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650.007 sistemi di accumulo, una potenza di 4,50 GW e una capacità di 9,62 GWh: è l’evoluzione dello stoccaggio dell’energia green aggiornata al 30 giugno da Terna e presentata da Italia Solare. Guardando alle tipologie di impianti, l’83% della capacità totale connessa fa riferimento ad accumuli associati a fotovoltaico. Ancor più in dettaglio, nell’82% dei casi si tratta di sistemi con capacità inferiore a 50 kWh. La restante capacità si riferisce all’accumulo stand-alone: 15 sistemi per un totale di 1,53 GWh (466 MW). Oltre a una serie di installazioni associate a impianti termoelettrici ed eolici, rispettivamente per 56 MWh e 2 MWh.

La distribuzione geografica dell’energy storage

Gli accumuli associati a impianti fotovoltaici si trovano soprattutto in Lombardia, a coprire 1.454 MWh. Seguono il Veneto con 1.081 MWh, l’Emilia-Romagna con 749 MWh, il Lazio con 577 MWh e il Piemonte con 568 MWh. La capacità connessa in queste regioni copre oltre il 55% di quella totale in questa categoria. Per l’accumulo stand-alone, la distribuzione si concentra nel Nord Italia con 8 accumuli, per un totale di 1.456 MWh. Sebbene si tratti del 95% della totale capacità stand-alone, questi sistemi toccano complessivamente più territori: Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.

“Per quanto riguarda i sistemi di accumulo stand-alone, alle unità Fast Reserve si stanno aggiungendo le unità remunerate nell’asta Capacity Market per l’anno di consegna 2024 – precisa Fabio Zanellini, co-coordinatore del GdL Accumuli e Idrogeno di Italia Solare -. Si stanno rendendo progressivamente operative anche sui mercati elettrici, da quelli dell’energia ai servizi di dispacciamento. In parallelo, ricordiamo che siamo in fase di aggiornamento del Codice di Rete a seguito dell’entrata in vigore del TIDE. Questo consentirà anche di valorizzare il contributo dei nuovi asset di accumulo che si stanno connettendo al sistema elettrico italiano”.

Cresce l’accumulo stand-alone

Sempre nel primo semestre 2024, in Italia si contano 126.916 nuove connessioni di sistemi di accumulo. Una potenza complessiva di 1,05 GW e una capacità di 2,63 GWh. Il 58% di tale capacità (1,55 GWh) riguarda impianti con capacità inferiore a 50 kWh associati al fotovoltaico, mentre il 2% circa è attribuibile ad accumuli con capacità superiore a 50 kWh sempre associati a impianti FV. La vera novità, però, sta nel 39% di share (1,04 GWh) relativo a 6 stoccaggi stand-alone. Il 31% di tale fetta è coperto da un singolo impianto da 805 MWh e 200 MW connesso in provincia di Udine.

Il dato si da ancora più interessante se guardiamo alla nuova capacità su base trimestrale. Per la prima volta, da un anno a questa parte, gli accumuli con capacità inferiore a 50 kWh associati a impianti fotovoltaici risultano in calo. Una flessione che fra il Q1 2024 e il Q2 2024 raggiunge addirittura il -30% ed è imputabile a fine del Superbonus 110% e blocco della cessione del credito.

Spuntano le installazioni C&I

I sistemi con capacità superiore a 50 kWh associati a impianti fotovoltaici, classificabili come accumuli C&I, aumentano invece del 27% tra Q3 2023 e Q1 2024. Incremento che si fa ancora più marcato, del 118%, fra il primo e il secondo trimestre dell’anno in corso. Sebbene la capacità connessa totale degli accumuli C&I sia ancora bassa, pari a 108 MWh, il settore dimostra di crescere rapidamente. Lo dicono, ancora una volta, i dati: il 44% dei 108 MWh cumulati è stato connesso nel primo semestre 2024.

 

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