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Torna a pulsare forte dal 2 al 6 ottobre in Valle d’Aosta il cuore di T*Danse – Danse et technologie, a cura di TiDA – Teatro Instabile di Aosta. Giunto all’ottava edizione, il Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta rappresenta un appuntamento eccezionale in cui le arti performative sperimentano la commistione tra i linguaggi e la relazione con nuovi pubblici, un laboratorio aperto in cui cimentarsi nella costruzione di una comunità inclusiva, collaborativa e capace di riconoscere e ricucire le fratture che ci attraversano.

T*Danse fa parte del progetto “Montagne in movimento” nell’ambito dei “Progetti culturali, attività di valorizzazione dei beni culturali e iniziative in ambito artistico”, che riceve il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), ed è realizzata con il sostegno dell’Assessorato ai Beni e alle attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali della Regio<wbr></wbr>ne Autonoma Valle d’Aosta e dell’Assessorato all’istruzione, alla cultura, alle politiche giovanili e alla comunicazione del Comune di Aosta, e con il contributo di Fondazione CRT nell’ambito del bando “Not&Sipari”. T*Danse è inoltre realizzato in partnership con il Comune di Arvier, SBV – Sistema Bibliotecario Valdostano, Plus, Arcigay VdA Queer VdA e in mediapartnership con Radio Proposta Aosta.

Due le principali novità dell’ottava edizione, la cui vision s’ispira al concetto di “frattura”. La prima riguarda la direzione artistica, che vede per l’edizione 2024 un morbido passaggio di consegne: dopo la performance artist romana Francesca Fini, da quest’anno al coreografo e danzatore valdostano Marco Chenevier si affiancano per la prima volta la danzatrice e coreografa Alessia Pinto e il duo artistico internazionale VestAndPage. La seconda è rappresentata da un’espansione sul territorio valdostano del raggio di azione del festival, data dalla collaborazione con il Comune e la Biblioteca di Arvier, nella cui Sala Polivalente si svolgono le diverse attività della prima parte del festival chiamata “Aspettando T*Danse” iniziata il 23 settembre (è prossima l’anteprima dello spettacolo “The Whistle2” di Darragh McLoughlin, in scena sabato 28 settembre alle 18.00).

Con la rinnovata sede Plus ad Aosta (ex Cittadella dei Giovani), tuttavia, si consolida il legame: qui sono infatti in programma dal 2 al 6 ottobre: 7 spettacoli, 4 performance, 9 masterclass, 4 jam session, 3 talk-aperitivi con gli artisti (“feedback aperò”), 1 concerto, 1 after party, la Maratona delle scuole di danza VdA e la Battle 1vs1 All Style. Oltre agli eventi, presso Plus si svolge anche il PCTO (ex progetto “alternanza scuola-lavoro”) con le scuole superiori di Aosta (LiCAM e ITPR “Corrado Gex”), che vedono i giovani allievi impegnarsi in un percorso che li mette a diretto contatto con gli artisti, e usufruire della possibilità di sperimentare i linguaggi artistici osservando dall’interno il funzionamento della macchina di un progetto culturale di respiro internazionale.

Ad Aosta viene rinnovata anche la partnership con la Biblioteca Regionale, dove si terranno 3 simposi a ingresso gratuito per il ciclo di conferenze intitolate a Ercole Balliana, in cui artisti dai diversi background ed esperti di altre discipline relazioneranno su tematiche contemporanee – e vicine alle vite dei ragazzi – che non possono non influenzare il campo dell’arte.

Dal 2 al 6 ottobre sono 33 gli eventi in totale, un numero in crescita rispetto allo scorso anno, e sempre maggiore è il respiro internazionale della manifestazione, che vede crescere anche il numero di spettacoli e performance di artisti provenienti da altri continenti (di cui 3 saranno in prima assoluta e 2 in prima nazionale). Si esibiranno: Giuliano Scarpinato/Cristian Cucco (Italia), Squarehead Productions/Darragh McLoughlin (Irlanda), Ondadurto Teatro/Margò Paciotti/H.E.R. (Italia), Sara Simeoni e Marcel Sparmann (Italia/Germania), Samaa Wakim (Palestina), 4bid/Irina Baldini (Italia/Finlandia), Nitsan Margaliot (Israele), Nicola Fornoni (Italia), Compagnia Artmayage/Florence Boyer (La Réunion), Compagnia Zahrbat/Brahim Bouchelaghem (Francia), PYUR (Germania).   
Dichiara il cluster di direttori artistici dell’edizione 2024: «Non vogliamo fuggire dalla realtà, ma rispondere ad essa con la forza dei nostri corpi danzanti, con la nostra diversità che si incontra per ricomporre un mondo fratturato. Le risposte complesse che cerchiamo sono le uniche che possono davvero affrontare le domande complesse del nostro presente. Danzatori, performer, musicisti e artisti circensi provenienti da tutta Italia, Germania, Irlanda, Israele e Palestina si uniranno a noi. Tra una danza, un aperitivo e una conferenza, ci ritroveremo ancora una volta per immaginare insieme come ricomporre il futuro che desideriamo».       

