ASCOLI Cinquanta anni fa l’Ascoli di Mazzone faceva l’esordio in serie A. Mezzo secolo dopo, nella tristezza della serie C, l’Ascoli cade di nuovo allo stadio Del Duca e non riesce più a uscire dal tunnel dove si è infilato (un punto nelle ultime quattro gare). Altro che playoff, adesso i bianconeri devono guardarsi seriamente alle spalle perchè la zona playout è a una sola lunghezza e domenica c’è la Ternana da affrontare in trasferta.
La nemesi
Come Ledesma anche Di Carlo subisce la stessa nemesi. Entrambi arrivati a sole 48 ore dalla partita, dopo una settimana travagliata, cercano di cambiare qualcosa tatticamente ma non ci riescono seppure con una sostanziale differenza. Con il tecnico ritornato alla Primavera, l’Ascoli non calcia quasi mai in porta, non fa gioco, accusa una difesa disastrosa. Con Di Carlo in panchina i bianconeri sprecano almeno quattro palle gol nitide (Varone, D’Uffici, Tremolada, Tirelli), finalmente si inizia a vedere qualche trama, ma palesano la stessa difesa disastrosa della settimana precedente. Ed è proprio il reparto arretrato a preoccupare di più in questo momento. L’Ascoli incassa troppi gol e sempre per sciocchezze. Menna, dopo appena tre minuti di gioco, da ultimo uomo, cicca il pallone e poi atterra Vergani in area di rigore. Se la cava solo con un cartellino giallo e una punizione contro dal limite ma da quel momento non ne azzecca più una. Gagliolo subisce il tunnel di Vergani sulla prima rete pescarese e poi si addormenta sul raddoppio dell’ex Bentivegna. Irriconoscibile.
Almeno Corazza
E pensare che l’Ascoli avrebbe potuto raddrizzare le sorti della gara. Corazza ridà speranze quando è lesto ad anticipare Plizzari e a segnare per la quinta volta, imbeccato da un ispirato Marsura, poi però D’Uffici, a cinque minuti dalla fine, calcia sopra la traversa un penalty in movimento. Nel finale espulso Caccavo. Se la difesa è un disastro atomico, almeno ci si consola parzialmente con gli attaccanti. Marsura, Corazza e Tremolada (quest’ultimo però non ancora al top della forma) sono di un’altra categoria. Ma quando la palla finisce nell’altra metacampo c’è da mettersi le mani fra i capelli.
ASCOLI-PESCARA 1-2
ASCOLI (4-2-3-1) Livieri 6,5; Adjapong 5 (dal 21’ st Alagna 5), Menna 4, Gagliolo 4 (dal 26’ st Quaranta 5), Cozzoli 5; Varone 6 (dal 34’ st Caccavo sv), Bertini 5,5; Tirelli 5 (dal 21’ st D’Uffizi 5,5), Tremolada 6 (dal 34’ st Campagna sv), Marsura 7; Corazza 7. Allenatore Di Carlo 6.
PESCARA (4-3-3): Plizzari 6,5; Pierozzi 6, Brosco 5,5, Pellacani 6, Crialese 5,5 (dal 1’ st Moruzzi 6); Valzania 6, Squizzato 6 (dal 13’ st De Marco), Dagasso 6; Bentivegna 6,5 (dal 26’ st Merola 5,5), Vergani 7, Cangiano 6 (dal 21’ st Ferraris 6). Allenatore Baldini 6,6.
ARBITRO Ubaldi di Roma 5
RETI 20’ pt Vergani, 10’ st Corazza, 12’ st Bentivegna.
NOTE Ammoniti: Menna, Brosco, Squizzato, Bertini, De Marco. Espulso al 44’ st Caccavo. Spettatori: 6.095 per un incasso di 49.724 euro.
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