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tariffe agevolate per studenti sui mezzi pubblici la guida di Skuola.net #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Fonte foto: Pexel.com

Biglietti e abbonamenti per i mezzi pubblici rappresentano sicuramente una delle principali voci di spesa per gli studenti. Preceduta solo da quella del corredo scolastico: libri, penne, quaderni.

Lo può osservare chi tutti i giorni utilizza il trasporto locale, lo confermano anche i dati: secondo un recente sondaggio effettuato da Skuola.net, tra gli alunni di classi medie e superiori, circa il 40% copre il tragitto casa-scuola prendendo autobus, tram, treni e metropolitane.

Mediamente, la previsione di spesa pro capite è di circa 150 euro, da distribuire nel corso dell’anno. Aggravando un bilancio che, per parecchie famiglie, è già critico di per sé. E se è vero che esistono diverse agevolazioni per gli studenti, soprattutto per quelli che provengono da famiglie a basso reddito, è anche vero che il panorama è assolutamente frammentario sul territorio nazionale. La stessa Skuola.net ha perciò creato una guida alle tariffe agevolate esistenti (o meno) nelle principali città italiane.

Sconti e agevolazioni a misura di studente: città che vai, tariffa che trovi

L’unica misura uguale per tutti, è il “Bonus Trasporti 2024”, introdotto già l’anno scorso ma che adesso cambia volto. Il contributo, pari a 60 euro, verrà incluso nella carta ‘Dedicata a te’: un incentivo rivolto alle famiglie a basso reddito (con ISEE non superiore a 15mila euro), che permette di acquistare, oltre ai beni di prima necessità, anche carte carburante e abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico.

Tuttavia, la misura è destinata a una cerchia piuttosto ristretta: ecco perché il rischio di rimanere appiedati è più che concreto. Ma quando la coperta dello Stato è troppo corta, ecco Comuni e Regioni sono pronti a farsi carico della situazione. Molte infatti, le città in cui i titoli di viaggio, specie quelli validi per un lungo periodo, prevedono tariffe scontate per gli studenti.

Dove si viaggia (quasi) a titolo gratuito: svetta il Centro-Sud

A Roma, per esempio, per il secondo anno di fila è stato rinnovato il “Bonus Under 19”. La misura è dedicata ai giovani con meno di 19 anni residenti nella Capitale: tutti loro potranno acquistare un abbonamento annuale al prezzo di 50 euro, valido su tutti i bus, tram e metropolitane. E senza obbligo di dichiarazione ISEE. A questa si aggiunge un’altra iniziativa già in essere che si basa sul reddito: gli studenti con ISEE non superiore ai 20mila euro, possono acquistare un abbonamento annuale a un prezzo che si aggira tra i 130 e i 150 euro.

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Di pari passo viaggia il “Bonus Firenze TPL”. Sempre alla modica cifra di 50 euro, anche nella città di Dante, gli studenti nati tra il 1° gennaio 2006 e il 30 aprile 2011, hanno diritto ad un abbonamento annuale urbano, valido per bus, tram e treno cittadino.

Terza edizione, invece, per “SaltaSu!”, iniziativa promossa dalla regione Emilia Romagna, che ha riscosso enorme successo nella città di Bologna. Qui, gli studenti di elementari e medie hanno la possibilità di accedere gratuitamente ai servizi urbani di trasporto pubblico e ai servizi extraurbani su bus e ferroviari su rete regionale per spostarsi lungo i percorsi casa-scuola e nel tempo libero, per la tratta coperta dall’abbonamento. Stessa opportunità viene data anche a ragazze e ragazzi più grandi, vale a dire gli studenti delle scuole superiori. In questo caso, però, gli interessati dovranno presentare una dichiarazione ISEE inferiore ai 30mila euro. Va da sé che tutti gli studenti residenti in regione possano usufruire di questo benefit.

Qualcosa di simile avviene anche in alcune aree della Campania. A partire dal capoluogo regionale Napoli, dove il consorzio regionale UnicoCampania fa sì che gli studenti di età tra gli 11 e 26 anni possano viaggiare gratuitamente a bordo dei mezzi pubblici. In questo caso, bisogna soddisfare alcuni requisiti, quali l’età anagrafica, la residenza, l’iscrizione a un percorso di studi (scuola secondaria di I e II grado o università) e una dichiarazione ISEE con valore non superiore ai 35mila euro. L’abbonamento è valido per la tratta dal Comune di residenza a quello in cui si trova l’Istituto o l’Università e soltanto nei giorni feriali. Anche qui, dunque, un valido supporto per le famiglie, che altrimenti dovrebbero sborsare una cifra vicina ai 210 euro per l’acquisto di un abbonamento annuale.

