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  • La Legge di Bilancio 2025 con molta probabilità sarà focalizzata su un ulteriore taglio delle imposte, con revisione delle aliquote IRPEF e della no tax area.
  • Con la manovra 2025 verranno potenziate le misure e le agevolazioni a sostegno delle famiglie, a partire dall’Assegno Unico fino ad arrivare alle detrazioni fiscali.
  • La Manovra 2025 sarà confermata definitivamente entro il 31 dicembre 2024 e sarà legge da gennaio 2025.

L’opinione pubblica in queste settimane è focalizzata sulla Legge di Bilancio 2025, che conterrà diversi interventi voluti dal governo attuale, che comprendono modifiche al sistema fiscale e lavorativo italiano. Come ogni anno, sale l’attesa per conoscere quali saranno gli interventi e quali le conseguenze dirette per i contribuenti.

Anche se al momento nulla è ancora stato messo nero su bianco, possiamo aspettarci alcune misure in base alle ultime dichiarazioni delle diverse parti di governo e dei Ministeri coinvolti. In primis per ciò che riguarda il sistema fiscale, si prospetta un taglio delle tasse ulteriore che segue la direzione presa lo scorso anno.

Saranno quindi al centro dell’attenzione le aliquote IRPEF, che potrebbero nuovamente cambiare coinvolgendo soprattutto i lavoratori dipendenti e i pensionati, ma anche la no tax area, per cui si discute un allargamento. Salgono i dubbi sugli interventi per le pensioni, tema molto dibattuto e del tutto attuale. Vediamo in questo articolo quali sono le previsioni per la prossima manovra e quando sarà approvata in modo definitivo.

Legge di Bilancio 2025: il taglio del cuneo fiscale

Un tema centrale nella prossima manovra è quello del taglio del cuneo fiscale: il governo sta lavorando per rendere strutturale questo intervento, insieme alla revisione delle aliquote IRPEF. Ricordiamo infatti che l’attuale sistema a tre scaglioni è solamente provvisorio, con termine prefissato per la fine del 2024. Con la manovra tuttavia si intende riproporre tale soluzione e modificarla ulteriormente a vantaggio di diverse fasce di reddito.

Il taglio delle tasse potrebbe vedere un ampliamento sostanziale della no tax area, ovvero del range reddituale entro cui i cittadini non sono tenuti a pagare alcuna tassa. Attualmente i lavoratori dipendenti e i pensionati sono esenti dall’IRPEF se i ricavi annui sono inferiori a 8.500 euro, mentre per gli autonomi questo limite scende a 5.500 euro.

Con la Legge di Bilancio 2025 la no tax area potrebbe essere ampliata, e di molto, fino a 12.000 euro annui di ricavi. Questo andrebbe a vantaggio di tutti coloro che hanno redditi bassi, fino a questa soglia, coinvolgendo un maggior numero di contribuenti.

Un altro importante intervento fiscale sull’IRPEF vedrà con molta probabilità le tre aliquote confermate anche per il 2025, con l’ipotesi di un passaggio di quella intermedia dal 35% al 33%. Questo intervento andrebbe ad allargare la fascia di lavoratori i cui redditi sono tassati con lo scaglione di mezzo, garantendo un sostanziale risparmio in termini di imposte.

Se queste scelte verranno confermate, molti lavoratori si troveranno con una busta paga leggermente più alta, come conseguenza diretta di un abbassamento delle imposte. Tuttavia per questo intervento è necessario investire risorse importanti, per cui il governo sta anche valutando di togliere alcune detrazioni fiscali al momento esistenti.

Per le imprese potrebbe arrivare un’ulteriore intervento di detassazione sui premi di risultato, con aumento della soglia dei fringe benefit esenti dal pagamento delle tasse, come già avvenuto quest’anno.

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Manovra 2025: come cambierà il lavoro

Un altro tema importante che la manovra affronterà è quello del lavoro: abbiamo visto in primis come un taglio delle tasse potrebbe portare ad una modifica sostanziale delle buste paga dei lavoratori, ma le novità non si fermano qui.

Il governo non ha mai nascosto la volontà di intervenire a favore delle famiglie e a contrasto della crescente denatalità in Italia: a questo proposito si moltiplicano le proposte per introdurre agevolazioni e detrazioni specifiche per lavoratori con figli a carico, che di contro potrebbero lasciare fuori i single e le coppie senza figli.

Anche in questo caso le risorse da investire per lo Stato sarebbero ingenti, per cui il governo sta ipotizzando dove trovare tali fondi, anche eliminando alcune agevolazioni già esistenti.

