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Nel panorama economico globale, l’Italia sta emergendo come vivaio di innovazione cleantech, che sta vivendo una fase di notevole espansione, sostenuta da un volume crescente di investimenti e finanziamenti che ne testimoniano l’importanza strategica.

A confermare il dinamismo del settore è il primo report di Cleantech for Italy, realizzato insieme al fondo MITO Technology. Lanciata lo scorso giugno, Cleantech for Italy è un’iniziativa supportata da Breakthrough Energy di Bill Gates con l’obiettivo di mettere in contatto gli “innovatori del Clima” – scaleup, fondi, mondo della ricerca – con gli attori dell’ecosistema e i decisori politici. Il progetto punta a fare dell’Italia un leader globale nel settore cleantech, grazie alla qualità della ricerca e alla forza industriale del paese.I dati salienti del report, realizzato da Federico Cuppoloni, Direttore di Cleantech for Italy e Leonardo Massa, Investment Director di MITO Technology, evidenziano che nel 2023, i finanziamenti cleantech in Italia, tra equity, debito e sovvenzioni, hanno raggiunto la cifra record di 322,3 milioni di euro, con un significativo aumento rispetto al 2022 (+68,6%). Si è registrato inoltre un notevole incremento dei round di finanziamento post-seed, nella fascia di 5-20 milioni di euro. Questa tendenza ha determinato un aumento della dimensione media delle operazioni (2,7 milioni di euro nel 2023 rispetto a 1,9 milioni di euro nel 2022).

«Quando abbiamo iniziato ad analizzare il panorama italiano del cleantech anni fa, il settore era ancora agli inizi – racconta Federico Cuppoloni -. Poi l’ascesa di nuovi fondi deep tech in Italia tra il 2020 e il 2021 e una crescente accettazione del rischio tecnologico tra gli investitori hanno fornito una spinta significativa allo sviluppo del settore. Oggi, queste tecnologie sono un importante motore di crescita per gli investimenti di venture capital italiani, con 222,4 milioni di euro investiti nel 2023. E il merito è anche delle società di fondi d’investimento, che si sono dotate di una nuova generazione di manager molto sensibili ai temi del cambiamento climatico».

Il settore energetico è quello che ha ricevuto più finanziamenti nel 2023, con il 37,9% del valore totale delle operazioni, seguito dall’agrifood (20%). Ma, in questo contesto, nonostante le tendenze positive, l’Italia è in ritardo rispetto ai Paesi europei negli investimenti in venture capital cleantech: solo 3,8 euro investiti pro capite, rispetto ai 43,2 euro della Francia e ai 38,8 euro della Germania.

«Il panorama cleantech italiano è vivace, con molte startup emergenti (Energy Dome, Tau, SQIM, HBI) che lavorano su tecnologie critiche per la decarbonizzazione e un numero crescente di fondi cleantech dedicati (MITO Technology, TechEnergy Ventures, Neva, 360 Capital). Non solo, vi sono storie di successo, come l’impressionante raccolta fondi della scaleup Energy Dome, guidata da Claudio Spadacini, impresa di stoccaggio di energia a lungo termine e destinataria del supporto della Bei (con un venture debt da 25 milioni di euro) e di Breakthrough Energy Catalyst (con 35 milioni di euro di finanziamento)».

L’Italia ha le risorse e le competenze per sostenere una crescita straordinaria nel campo delle tecnologie per il clima. Tuttavia, i finanziamenti nelle fasi avanzate sono ancora insufficienti e gli attori non lavorano in modo coordinato. Per Cuppoloni «Non si tratta solo di lotta al cambiamento climatico: gli investimenti in cleantech sono fondamentali per sostenere la crescita del Paese e trattenere posti di lavoro. Tuttavia, le startup cleantech hanno una complessità tecnologica e un fabbisogno di capitale che richiede strumenti appositi e uno scenario regolamentare favorevole».

È su questo fronte che Cleantech for Italy e la sua coalizione di innovatori e investitori andranno a lavorare nei prossimi mesi, dialogando con aziende e istituzioni sulla base di un’agenda condivisa.

MITO Technology è un operatore di venture capital con focus su investimenti early stage nell’ambito del climatech e della green transition. Vanta un team con competenze eterogenee, dal trasferimento tecnologico alla proprietà intellettuale, passando per la consulenza strategica. Nel 2018 ha lanciato il suo primo fondo Progress Tech Transfer, con focus sulle tecnologie per la sostenibilità, realizzando complessivamente 24 investimenti. Nel 2024 ha annunciato il lancio del secondo fondo, MITO Tech Ventures, focalizzato su investimenti in tecnologie climate tech, finalizzate alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla promozione della transizione verso un’economia sostenibile. Il fondo investe in soluzioni innovative nei settori dell’energia pulita, dell’edilizia sostenibile, della mobilità a basse emissioni, dell’industria pesante e della gestione delle risorse naturali. L’obiettivo è accelerare la decarbonizzazione rispondendo alle crescenti sfide ambientali e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici globali.

Per Leonardo Massa «L’ecosistema cleantech italiano sta vivendo un’importante accelerazione, alimentata da fondi di vc specializzati e startup. Negli ultimi cinque anni, il settore ha registrato una maggiore maturazione, con round di finanziamento più consistenti e una crescita degli investimenti. Iniziative come Cleantech for Italy svolgono un ruolo cruciale nel rafforzare l’ecosistema, favorendo la collaborazione tra governo, industria e investitori, e attirando capitali per sostenere l’innovazione».«Nell’ultimo anno abbiamo interagito con fondatori, investitori, decisori politici e leader di settore per comprendere lo stato attuale del settore, stiamo lavorando a un’agenda condivisa per fare in modo che l’Italia possa essere sempre più competitiva nelle tecnologie del clima non solo a livello europeo ma globale. E accelerare il suo impegno per il clima. L’Italia ha il potenziale per fare di più», concludono Massa e Cuppoloni.

 

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