Scivolando verso Sud, a Bari, il Sindaco Vito Leccese ha rinnovato l’iniziativa “Muvt365” promossa dal consorzio locale Amtab. La misura è stata estesa fino alla fine dell’anno, e consentirà agli studenti di viaggiare a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale pagando 20 euro per un abbonamento annuale: per beneficiarne, bisognerà attestare la residenza nel comune cittadino, e dimostrare che il proprio di luogo di studi è nella città di Bari.

Uno scenario pressoché identico a quello che vivono gli studenti di Catania. Qui però, le agevolazioni sono frutto di un accordo pattuito tra l’Università degli Studi di Catania e il consorzio del trasporto pubblico locale AMTS: tutti gli studenti – regolarmente iscritti presso l’ateneo cittadino – possono viaggiare a bordo dei mezzi di trasporto urbani al prezzo di 20 euro.

Fonte foto: Pexel.com

Nelle città del Nord il trasporto pubblico è più dispendioso

Salendo verso Nord, invece, la situazione cambia drasticamente, perlomeno in termini di costi. Laddove, infatti, sono previste agevolazioni basate su età e reddito, le scontistiche non sono così generose come al Sud. A Milano, per esempio, l’ATM permette agli studenti under 27 di risparmiare 100 euro sul costo dell’abbonamento annuale ai mezzi pubblici: il prezzo scende così dagli ordinari 300 euro alla tariffa agevolata di 200 euro: non proprio una cifra a portata di studente. Stessa possibilità viene poi concessa anche agli under 30: ma in questo caso va presentata una dichiarazione ISEE del valore non superiore ai 28mila euro.

Spostandoci verso Nord-ovest, e più precisamente a Torino, le agevolazioni previste dall’azienda locale GTT per gli studenti variano in base a tre diversi scaglioni. Sotto la Mole, l’abbonamento annuale per un under 26 può costare fino a 258 euro, che scendono però a 158 in presenza di una dichiarazione ISEE non superiore ai 12mila euro. Poi, andando a salire, nel secondo scaglione rientrano tutti quegli studenti – sempre under 26 – che presentano una dichiarazione ISEE non superiore ai 20mila euro: tutti loro hanno diritto a una tariffa pari a 178 euro. Infine, nel terzo scaglione rientrano gli studenti under 26 che attestano un ISEE non superiore ai 50mila euro. In questo caso, il costo di un abbonamento annuale è pari a 208 euro. In aggiunta a questo, per l’anno accademico 2024-25, l’Università di Torino garantisce un rimborso dell’80% del costo dell’abbonamento agli studenti iscritti a un corso di studi di I o II livello.

Sul versante ligure, nel capoluogo Genova, nell’ultimo periodo c’è stato parecchio fermento sul tema dei trasporti. In occasione della Settimana europea della Mobilità, infatti, la giunta comunale ha dato la possibilità agli under 19 di acquistare un abbonamento mensile a titolo gratuito per la linea di trasporti AMT: inutile dire che l’iniziativa è andata a ruba, con i coupon esauriti in breve tempo. Più in generale, poi, dal 15 gennaio 2024 – e in via sperimentale – è entrata in vigore una nuova (e unica) tariffa che fissa a 200 euro il prezzo di un abbonamento annuale per i mezzi pubblici per tutti gli under 26 residenti in città. Qualora si dovesse presentare una dichiarazione ISEE del valore inferiore a 12mila euro, il costo scenderà a 120 euro annuali. Tutti gli studenti under 14 con residenza in città, invece, viaggiano a titolo gratuito.

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Tornando al Sud, è emblematico il caso della città di Palermo. Qui parliamo di prezzi sensibilmente più alti rispetto a quelli offerti dalle ‘vicine’ Bari e Catania. Nel capoluogo siciliano, infatti, il costo di un abbonamento annuale per gli under 27 è pari a 150 euro: si tratta della metà della tariffa ordinaria. Meglio di niente – volendo guardare il bicchiere mezzo pieno – ma anche qui il divario con le altre città del Sud rimane abbastanza ampio.  





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