Per ricordare la storia della comunità di Fertilia, sorta da un progetto di bonifica durante il fascismo – al qualehanno contrbuito anche molti ferraresi – e che si è trasformata, dopo la Seconda guerra mondiale, in una casa per gli esuli dell’Istria, Fiume e Dalmazia, vittime della persecuzione titina, si è svolto il festival ’Fertilia Città di Fondazione’, avvenuto dal 20 al 22 settembre nella città sarda tra conferenze e dibattiti. A rappresentare il legame, tuttora presente, tra Fertilia e Ferrara, è stato il gruppo folk ferrarese Caffè havana sambuca lambrusco, invitato a esibirsi venerdì scorso. La band, composta da Davide Cavicchi (voce), Daniele Cavicchi alla batteria, Thomas Monesi alla fisarmonica, Claudio Cristofori al basso, Francesca Stefanini al violino e Luca Piazzi alla chitarra, supportata dal fonico Daniele “Zippo” Santi, si è esibita proponendo brani in italiano e dialetto ferrarese ed emiliano. Un momento particolarmente significativo del festival è stata la proiezione, in prima nazionale, del film ’Rotta 230° – Ritorno alla Terra dei Padri’, presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia. Questo documentario racconta il viaggio simbolico di ritorno di un esule verso la sua terra natale. Un lavoro che aveva fatto tappa anche a Ferrara, lo scorso anno, quando la truppa dell’imbarcazione Klizia – composta da alcuni discendenti delle famiglie esuli – era giunta in città (via terra) in un viaggio a ritroso sulle orme dei padri. Promosso dall’associazione Egea, ha avuto il patrocinio e un contributo economico anche del Comune di Ferrara. “Abbiamo fin da subito voluto partecipare a questo bel progetto di Fertilia, esempio di valorizzazione delle proprie radici”, così il sindaco Fabbri. “È stato emozionante regalare un po’ della nostra ferraresità a chi non è mai riuscito a tornare nella propria terra d’origine” ha aggiunto a nome della band Luca Piazzi.
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