può essere vantaggiosa per alcune.
  • il credito d’imposta, come ad esempio i creditiprevisti dall’Industria 4.0 o dalla Transizione 5.0, consente alle imprese di compensare le imposte da pagare. È un incentivo utile per la digitalizzazione e l’innovazione. Uno strumento che abbiamo sempre apprezzato e promosso alle imprese associate proprio per la valenza strategica che consente alle PMI di ripensare i processi produttivi, digitalizzare con progetti duraturi e costruire il futuro dell’azienda restando competitivi a livello internazionale.
  • le garanzie, sono utili a ridurre il rischio di insolvenza per le banche e le imprese, facilitando l’accesso al credito. Questa forma di supporto richiede una spesa minima ma offre un alto effetto leva. Dobbiamo però segnalare che i costi complessivi negli ultimi anni sono aumentati e questo genera un ulteriore appesantimento per le imprese.

Come abbiamo visto questi strumenti offrono tante opportunità che vanno dal migliorare l’efficienza e la competitività dell’impresa, al favorire lo sviluppo del business e l’apertura a nuovi mercati, all’Employer Branding e attrattività per le nuove generazioni, fino alla creazione di nuovi prodotti e processi innovativi.

Accesso ai finanziamenti, un modello in 8 punti

A.P.I. affronta con un approccio pragmatico ogni aspetto di interesse per le PMI associate, sia aziendale che istituzionale – il sistema conta circa 2.000 imprese manifatturiere e di servizio alla produzione. Vediamo come si possono affrontare le criticità nell’accesso ai finanziamenti.

Ecco 8 punti principali.

  • Formazione: corsi di formazione per imprenditori e per i loro collaboratori sono utili per comprendere i bandi di finanza agevolata. Inoltre, corsi di aggiornamento sono fondamentali per migliorare le competenze digitali dei dipendenti e aumentare la capacità dell’impresa di sfruttare al meglio le tecnologie digitali.
  • Esperti e fonti attendibili: le competenze ricoprono un ruolo molto importante nel fornire informazioni chiare e veritiere, come nel supportare le aziende nella ricerca mirata dell’agevolazione più coerente al proprio progetto.
  • Inadeguatezza delle agevolazioni e criteri di ammissibilità: è importante che le selezioni dei progetti presentati dalle aziende siano basate su criteri oggettivi e meritocratici. Da notare anche che con la competizione elevata tra imprese per accedere ai fondi disponibili, a volte i progetti non vengono selezionati a causa di dotazioni finanziarie non adeguate alla natura e rilevanza dei criteri di ammissibilità.
  • Eliminare i così detti “click day”: non hanno criteri meritocratici, ma solo di velocità. Non ha senso ammettere all’agevolazione un progetto in base alla velocità del caricamento sul portale dell’ente che eroga l’agevolazione, senza tenere in considerazione gli aspetti distintivi del progetto stesso.
  • Ricerca partner e networking: conoscere le altre esperienze imprenditoriali, collaborare con imprese della filiera, con università e centri di ricerca può favorire l’accesso ai fondi e aumentare l’innovazione e la portata del progetto.
  • Complessità burocratica: farsi carico degli aspetti burocratici, semplificare i processi e i documenti richiesti e fornire supporto tecnico, legale e fiscale sono aspetti molto importanti per favorire la partecipazione e l’accesso ai bandi. Spesso la complessità burocratica e amministrativa, nel processo di candidatura e di accesso ai finanziamenti, risulta poco trasparente per le piccole imprese.
  • A causa delle scarse risorse interne nelle PMI possono esserci problemi per gestire e monitorare il progetto di digitalizzazione una volta ottenuti i finanziamenti, con il rischio che l’impresa non riesca a ottenere i risultati attesi. Bisogna evitare che l’incertezza sui risultati ottenibili e sul ritorno dell’investimento, possa scoraggiare le PMI dal candidarsi al bando.
  • Tempi di erogazione e fondi insufficienti: ridurre i tempi di erogazione e influenzare le politiche pubbliche verso la pubblicazione di bandi a misura di PMI è importante per generare lavoro e opportunità sul territorio, a beneficio di tutta la comunità locale.

 

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