IL PROGRAMMA DAL 2 AL 6 OTTOBRE

Mercoledì 2 ottobre si comincia in Biblioteca Regionale – Sala Conferenze (9.00), dove per il ciclo “Ercola Balliana” si terrà il simposio intitolato “Come? Fratturare l’estetica”, al quale parteciperanno il performer Nicola Fornoni e il coreografo Darragh McLoughlin per discutere insieme al pubblico sul senso del fare arte oggi. A partire dal primo pomeriggio, tutti i giorni, il festival si sposterà presso Plus. Ci saranno due Masterclass (14.00 e 16.00): il 2 ottobre la prima sarà condotta dall’artista palestinese Samaa Wakim, “From Dabke To Contemporary”, che introdurrà ai passi fondamentali della danza folkloristica Dabke, e la seconda, di Sara Simeoni, che si concentrerà sull’improvvisazione e il movimento come forma di espressione autentica (“Terra incognita”). Dopo il successo dello scorso anno, torna ad Aosta PYUR (nome d’arte di Sophie Schnell), che con le sue Jam session (19.00) trascinerà nel vortice della sua musica gli artisti ospiti del festival, per un momento di condivisione di pratiche e di improvvisazione tra musica e danza: mercoledì 2 toccherà scendere in pista a Samaa Wakim e a Sara Simeoni. In Arena andrà in scena (20.00) “Gender Games” di Ondadurto Teatro, con Margò Paciotti accompagnata dalla musicista H.E.R, per la regia di Lorenzo Pasquali. Un viaggio intimo, autobiografico e tuttavia universale, di riflessione sull’identità. Seguirà in Sala Meeting “Stories Of Falling Objects” (21.00) di Darragh McLoughlin, in cui il pubblico sarà invitato a partecipare portando con sé un oggetto bilanciabile su una mano, contribuendo alla creazione di un’esposizione artistica che prenderà forma in tempo reale. L’evento, per cui non è necessaria la prenotazione, è gratuito e aperto a tutti, con possibilità di fare un’offerta libera per l’artista. Si torna in Arena, poi, per un’indagine danzata sulla storia del “maschile”: “All About Adam” ideato e diretto da Giuliano Scarpinato e interpretato da Cristian Cucco (consulenza alla drammaturgia della danza di Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla carriera nel 2019).

Giovedì 3 ottobre appuntamento di nuovo in Biblioteca Regionale (9.00) per il simposio dal titolo “Dove? Contesto ed eutopia”, con il performance artist Leonardo Sinopoli, Florence Boyer e Tiziana Gagliardi di Refugees Welcome Italia Riflettere sul contesto, in un momento storico così complesso, è il tema del simposio al quale prendono parte l’artista de La Réunion Florence Boyer insieme a Leonardo Sinopoli e a Tiziana Gagliardi: in dialogo con il pubblico si affronterà la questione dei luoghi e la ricerca di una “eutopia”, di un luogo di felicità e benessere, che forse non esiste ancora ma che il pensiero può aiutare a costruire. Seguono in Sala Dance presso Plus le Masterclass con Florence Boyer (14.00) e con Darragh McLoughlin (16.00). Al Plus Cafè, “feedback aperò” (18.00) con Giuliano Scarpinato e Ondadurto Teatro per un confronto diretto con il pubblico sugli spettacoli visti la sera prima. A seguire, la Jam session con PYUR in Cortile (19.00): partecipano Florence Boyer e Darragh McLoughlin. Sarà accessibile (dalle 19.40), in Sala Expo, la durational performance di Sara Simeoni e Marcel Sparmann “Absence is your house”, in prima assoluta, che definisce l’assenza come luogo e casa, da cui proveniamo e a cui un giorno faremo ritorno. In “Losing it”, in scena in Arena (20.00), la coreografa e interprete Samaa Wakim si interroga su come il crescere in una zona di guerra e respirare politica influenzi la sua identità: il paesaggio sonoro firmato da Samar Haddad King include registrazioni sul campo realizzate in Palestina dal 2010. Dopo lo spettacolo, in Sala Expo, 4bid e Irina Baldini presenteranno in prima nazionale la performance “Between a Kick And a Cuddle”, che si sviluppa con tre danzatori impegnati in un’improvvisazione coreografica basata sull’incarnazione del dubbio come stato psico-fisico.

