È giusto e doveroso celebrare uno degli alimenti più antichi e simbolo della nostra cultura e della nostra tradizione. Questa giornata è un’opportunità per riconoscere il valore di un prodotto che va oltre il semplice nutrimento, rappresentando tradizione, comunità e condivisione.
Daniele Casolari, responsabile sindacale della categoria Alimentazione dell’associazione, che cogliendo l’occasione della Giornata mondiale del pane e dei prodotti da forno artigianali, che si celebra ogni anno il 16 ottobre, vuole dare risalto ai prodotti della filiera del frumento. La ricorrenza è stata un’occasione per approfondire i dati di un’analisi elaborata dal nostro ufficio studi proprio sulla filiera.
I numeri della filiera a Modena
Come si evince dall’indagine, al 30 giugno di quest’anno, dato più aggiornato disponibile, le imprese attive del territorio modenese che producono prodotti da forno e farinacei sono 406, di cui l’82%, pari a 333 unità, sono artigiane. Anche in questo 2024 prosegue però il calo dell’artigianato dei prodotti da forno: rispetto al periodo pre Covid, per l’artigianato si contano 28 imprese in meno, pari a un calo del 7,8%.
I numeri della filiera a Reggio Emilia
Le imprese attive del territorio reggiano che producono prodotti da forno e farinacei sono 265, di cui l’87,2%, pari a 231 unità, sono artigiane. Rispetto al periodo pre Covid, per l’artigianato si contano 11 imprese in meno, pari a un calo del 4,5%.
In tutta la regione c’è carenza di personale
Anche il settore è affetto dal generalizzato problema della difficoltà di reperimento di manodopera. Come riportano i dati a livello regionale, delle 1.400 entrate previste dalle imprese nel 2023 per le professioni di panettieri e pastai artigianali, il 58,6% (pari 820 unità) risultano di difficile reperimento (quota superiore rispetto al 54,9% della media nazionale).
Rispetto al periodo pre pandemia del 2019, le imprese del settore prevedono di assumere più del doppio dei profili, pari a 780 posizioni in più, in lieve crescita anche rispetto al 2022 con un +1,4%. La quota di figure del settore ritenuta difficile da reperire cresce di 20,2 punti percentuali nel 2023 rispetto al valore del 2022 (che registrava un 38,4%), in forte accelerazione rispetto all’aumento di difficoltà registrato a livello complessivo.
Daniele Casolari conclude:
Intraprendere un percorso lavorativo in questo settore offre soddisfazioni non indifferente e aiuta a tramandare le conoscenze e i prodotti tipici di eccellenza di ciascun forno. Come si capisce dai numeri dell’ufficio studi, il lavoro in questo comparto c’è e le attività hanno bisogno di manodopera da far crescere e da formare per valorizzare uno dei prodotti tipici della nostra cultura. È importante che tutti riscoprano e sostengano i panifici artigianali locali, che conservano tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione. Celebrare la Giornata Mondiale del Pane significa quindi non solo onorare un alimento essenziale, ma anche sostenere l’artigianato locale e promuovere un consumo consapevole, che valorizza la qualità e la sostenibilità.
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