di Daniele Bovi
Dalla sanità all’economia fino a salario minimo, rifiuti e molto altro. È stata una Stefania Proietti a tutto campo quella che è intervenuta sabato sera a Collestrada nel corso di un dibattito-intervista, moderato da Umbria24, in occasione di Proxima, la festa regionale di Sinistra italiana; appuntamento al quale ha preso parte anche la deputata di Avs Elisabetta Piccolotti. Un’occasione importante perché arrivata a poche ore dal fischio d’inizio ufficiale della campagna elettorale di Proietti (domenica pomeriggio al Lyrick) e perché è servita a entrare in alcuni dei dossier più importanti.
Problemi e risposte Al voto mancano meno di 60 giorni ma Proietti ha promesso che andrà «in tutti i Comuni per vedere i problemi e cercare di dare risposte. La Regione – ha detto – è sentita lontana, noi proveremo a riavvicinarla». Le linee guida saranno tre: «Salute pubblica, ambiente e l’attenzione ai più fragili», senza più «territori di serie A e B» e alla guida di una coalizione «che ha al centro l’interesse delle persone». «Faremo di tutto per sostenere Stefania – ha assicurato Piccolotti. Il nostro progetto troverà modalità innovative per cambiare la Regione. Con lei comincia una storia nuova, una strada lungo la quale non si commettono errori come accaduto in passato».
Sanità Il vero “core business” della Regione è la sanità, che da sola occupa più dell’80 per cento del bilancio regionale e con la quale si confrontano ogni giorno migliaia di umbri. A proposito dell’identikit del possibile assessore da nominare in caso di vittoria, Proietti ha sottolineato che bisognerà «richiamare le migliori personalità con capacità e competenze» (domenica è previsto l’intervento «molto forte» anche di un medico); oltre a ciò «bisognerà capire come le risorse vengono investite, comprese quelle del Pnrr». Tra le linee guida anche la «condivisione delle decisioni», dato che «con noi non è stato condiviso nulla»; più in generale il dossier sanità viaggerà a braccetto fin dal programma «con quello dell’ambiente».
Rifiuti Caldissimo anche il dossier rifiuti, con la procedura per il nuovo termovalorizzatore che è già partita. Per Proietti il fatto che Auri abbia pubblicato l’avviso a poche ore dal rinnovo dei vertici è stata «una scorrettezza». Più in generale il Piano «è da rifare». La sindaca punta a riduzione dei rifiuti e riciclo, «poi faremo i conti: non ci sono quantità sufficienti di immondizia da bruciare. Io non sono pregiudizialmente contraria agli inceneritori, ma non ci sono ricette buone per tutti. Per l’Umbria non è necessario». Con il cambio al vertice di Auri si punta poi a «revocare in autotutela la procedura. Così come lo era per la sanità, l’Umbria potrebbe diventare una regione benchmark anche su questo fronte». «Sul dossier rifiuti – le ha fatto eco Piccolotti – faremo tutto un altro ragionamento per cercare di riprendere un cammino virtuoso».
Economia Nel corso del dibattito Proietti si è detta poi favorevole anche all’introduzione del salario minimo per quanto riguarda le gare (misura in Umbria introdotta dal Comune di Bastia): «Scriviamolo subito nel programma». Spazio c’è stato anche per i temi economici. Da sindaca di Assisi ovviamente Proietti guarda con attenzione al turismo, specialmente a quello lento, sul quale però non si può costruire un modello di sviluppo per l’Umbria. Proietti ha parlato di infrastrutture chiave come la connessione veloce, comunità energetiche, tempi della burocrazia brevi e certi, necessità di intercettare fondi e di fare bandi per chi investe: «Dobbiamo lavorare – ha detto – per far insediare imprese che siano adatte all’Umbria».
Istruzione Per Piccolotti poi «abbiamo bisogno di mettere a sistema nuove energie al lavoro, e di costruire una regione in cui i giovani possano restare e avere opportunità». Tra le criticità sottolineate dall’onorevole anche il fatto che in questi anni le famiglie abbiano investito meno in istruzione e formazione: «Senza scuola e istruzione – ha detto – le politiche economiche della Regione diventano solo accumulazione di ricchezza in assenza di benessere diffuso. Su questo legame con l’istruzione dobbiamo lavorare».
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