Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Cpb, sanatoria batte ravvedimento al test di convenienza #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Il concordato preventivo diventa retroattivo con la sanatoria tombale degli ultimi cinque anni. La possibilità di chiudere le porte agli accertamenti del fisco per gli anni dal 2018 al 2022, con un esborso ben più contenuto di un ordinario ravvedimento operoso, determina, di fatto, l’adesione a una definizione degli anni passati basata sugli stessi principi e metodologie utilizzati per la proposta a valere sugli anni futuri. Le nuove previsioni compaiono in sede di conversione in legge del dl Omnibus (decreto legge 9 agosto 2024 n. 113), approvato in via definitiva anche dalla Camera, il 4 ottobre, dopo il via libera del Senato, il 2 ottobre.

Con questo strumento si è andati all-in, scommettendo tutto sulla sua riuscita e adoperandosi, con soluzioni e idee sempre più ardite, a rendere appetibile l’adesione e, allo stesso tempo, rischiosa la defezione. Solo che, con questa nuova possibilità di definizione, stiamo assistendo a una vera e propria metamorfosi del concordato preventivo biennale che, passo dopo passo, si sta trasformando.

Cos’è la sanatoria

L’articolo 2-quater, introdotto in fase di conversione del decreto legge, consente, facoltativamente, a coloro che hanno applicato gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che intendono aderire al concordato preventivo biennale, entro il 31 ottobre 2024, di avvalersi di uno speciale regime di ravvedimento, basato sul versamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali nonché dell’imposta regionale sulle attività produttive per i periodi di imposta dal 2018 al 2022. Dunque, l’adesione al Cpb è condizione necessaria per accedere alla sanatoria sui periodi pregressi, che resta invece facoltativa per chi ha aderito al Cpb.

Quanto si paga

Il costo della sanatoria si fonda sul punteggio degli indicatori Isa e si snoda sulla falsa riga del meccanismo previsto nel concordato per l’imposta sostitutiva sull’extra reddito proposto. Nella tabella qui sotto vengono declinati, sulla base del punteggio Isa di ciascun anno che si vuole ravvedere, base imponibile e aliquota dell’imposta sostitutiva da applicare, sia per le imposte dirette e addizionali sia per l’Irap. Sempre con riferimento al meccanismo di calcolo dell’imposta sostitutiva, si sviluppa (nell’altra tabella) un esempio volto a determinare il costo della sanatoria per ogni periodo interessato. Resta comunque inteso che l’imposta sostitutiva non potrà mai essere inferiore a 1.000 euro per ciascun periodo ravvedibile. Se la base imponibile dell’imposta sostitutiva non dipende dal periodo di imposta, essendo comunque ancorata al punteggio Isa di ciascuna annualità, per i periodi interessati dagli eventi pandemici, ossia 2020 e 2021, l’aliquota viene ridotta del 30% rispetto a quella ordinariamente prevista in base alla griglia di calcolo; ciò vale anche per la sostitutiva Irap che, indipendentemente dal punteggio Isa, scende dal 3,9% al 2,73% in periodi Covid.

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

La convenienza economica della sanatoria è evidente se la si mette a confronto con l’alternativa ordinaria del ravvedimento operoso; il contribuente, anziché aderire alla sanatoria, nella consapevolezza di aver occultato redditi imponibili, potrà presentare apposita dichiarazione integrativa e versare, mediante ravvedimento operoso, le maggiori imposte derivanti dalla nuova dichiarazione. Non servono particolari calcoli per intuire che la sanatoria è conveniente: basta riflettere sul fatto che l’imposta sostitutiva prevista sul maggior reddito è, nel peggiore dei casi, del 15%, inferiore sia al primo scaglione Irpef sia all’aliquota Ires; senza contare l’assenza di sanzioni e interessi. Quest’ultimo aspetto rende immediatamente visibile la convenienza anche per l’Irap.

Quando si paga

I termini di versamento sono fissati al 31 marzo 2025, data entro la quale potrà essere versata l’intera imposta sostitutiva applicabile o la prima di 24 rate mensili di pari importo, con applicazione degli interessi legali (2,5% annuo). Occorre però prestare attenzione alla scelta di versare ratealmente il dovuto; ciò perché il ravvedimento non si perfeziona se non vengono versate tutte le rate e, laddove sopravvenga l’impossibilità di corrispondere le singole mensilità o, si incappi in una causa di decadenza dalla sanatoria, gli importi versati non potranno essere recuperati in alcun modo.

Resta comunque possibile, come in caso di accertamento con adesione, versare la rata in scadenza (purché non sia la prima) entro il termine di pagamento della rata successiva senza incorrere nella perdita dei benefici.

Quando si decade

Il comma 9 dell’articolo 2-quater precisa che la notifica di Pvc, di schemi di atto di accertamento o di atti di recupero di crediti inesistenti impedisce l’accesso alla sanatoria se avvenuta prima del pagamento dell’imposta sostitutiva o della prima rata di essa. Intanto è chiarito che l’eventuale notifica di uno degli atti di accertamento previsti dopo il pagamento della prima rata non determina alcuna decadenza; inoltre, la disposizione spinge chi vuole aderire a perfezionare il prima possibile la definizione, in modo da bloccare eventuali attività dell’amministrazione finanziaria. Non per il 2018 però, visto che, per tale annualità, la sanatoria è impedita solo dalla presenza di atti di accertamento notificati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

Oltre al beneficio in termini economici, l’adesione alla sanatoria porta con sé anche l’impossibilità per gli uffici di rettificare il reddito di impresa o di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 39 del dpr 600/73 nonché le dichiarazioni Iva ai sensi dell’articolo 54 del dpr 633/72. Ciò ovviamente se si è versata l’intera imposta sostitutiva o si è in regola con i pagamenti rateali previsti. Ma anche se si è in regola con i pagamenti, gli accertamenti ci possono essere se interviene una causa di decadenza dal concordato biennale che trascina con sé anche l’inefficacia della sanatoria, se il contribuente è incappato in una misura cautelare personale o reale (sequestro) o ha avuto un rinvio a giudizio per reati tributari o altri reati particolari. Da ultimo, poi, il blocco degli accertamenti viene meno se si decade dalla sanatoria per mancato versamento delle rate previste nei termini indicati. Le cause ostative di natura penale nonché il mancato pagamento delle rate agiscono solo sull’annualità di riferimento e non su tutti i periodi eventualmente oggetto di sanatoria.

Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui