ASCOLI Due alloggi popolari riconvertiti per gestire le emergenze di pronto intervento sociale aiutando nell’immediato le persone fragili che si trovano senza un tetto e in situazioni di particolare criticità. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato dall’Arengo con il Pas, il polo di accoglienza e solidarietà, e con l’Erap per andare a individuare, sistemare e utilizzare proprio le emergenze sociali in città, offrendo nell’immediatezza una risposta in termini di assistenza e sistemazione straordinaria. Un’iniziativa che viaggia in linea con la legge regionale in materia che prevede la possibilità per i Comuni di riservare alloggi a categorie speciali proprio per far fronte alle criticità realizzando progetti di carattere sociale in accordo con altri enti e istituzioni.
Gli alloggi
Nella direzione di potenziare sempre più l’organizzazione e le azioni di servizio sociale sul territorio, l’Arengo – su indirizzo del sindaco Fioravanti in condivisione con l’assessore Brugni e approvazione della giunta comunale – ha sbloccato questo progetto sperimentale di carattere sociale per l’accoglienza temporanea siglando lo scorso aprile un protocollo con il Pas, rappresentato dal presidente Pino Felicetti, e con il presidio ascolano di Erap Marche. Lo stesso protocollo prevede, in tale direzione, l’impegno dell’Erap ad individuare due alloggi da destinare al progetto tra quelli indisponibili in quanto non fruibili per le condizioni manutentive e per i quali non sono previsti, nel medio termine, interventi di risistemazione. Contestualmente, l’impegno assunto dall’associazione Polo accoglienza e solidarietà a risistemare gli alloggi che l’Erap andrà ad al fine di renderli fruibili da parte delle famiglie coinvolte nel progetto sperimentale, nonché alla corresponsione dei canoni di locazione e delle utenze domestiche. In questo scenario, l’impegno del Comune è garantire la sostenibilità economica del progetto attraverso un contributo da erogare all’associazione Pas (con rendicontazione delle spese sostenute tra cui, ad esempio, l’arredamento degli appartamenti, le quote condominiali non pagate dai beneficiari, l’allaccio ed il consumo delle relative utenze non corrisposte dagli stessi beneficiari. L’obiettivo, dunque, è quello di garantire soluzioni abitative di emergenza per accogliere quei nuclei familiari con fragilità sociali ed economiche che hanno bisogno di un tetto temporaneo.
Il supporto
Nel frattempo, l’Ambito sociale XXII ha affidato la gestione del progetto “Nuove energie” per la realizzazione di attività riguardanti l’invecchiamento attivo quale strumento utile per contribuire a risolvere i problemi legati all’invecchiamento della popolazione. Il progetto si svilupperà nell’arco di 18 mesi. Tra le possibili azioni ne sono state individuate alcune per intervenire sulla solitudine e il disagio sociale delle persone anziane. Si prevede di allestire di una serie di laboratori gratuiti del gioco (scacchi, dama, burraco ed esercizi per la memoria e l’attenzione) e attività fisica a basso impatto con camminate sotto forma di visite guidate di gruppo ai musei cittadini.
l.marc.
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