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Un punto interessante che riguarda gli autonomi è la possibilità di un ulteriore allargamento del range di operatività delle partite IVA forfettarie, per cui attualmente il limite è di 85.000 euro annui. Se le proposte verranno confermate, nel 2025 questa soglia potrebbe salire ulteriormente, fino a 100.000 euro. In questo caso si parla di un’operazione volta a incentivare il lavoro autonomo tramite la riduzione delle tasse.

Per chi lavora nel pubblico, si stanno valutando diverse possibilità di aumento strutturale degli stipendi, in relazione all’andamento dell’inflazione e relative rivalutazioni.

Misure per le famiglie con la manovra 2025

Il governo quindi si sta focalizzando su diverse soluzioni per sostenere la natalità in Italia, anche attraverso sostegni che in parte sono già stati prorogati al prossimo anno per favorire le assunzioni di lavoratrici donne. Oltre a questo e alle possibili nuove detrazioni fiscali per genitori, potrebbero essere potenziati anche gli importi dell’Assegno Unico, misura che non terminerà quest’anno.

Il sostegno al momento è distribuito a una parte importante dei cittadini, come rileva un recente comunicato stampa INPS1: nei primi sei mesi dell’anno l’ente ha erogato 9,9 miliardi di euro a 9,8 milioni di figli, per un totale di 6,2 milioni di nuclei familiari. Un aiuto così importante non sparirà, al contrario potrebbe essere potenziato ulteriormente.

Si sta anche ipotizzando l’esclusione dell’Assegno Unico dal calcolo dell’ISEE famigliare, opzione volta a garantire maggiori possibilità di accesso ad altre forme di sostegno. Rimane l’incognita del quoziente familiare, uno strumento fino ad ora solamente discusso ma mai applicato.

Anche il bonus mamme è al centro dell’attenzione, per cui nella migliore delle ipotesi si vedrà una sua riconferma e un’estensione anche alle lavoratrici autonome che hanno almeno due figli a carico.

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Come cambieranno le pensioni dal 2025

Sul tema delle pensioni vi sono ancora diversi quesiti, soprattutto perché la riforma di cui si parla da diversi anni tarda ad arrivare. Questo punto non sarebbe nelle priorità del governo, ma non è da escludere che alcune proposte possano vedere effettivamente la luce.

Potrebbero quindi essere riconfermate Opzione Donna e Ape Sociale per le categorie di lavoratori più svantaggiate, ma potrebbero arrivare novità anche a tema pensioni di vecchiaia, con modifiche al calcolo contributivo e un potenziale ampliamento dei beneficiari di particolari pensioni anticipate, come Quota 41.

Un’ipotesi che si sta facendo strada è quella di intervenire accantonando in modo automatico il TFR dei lavoratori dipendenti(almeno per il 25%) direttamente in un Fondo Pensione, con l’obiettivo di favorire il raggiungimento dei requisiti contributivi per accedere alla futura pensione.

Quando sarà approvata la Legge di Bilancio 2025

All’interno della manovra verranno inseriti altri interventi, oltre a quelli citati qui, verso sfere come la sanità, la giustizia, le imprese, transizione green e digitalizzazione.

Il governo dovrà quindi trovare le risorse per intervenire con le modifiche ipotizzate fino ad ora, per cui non è sicuro che tutte le iniziative potranno essere realizzate e bisogna anche tenere presente che per molte di queste serve un passaggio di approvazione anche da parte dell’Europa. La sfida ancora una volta sarà contenere il debito pubblico.

Il 25 settembre a Palazzo Chigi si è tenuto l’incontro tra governo e sindacati per il Piano strutturale di bilancio di medio termine, documento importante per i paesi, come l’Italia, che presentano un elevato deficit pubblico e che contiene le intenzioni del paese per i prossimi quattro anni per rientrare dal debito.

Le prossime date da ricordare in vista della manovra quindi sono:

  • entro il 27 settembre 2024 il governo deve presentare la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF);
  • entro il 15 ottobre 2024 il governo deve comunicare alla Commissione europea il Documento programmatico di bilancio (DBP);
  • il 20 ottobre 2024 verrà presentata la Legge di Bilancio in Parlamento;
  • entro il 30 novembre 2024 la Commissione europea si esprimerà sulla manovra 2025;
  • entro il 31 dicembre 2024 ci sarà l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2025, che sarà legge a tutti gli effetti dal 1 gennaio 2025.

 

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