 

Venerdì 4 ottobre, apertura, sempre alle 9.00, con il terzo e ultimo simposio in Biblioteca Regionale: “Chi? Decostruire i binari di genere”, con Ondadurto Teatro, Giuliano Scarpinato e la Consigliera con delega Salute dell’Arcigay VdA Queer Vda Charlène Rolland, che si confronteranno in sinergia con il pubblico su cosa sia identitario e su come sia possibile, anche attraverso l’arte, decostruire il binario dei generi: superarlo e muovere verso un’idea di corpo felice e non conforme a logiche imposte. Nel pomeriggio, presso Plus, Masterclass “Cachou Breaking” (14.00) con la compagnia Zahrbat, che introdurrà i partecipanti alla diversità della danza hip hop; poi (alle 16.00) quella con Ondadurto Teatro “The Coloniality Of the Body”, i cui temi, con un approccio intersezionale, riguarderanno il corpo e gli spazi decoloniali, le identità queer e i rifugiati migranti. Appuntamento al Plus Cafè (18.00) con Samaa Wakim, Sara Simeoni e Irina Baldini per il “feedback aperò”, dopo il quale ci sarà la Jam session (19.00) con Ondadurto Teatro, Brahim Bouchelaghem e le musiche di Pyur. Nitsan Margaliot, artista israeliano, va in scena in prima assoluta in Arena (20.00) con “Noises”, uno spettacolo nato in residenza ad Arvier, sull’arte queer al tempo dell’HIV/Aids, con ricchi soundscape, proiezioni video e una scenografia evolutiva del movimento. Segue in Sala Expo la performance “The Beninning (Light)”, di Nicola Fornoni, che tratta il tema della leggerezza, tramite un gioco apparentemente spensierato e in cui Fornoni soffia e innalza delle candide piume d’oca. La continua ripetizione della stessa azione rivela, però, una realtà diversa da quella presentata inizialmente. Dopo la performance di Fornoni, si torna in Arena per “The Whistle2”, di Darragh McLoughlin, altro artista che ha lavorato in residenza ad Arvier pensando e realizzando lo spettacolo per un cast più ampio: l’utilizzo in scena di un fischietto determina un meccanismo semplice che invita il pubblico a giocare e a contribuire alla creazione della propria esperienza di fruizione.

 
Sabato 5 ottobre il festival si svolgerà interamente presso Plus, con una Masterclass tenuta da Marco Chenevier e Alessia Pinto, e riservata al Club degli Host di T*Danse, in Sala Dance (11.00). Il Club degli Host da anni accoglie nelle case private gli artisti del festival permettendo di creare comunità. Il festival abita la città, le case private, gli spazi pubblici e questo è possibile anche attraverso una rete di Host che sostengono il festival mettendo a disposizione i propri spazi privati, creando una relazione privilegiata con gli artisti, diventando parte fondamentale di T*Danse. Nel pomeriggio, in Sala Dance, a tenere una Masterclass saranno Nitsan Margaliot (14.00) – incentrata sul movimento e sull’improvvisazione esplorando fisicità attraverso l’uso di metafore e regni immaginari, dal titolo “Moving through imaginary realms” – e Irina Baldini, con “Accountable Temporary Expedients: a practice of doubt and confusion through improvisation” (16.00). Nitsan Margaliot, Nicola Fornoni e Darragh McLoughlin saranno gli ospiti del “feedback aperò” alle 18.00. Nitsan Margaliot, Giuliano Scarpinato, Irina Baldini improvviseranno in Cortile sulle musiche di Pyur nella Jam session delle 19.00. A seguire in Arena, la prima assoluta di “Entre les lignes” di Florence Boyer (Compagnia Artmayage) in cui la danza si caratterizza per le linee che emergono durante il movimento, che ricordano un processo tessile (20.00). Dopo lo spettacolo di Florence Boyer, andrà in scena in prima nazionale “Run” della Compagnia Zahrbat per la coreografia del francese Brahim Bouchelaghem, che rielabora due progetti del 2017 sul tema della corsa, intesa soprattutto come espressione di una percezione sensibile del corso della vita. Si prosegue con “Lucid Anarchy”, il concerto di PYUR nonché titolo dell’ultimo album (2024) della regina della musica elettronica tedesca, che condurrà per mano il pubblico in terre sconosciute attraverso note risplendenti di synth luminosi e pad pulsanti. Chiude la serata un “After party”.
Domenica 6 ottobre gran finale con l’apprezzatissima, ormai immancabile, Maratona delle Scuole VdA, che offre la possibilità alle scuole di danza e di circo del territorio di esibirsi sul palcoscenico calcato fino alla sera prima dagli artisti internazionali; e la “Battle 1vs1 All Style”, con le selezioni musicali di Dj Breg di Aosta-FreeMoves. Ospiti d’onore: Compagnia Zahrbat e Brahim Bouchelaghem; il concorso è aperto a tutti i tipi di danzatori e danzatrici professionisti, semi-professionisti o amatori (hiphop, break dance, popping, locking, danza classica, contemporanea o altro), ed è soprattutto un momento di condivisione e di scambio intorno a una passione che unisce.

Ogni serata di spettacolo ha un unico biglietto che comprende l’ingresso a tutti gli eventi previsti.
Il costo del biglietto è a discrezione del pubblico che potrà scegliere se acquistare il biglietto da 5€, 10€ o 20€. Gli studenti che partecipano al PCTO hanno diritto al biglietto ridotto a 3€. Prenotazioni su tdanse.net/biglietteria/. Info: teatroinstabilediaosta@gmail.<wbr></wbr>com           



 

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