diSilvia Ghilardi
Ammessi in 478 su 734 ma c’è oltre il 40% delle domande senza risposta. Chi resta fuori va in lista d’attesa o nelle strutture private.
Continua a crescere la richiesta di servizi per la fascia 0-3. Non tutte le domande delle famiglie bresciane però riescono a trovare soddisfazione: ad oggi l’offerta pubblica e di privati convenzionati in città riesce a rispondere a circa il 60% delle istanze. In questa percentuale rientrano quasi tutte le domande di famiglie in cui entrambi i genitori (o l’unico genitore) lavorano. Delle 734 nuove domande presentate per nidi e sezioni primavera sono stati ammessi 478 utenti. Chi resta fuori va in lista d’attesa e spesso si rivolge alle strutture private non convenzionate.
A Brescia ci sono 11 nidi comunali, 14 convenzionati e 20 privati più 8 sezioni primavera. In totale quest’anno gli iscritti sono 855. Dall’anno scolastico 2022/23 sono stati inoltre attivati 3 nuovi gruppi di lattanti nelle zone Ovest, Est e Sud. Inoltre, l’offerta di sezioni primavera, negli ultimi cinque anni, è aumentata di 80 posti: di questi 20 sono comunali, 20 statali e 40 inseriti in scuole dell’infanzia convenzionate. La situazione della richiesta di posti per la fascia 0-3 è migliore in città rispetto alla provincia, dove solo 23,6 bambini su 100 hanno un posto in un servizio nido o primavera. In città invece questo dato sale al 37,2% e arriva al 44,91% se si considerano anche i posti a disposizione nei servizi detti Tempi per le Famiglie che non sono servizi di conciliazione ma si rivolgono comunque a questa fascia d’età. In totale i posti a disposizione sono 1638.
Superato quindi in città l’obbiettivo del 33% di disponibilità di posti negli asili nido come chiesto dal Consiglio Europeo nel 2022. Il Comune, con l’assessora Anna Frattini, è già al lavoro per centrare anche il prossimo obbiettivo, fissato per il 2030, di portare la disponibilità a 45 posti ogni 100 potenziali utenti. Regione a luglio ha approvato la misura Nidi Gratis Plus 2024/2025 che estende il limite Isee di accesso per le famiglie a 25mila euro. Il Comune di Brescia ha aderito a questa misura anche se saranno poche le famiglie a poterne beneficiare. Già oggi, infatti, l’Inps rimborsa alle famiglie fino a un massimo di 272 euro per Isee sotto i 25mila, innalzato a 327 per le famiglie con un figlio nato a partire dal primo gennaio 2024 e con un secondo figlio minore di dieci anni. Stante le condizioni di accesso ai nidi comunali e convenzionati di Brescia, le cui rette con Isee entro i 20mila euro sono inferiori al Bonus Inps e quindi completamente coperte, potranno beneficiare della misura regionale Nidi Gratis circa 70 famiglie (con Isee compreso tra 20 e 25mila euro).
A oggi 340 famiglie (40 per cento del totale), grazie alla somma delle agevolazioni, non paga la retta del nido o della sezione primavera. Quali sono le ragioni della crescita della domanda di servizi 0-3? «C’è stata una ripresa del mercato del lavoro, una buona risposta all’intensa attività di promozione del valore educativo dei servizi, una minore possibilità di ricorrere ai nonni perché magari ancora lavorano e — spiega il Comune — un ricorso alle forme di sostegno economico per il pagamento della retta».
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