TRIESTE – Nel 2024 la gestione dei minori stranieri non accompagnati rintracciati sul territorio del Comune di Trieste costerà a Stato e Regione ulteriori due milioni e seicentomila euro. E’ quanto si legge nella determina firmata lo scorso 2 settembre dal Dipartimento servizi e politiche sociali giuliano sulla base del bisogno “necessario ed inderogabile” legato alla prosecuzione dei servizi “al fine di garantire continuità agli interventi in essere”. Le risorse, che il Ministero dell’Interno valuta come “contributo giornaliero pro capite” al massimo in 100 euro, provengono dal governo e dalla Regione Friuli Venezia Giulia. A prendersi la “fetta” più grande è il capoluogo regionale con quasi un milione e 115 mila euro, cifra divisa tra la Casa dello studente sloveno di via Ginnastica, il Civiform per la comunità di via Conconello a Opicina, la EOS Cooperativa Sociale Onlus di via Battisti, La Fonte di Campo Sacro e la cooperativa Lybra di via San Francesco.
La richiesta di prorogare il servizio
A queste va aggiunta anche la cooperativa Duemilauno di piazza Libertà, che però ha in gestione una comunità in via Timavo a Monfalcone e alla quale vengono destinati oltre 307 mila euro. La richiesta di prorogare il servizio era partita lo scorso 9 agosto, quando via pec si chiede la “prosecuzione dei servizi fino al 31 dicembre 2024”. La richiesta è prevista dal capitolato (anche perché si andava a scadenza il 31 agosto, sempre poi con la possibilità di proroga), con gli operatori e gestori del servizio che confermano subito la loro disponibilità “alle medesime condizioni accettate nell’offerta”. La spesa di due milioni e 661 mila euro, si legge nella determina, “sarà quella corrispondente ai posti occupati da ciascun minore per i giorni di effettiva permanenza presso la struttura di collocamento”.
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Il resto del territorio
Tornando alle comunità sparse sul territorio regionale troviamo che il Friuli, con le comunità presenti a Udine, Cividale, Cervignano, Ruda, Venzone, Gemona, Fagagna e Paluzza, “incassa” complessivamente circa 700 mila euro. Si va da poco meno di 110 mila euro per il centro Don Pierluigi di Piazza di Paluzza ai 208 mila euro per la Oikos Ets per la gestione di due comunità a Cervignano, una a Fagagna e due nel capoluogo friulano; da questo conto rimangono fuori Gorizia (che con il Convitto salesiano San Luigi di via don Bosco vede la cifra di 85 mila e 400 euro) e Pordenone, che invece si vede a gestire il servizio, con la Fondazione Opera Sacra Famiglia di viale de la Comina, per oltre 94 mila euro. Nel dettaglio, la cividalese Civiform gestisce sia una comunità a Cividale che una o Opicina, sul Carso triestino. Ci sono poi le comunità Casa immacolata di via Chisimaio e l’Istituto salesiano Bearzi di via don Bosco a Udine, Villa Hannah di Ruda e gli alloggi triestini della Lybra presenti in via Rossetti 8.
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