Sostenere le piccole e medie imprese a ripensare il proprio business in modo più sostenibile e inclusivo, sfruttando al massimo la spinta degli investimenti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). È questo l’obiettivo del nuovo “Laboratorio Esg Liguria” che Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo, Camera di Commercio di Genova, Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e Srm Centro Studi e Ricerche, ha inaugurato nei locali del Genova Blu District. In altre parole, secondo l’intenzione del progetto, un punto di incontro dove le imprese potranno essere accompagnate nei processi di transizione ambientale, sociale, digitale e di governance, in linea con le missioni del Pnrr.
«Il sistema imprenditoriale esprime nuova consapevolezza verso le tematiche Esg e un cambiamento di mentalità eticamente virtuoso e cruciale per la competitività nel lungo periodo – ha spiegato Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte sud e Liguria Intesa Sanpaolo – e il Laboratorio Esg Liguria si propone di guidare e dove possibile anticipare questa tendenza, in un’ottica di sinergia tra pubblico e privato, offrendo occasioni di incontro, consulenza, formazione». L’attività, si sottolinea, «sarà fortemente indirizzata sulle caratteristiche della città metropolitana di Genova e della Liguria, con focus sulla “Blue Economy” che si conferma come uno due pilastri fondamentale dell’economia nazionale».
I volumi non sono bassi. «L’impatto è molto importante con 5,7 miliardi di euro di valore aggiunto è 50mila occupati su tutto il territorio della Liguria – spiega Massimo Deandreis, direttore generale di Srm Centro Studi e Ricerche -, che cresce a 10 miliardi e 122mila posti di lavori se guardiamo all’insieme delle altre regioni del Nord Italia, all’indotto di tutti i settori produttivi che dipendono largamente dall’import marittimo da e verso il porto di Genova». Un comparto, quello dell’economia del mare, al quale dedica grande attenzione anche la Compagnia di San Paolo. «Nei siamo partner assieme a Comune di Genova e UniGe in tutto quello che è Blue District. Dalla creazione ci questo luogo ai fondi destinati alle startup del comparto, al la collaborazione con il Comune di Genova per la “fabbrica delle idee” che sorgerà nel waterfront», ha ricordato Alberto Anfossi, segretario generale della Compagnia di San Paolo.
Nello specifico, come spiega una nota, «l’attività sarà fortemente indirizzata sulle caratteristiche della città metropolitana di Genova e della Liguria, con focus sull’economia del mare e sulla capacità di innovazione del territorio, ampiamente rappresentata da diversi istituti locali (IIT Genova, Università degli Studi di Genova),
associazioni (es. Genova Smart City), società del Comune (es. Genova Blue District, Job Centre)». Allo stesso tempo, «consulenza, informazione, assessment, identificazione delle azioni saranno offerti insieme a partner di eccellenza: Circularity, la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’economia circolare in Italia, che può supportare le imprese a integrare nel proprio business i principi di sostenibilità e di economia circolare; Nativa, la prima B Corp e Società Benefit in Europa, che integra la sostenibilità nel DNA delle imprese per migliorarne i risultati di business e creare una prosperità durevole e condivisa; CE LAB, nata dalla partnership tra Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory, per contribuire all’evoluzione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso modelli di economia circolare; Lexacta, realtà che svolge attività di consulenza in ambito di Governance».
A breve i primi appuntamenti. Nel mese di novembre ci sarà un approfondimento in ambito Blue Economy, con l’analisi del recente report di Intesa Sanpaolo Innovation Center “Ocean – Nutrition, Sustainability, Technology”, realizzato in collaborazione con One Ocean Foundation e Fondazione LINKS. Lo studio affronta con una visione olistica il ruolo chiave dell’oceano e sarà funzionale a capire come agricoltura, pesca e acquacoltura potranno innovarsi.
A dicembre, invece, ci sarà la presentazione del progetto “Venture Building Filiera Nautica”, promosso da CDP Venture Capital SGR e supportato da PSA, Fincantieri, Intesa con Intesa Sanpaolo Innovation Center e NEVA SGR, Friulia e Compagnia di San Paolo. Un progetto che «si propone di rivoluzionare la filiera nautica italiana attraverso un processo di digitalizzazione e innovazione». Con l’obiettivo di lanciare dieci startup nei prossimi tre anni, si rimarca in una nota, «mira a sviluppare soluzioni all’avanguardia che migliorino l’efficienza, la sostenibilità e la competitività delle pmi che operano in questo settore strategico, coinvolgendo attori chiave dell’ecosistema territoriale». Per lo sviluppo locale, ma anche per quello nazionale.
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